Ad alta voce ventimila leghe sotto i mari

Ad alta voce ventimila leghe sotto i mari

Una rilettura che è in realtà un riascolto, grazie all'audiolibro di Ad Alta Voce.
Sono passati quasi vent'anni dal mio primo approccio alla trilogia del Capitano Nemo. L'isola misteriosa era uno dei miei libri preferiti d'infanzia e l'ho letto molte volte, Ventimila leghe sotto ai mari invece no, e ora che sono più consapevole dei miei gusti ho anche capito perché.
Inizia come il classico romanzo d'avventura dell'ottocento, lento, con fatti di cronaca. Quasi ci si immagina l'autore ritagliare articoli di giornale, incollarli al suo quaderno mentre si documenta e mette insieme i pezzi della vicenda prima di presentarli al suo lettore.
C'è un mostro marino, grande, medio, piccolo. Di carne o di acciaio. balena o narvalo.
Un naturalista si imbarca su una nave partita per dargli la caccia, conosce un fiociniere canadese e combinazione proprio loro finiscono naufraghi, imbarcati contro la loro volontà a bordo della creatura, rivelatasi essere il Nautilus, una nave prodigiosa che può fare di tutto grazie al potere prodigioso dell'elettricità.
Qua il romanzo cambia radicalmente. Da finto reportage diventa quasi un susseguirsi di racconti, di piccole scene isolate di bizzarrie e viaggi e scoperte che il Capitano Nemo concede ai suoi viaggiatori nel corso del viaggio.
Ora apprezzo di più questa struttura, mi piacciono questi piccoli sipari che si aprono e chiudono, in cui i protagonisti virano sempre di più verso la frustrazione, la fuga, l'ammutinamento.
Ammutinamento e fuga che non arriveranno mai, perché tutto si chiude con un gorgo provvidenziale che libera i protagonisti, risucchia il Nautilus (spedendolo direttamente nell'isola misteriosa) e conclude la storia in maniera meno che soddisfacente per il me giovinetto alla ricerca di chiusura e soddisfazione per quei personaggi rapiti e vessati, mentre ora capisco che non era il loro arco a doversi concludere, ma erano più importanti la scoperta, le meraviglie scientifiche, i selvaggi da combattere, Atlantide da visitare.

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Ad alta voce ventimila leghe sotto i mari

Lettura 1 - Voce di Piero Baldini

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Ad alta voce ventimila leghe sotto i mari
Chi ha paura delle streghe?
"Storie di Streghe" è un’antologia che vuole omaggiare la figura della Strega in tutte le sue sfaccettature, antiche e moderne. Tra leggende e folklore i 12 racconti che ne fanno parte sono i migliori tra quelli che hanno partecipato al Premio Scheletri 2022. Disponibile in ebook e cartaceo illustrato

Ad alta voce ventimila leghe sotto i mari
I classici della letteratura horror e fantastica letti da grandi attori. Questa lettura è ascoltabile gratuitamente anche sul sito di Ad Alta Voce, trasmissione di Radio3.
Piero Baldini è attore di teatro e artista poliedrico. Si laurea in architettura presso l'Università di Firenze e frequenta il corso triennale dell'Accademia di Belle Arti della stessa città; segue il corso biennale di regia con Tatiana Pavlova e si diploma in Regia e Recitazione all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico"; studia danza con Collins, Fiumicelli, Barabaschi, Dell'Ara, Trechicka e mimo con Jaques Lecocq a Parigi. Segue numerosi stages di recitazione e tecnica teatrale con J.L.Barrault e E.Schall e studia canto con Luis Alva e Cesare Rufini. Oltre alle collaborazioni come aiuto regista con Zeffirelli, Rossellini, Visconti, Ronconi, Wertmuller, Enriquez, Bolognini, cura la regia di produzioni liriche e di prosa per i più prestigiosi teatri italiani come il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro alla Scala di Milano. Intensa la sua attività di attore tra cui ricordiamo "Riccardo III" e "Orlando furioso" diretti da L.Ronconi, "La storia della sopravvivenza" diretto da R.Rossellini, "Venti zecchini d'oro" diretto da F.Zeffirelli, "Bus (esercizi di stile)" diretto da P.Poli e "Il mago di Oz" diretto da F.Crivelli, solo per citarne alcuni. Di particolare rilievo è la sua costante attività radiofonica per Radio RAI come attore, narratore e conduttore di programmi registrati e in diretta.

Dal 6 ottobre 2001 cultura horror a 360 gradi. I testi pubblicati in questo sito appartengono ai rispettivi proprietari. © 2022 Scheletri.com.

Qual è la morale di Ventimila leghe sotto i mari?

9 MESSAGGIO: Viene spesso ripresentato la solitudine nelle profondità del mare e l'esclusione della società, nel romanzo figurano anche un incontrastato desiderio di libertà,l'elogio dell'elettricità e il desiderio di conquista.

Come finisce Ventimila leghe sotto i mari?

Con loro sgomento, però, si rendono conto che l'imbarcazione si sta dirigendo verso un vortice gigante, da cui nessun natante è mai riuscito a tornare indietro. Ma grazie alla sorte, sorprendentemente, i tre uomini riescono a salvarsi grazie ad un piccolo battello d'appoggio del Nautilus e miracolosamente si salvano.

Perché leggere Ventimila leghe sotto i mari?

In ventimila leghe sotto i mari si vive un diverso tipo d”avventura, rispetto ai romanzi classici del genere. L”azione lascia il posto all”esplorazione. I combattimenti lasciano il posto alle riflessioni. Ma credo ci sia qualcosa di più profondo nel romanzo, della semplice avventura e dell”esplorazione del mare.