Show Per anni le persone convinte che cani e gatti sapessero individuare malattie prima dei medici sono state considerate un po’ credulone. Quella di Debbie sembra la storia realmente accaduta di un altro gatto, Oscar, attivo alla clinica Steere House di Providence (Stati Uniti): il personale medico conferma il suo sesto senso che gli permette di prevedere i decessi, ma
esclude la possibilità che il gatto sia un sensitivo; anche se non sbaglia mai e quando si avvicina a un degente questi muore nel giro di poche ore, la dottoressa Joan Teno è convinta che ci sia una spiegazione biochimica che non è ancora stata trovata. A quanto pare, con buona pace del dottor House, gli animali hanno davvero capacità diagnostiche, specie nel caso dei tumori. Gli studi sull’argomento non danno ancora certezze, ma si ipotizza che i cani (e in minor misura anche i gatti) riescano a fiutare le cellule tumorali perché nel corso del loro metabolismo, diverso da quello delle cellule sane, emettono delle proteine con un odore particolare, che i cani possono percepire con esattezza (l’olfatto
canino è 100.000 volte più potente di quello umano).
Ma i cani non sarebbero segugi efficaci solo per quanto riguarda i tumori: su Psychology Today è apparso un articolo che sostiene che il migliore amico dell’uomo lo possa aiutare anche a prevenire gli attacchi di emicrania, cogliendo l’innalzamento della serotonina che li precede e permettendogli quindi di correre ai ripari. Un’altra malattia che può essere tenuta sotto controllo grazie al fiuto canino è il diabete, visto che gli animali, debitamente addestrati, riescono a percepire le variazioni dei livelli di glucosio nel sangue e comunicarle al padrone (risalto mediatico ha avuto la vicenda di Jedi, un cane addestrato che ha fiutato un calo glicemico notturno e improvviso del padroncino Luke, avvisando i genitori e salvando probabilmente la vita al bambino). Avevamo scritto che i cani non sono cosi intelligenti come i padroni pensano. Non volendo smentirci del tutto, ricordiamo che in Tanzania, per rilevare la tbc tramite la saliva, vengono utilizzati i ratti giganti del Gambia, che non brillano certo per intelligenza percepita ma che, dopo un addestramento di nove mesi, rivaleggiano con il migliore amico dell’uomo per capacità diagnostiche. Forse però loro non sanno scodinzolare.
Quando stai male i gatti lo sentono?9. Capiscono quando stai male. Sarà per merito delle vibrisse che percepiscono il senso di malessere nell'aria. Un gatto intuisce subito: sa quando il padrone sta male e si accuccia accanto per tenere compagnia.
Cosa fanno i gatti quando sei triste?I gatti, quindi, reagiscono molto in base all'umore della persona. Sono in grado di percepire il nostro stato d'animo, di leggere la nostra emotività e le nostre espressioni facciali! E' ormai appurato che il gatto è in grado di provare empatia e di condividere, quindi, anche i nostri stati d'animo!
Quando piango il mio gatto mi consola?Il pianto di un micio è un suono stridulo e acuto‚ molto simile al pianto dei neonati; viene emesso per attirare l'attenzione e per questo non va assolutamente ignorato. La prima cosa che possiamo subito chiarire è che‚ a differenza di quanto accade con gli esseri umani‚ i gatti non piangono di tristezza.
Cosa pensano i gatti dei padroni?I gatti allenano i propri padroni
Per esempio, quando fanno le fusa, sanno che nell'uomo si risveglia un istinto di protezione, e quindi riceveranno coccole e, nel migliore dei casi, cibo. I gatti sanno anche che se emettono determinati suoni, le persone li andranno a cercare o, al contrario, li lasceranno in pace.
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