Si un genitore può assumere la figlia come badante e può avere aiuti dal comune (se sotto una certa soglia di reddito, occorre rivolgersi all'assistente sociale che di solito è presente anche nei piccoli comuni alcuni giorni a settimana) e un assegno di accompagnamento (si fa la domanda all'Inps attraverso un medico abilitato che solitamente è quello di base e si inoltra con l'aiuto di un patronato).
Allo stato costa sempre meno che contribuire alla retta di un'ospizio.
Solo la moglie ha limitazioni all'assunzione. In questo caso può essere assunta solo in caso di grave invalido al 100%.
L'assunzione prevede il versamento di contributi Inps. Quindi, allo stato, i soldi escono dalla finestra e rientrano dalla porta.
P.S. Non solo un genitore italiano può assumere la figlia ma anche un genitore straniero, con regolare permesso di soggiorno, può chiedere di fare
arrivare dall'estero la figlia in Italia ad assisterlo
L’assunzione colf e badante di un parente o affine deve fare i conti con regole ad hoc. In genere, l’INPS, rifiuta questo tipo di assunzione o si riserva delle verifiche, in quanto si presume che, ad esempio, il coniuge, il figlio, il fratello di una persona che necessita di assistenza, esegua la propria prestazione a titolo gratuito.
E’ lo stesso codice civile a prevedere l’obbligo di reciproca assistenza morale, ad esempio, tra i coniugi. A sancirlo è espressamente l’art. 143 c.c. dove si legge che:
Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione.
Tuttavia, ci sono alcuni casi in cui l’assunzione è, comunque ammessa.
Assunzione colf e badante del coniuge
Con riferimento all’assunzione colf e badante del coniuge (quindi, ad esempio la moglie che intende assumere come proprio badante il marito oppure viceversa), l’INPS in alcuni casi specifici ammette questa possibilità.
In dettaglio, è ammesso assumere il coniuge come proprio lavoratore domestico, nel caso in cui, l’altro coniuge che necessita di assistenza, oltre a percepire l’indennità di accompagnamento, si trovi in una delle seguenti situazioni:
- grande invalido di guerra (civile e militare)
- grande invalido per cause di servizio e del lavoro
- mutilato e invalido civile
- cieco civile.
Tranne che in queste circostanze, l’INPS rifiuta l’assunzione.
Parenti ed affini entro il 3° grado
Diversa è l’ipotesi in cui un soggetto vuole assumere come colf o badante un proprio parente o affine entro il terzo grado. Ad esempio, il genitore che intende assumere il figlio come badante. In tal caso l’INPS non rifiuta a priori l’assunzione ma si riserva di effettuare delle verifiche (che possono prevedere anche la convocazione delle parti coinvolte).
L’accertamento dell’INPS a volto a dimostrare l’onerosità della prestazione ed il vincolo di lavoro subordinato trai soggetti (esistenza di regolare contratto di lavoro, della busta paga oltre che prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione pattuita).
Tuttavia, ci sono casi in cui non si procede a verifica preliminare ma l’assunzione è accettata di diritto come visto per il coniuge. In particolare, ciò avviene quando il familiare da assistere oltre a godere dell’indennità di accompagnamento sia anche:
- grande invalido di guerra (civile e militare)
- grande invalido per cause di servizio e del lavoro
- mutilato e invalido civile
- cieco civile
- ministro del culto cattolico appartenente al clero secolare.
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Un figlio può essere assunto dai genitori come badante, ma attenzione ai controlli dell’INPS e al fatto che il genitore sia non autosufficiente.
Dopo aver risposto ad una nostra lettrice su una domanda riguardante la possibilità di pensionamento dopo congedo straordinario e Naspi, trovandosi nell’impossibilità di riprendere il servizio per dover assistere la mamma, ci ha posto un ulteriore quesito:
Buongiorno e Grazie per la esaustiva valutazione, e in base alla sua risposta se potesse rispondere a questo successivo interrogativo. Dunque gli anni di contribuzione dovrebbero essere 30 conteggiati tutti gli anni e nella impossibilità di trovare un lavoro ( nn posso lasciare mia madre per più di qualche ora) posso, alla fine della Naspi, dichiararmi badante di mia madre x meri fini
contributivi pagando contestualmente ritenute Irpef e varie?
Ringrazio anticipatamente e l’occasione e gradita per porgerle i miei più cordiali saluti
Si può essere assunti come badante della propria madre?
La risposta è affermativa. Un figlio può essere assunto dai propri genitori come badante ma bisogna fare molta attenzione.
E non solo il figlio, anche un altro familiare può essere assunto come badante e colf. Però la domanda di assunzione deve essere vagliata dall’INPS perchè si tratta di casi molto particolari e limite. Ma in alcuni casi l’istituto accoglie queste richieste, a patto che si tratti di lavoro regolarmente retribuito e con regolare busta paga e contribuzione versata.
L’INPS pone dei problemi in questi casi perchè l’assistenza al genitore dovrebbe essere prestata a titolo gratuito. Ma se la persona da assistere è non autosufficiente ed avrebbe, in ogni caso, necessità di assumere una badante, l’assunzione di un figlio può essere accettata.
Ma deve avvenire secondo le regole, con regolare contratto, con busta paga e con il versamento degli stipendi (che sia dimostrabile) e dei contributi. Ovviamente in questi casi l’INPS potrebbe voler controllare che tutto sia veramente in regola e in questo caso sia il datore di lavoro (genitore) che il dipendente (il figlio) dovranno poter dimostrare che la prestazione è resa dietro il pagamento di un compenso.
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