I conviventi vantano diritti diversi a seconda si tratti di convivenze ovvero unioni civili o convivenze di fatto. Si pone il problema talvolta di capire come dimostrare di essere o essere stati conviventi del partner o del compagno per esercitare i propri diritti fornendone la prova dinnanzi alla legge ovvero ai familiari. Tipico esempio si verifica con l’apertura della successione
ed il tentativo dei figli e aprenti in linea diretta di estromettere il convivente. Purtroppo per i figli non funziona così anche se è necessario che il convivente non commetta errori. Altro caso potrebbe essere anche un danno morale o patrimoniale cagionato da un convivente all’altro che può essere indennizzato. Show
Domanda: come dimostrare di essere conviventeSi deve fare una netta distinzione tra la convivenza civile mediante stipula del contratto di convivenza e riconoscimento dell’unione civile e la convivenza di fatto in quanto la prima attribuisce diritti e doveri tra le parti. Nella prima di diritti vantati da uno partner nei confronti dell’altro avranno una portata decisamente maggiore rispetto alla convivenza di fatto dove invece sono minori. Contratto che ricordiamo può essere stipulato tra due uomini o tra due donne. La Legge n. 76 del 20 maggio 2016 ha introdotto nell’ordinamento italiano l’istituto dell’unione civile tra due persone. Dopo un primo periodo transitorio, in data 11 febbraio 2017, sono stati emanati i decreti attuativi della Legge n.76/2016. Qui ci occupiamo sia di quali elementi raccogliere per la dimostrazione della convivenza di fatto e quali per la dimostrare di essere uniti civilmente. Sarà necessario richiedere presso ufficio anagrafe del comune di residenza dei conventi un certificato di stato di famiglia. Convivente di fattoRicordiamo alcuni importanti diritti anche del convivente di fatto che seppur diritti sono tutelati come per esempio nel caso della pensione di reversibilità, le indennità, o il TFR – trattamento di fine rapporto si ha diritto a percepire eventuali indennità spettanti per il risarcimento dei danni al pari del diritto che spetterebbe al coniuge. Oppure l’abitazione nella quale i due conviventi di fatto avevano la propria residenza legale la legge riconosce in caso di morte del partner il diritto al partner rimasto in vita di poter continuare a risiedere nell’abitazione per due anni oppure per una durata pari alla convivenza e fino ad un massimo di cinque anni. Come vedete non sono gli stessi diritti e doveri riconosciuti al coniuge (a meno che non si stipulino dei veri e propri contratti di convivenza attraverso un notaio) Lo stato di famiglia è l’unico documento che attesta legalmente la convivenza. L’attuale normativa vigente stabilisce che “agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune”. Questa certificazione non è sempre stata ritenuta di per sé sufficiente ai fini del riconoscimento di uno specifico diritto a favore del convivente, soprattutto quando è necessario dimostrare una stabilità della convivenza e una reciproca solidarietà tra i conviventi. Il problema si pone quando le storie nascono e finiscono o quando per esempio si è stati insieme per anni e la storia è finita o anche il caso in cui per esempio i partner hanno deciso di mantenere le residenze in due case diverse (magari per motivi fiscali) pur avendo la stessa dimora e abitando insieme. Il rapporto tuttavia dovrebbe essere caratterizzato da stabilità e da mutua assistenza. Fornire prova di questo non è però facile. Rilascio Stati di FamigliaUna volta che conoscete la differenza tra Stato di Famiglia e Nucleo familiare potete leggere gli articoli correlati che potrebbero farvi scoprire risparmi ed agevolazioni legati proprio a questi due concetti Unioni Civili ovvero Conviventi uniti civilmenteRequisiti richiesti per l’iscrizione al registro delle unioni civiliLe due persone devono dichiarare:
Registri locali sulle convivenzeLa tendenza di molti comuni è quella di istituire registri locali sulle convivenze. Ovviamente, l’iscrizione a tali registri non attribuisce ai conviventi diritti specifici: il riconoscimento di diritti (patrimoniali e/o successori), in mancanza di esplicita volontà delle parti, è competenza esclusiva della legislazione statale (che, peraltro, attualmente li riconosce solo alle persone coniugate). I comuni, tra l’altro, non hanno alcuna potestà legislativa. Tuttavia, l’iscrizione a questi registri potrebbe rivelarsi utile proprio per dimostrare lo status di convivente, in tutti quei casi nei quali norme di legge ovvero la giurisprudenza riconoscono particolari diritti anche ai conviventi. Va segnalata, inoltre, la tendenza di molti comuni a istituire registri locali sulle convivenze. Ovviamente, l’iscrizione a tali registri non attribuisce ai conviventi diritti specifici: il riconoscimento di diritti (patrimoniali e/o successori), in mancanza di esplicita volontà delle parti, è competenza esclusiva della legislazione statale (che, peraltro, attualmente li riconosce solo alle persone coniugate). I comuni, tra l’altro, non hanno alcuna potestà legislativa. L’iscrizione a un registro delle convivenze civili istituto presso molti comuni non attribuisce particolari diritti ai conviventi ma serve a dimostrare la convivenza di fatto che ha dei risvolti. Per esempio nel caso del decesso di un convivente l’altro ha diritto di continuare ad abitare per un periodo di tempo e non potrà essere allontanato di casa dagli eredi del de cuius. L’iscrizione in questi registri serve quindi a dimostrare lo “status” di convivente, in tutti quei casi nei quali norme di legge ovvero la giurisprudenza riconoscono particolari diritti anche ai conviventi. Se questi ultimi vogliono riconoscersi reciproci diritti di carattere patrimoniale, attualmente possono ricorrere solo a singoli contratti di diritto civile (ad esempio una donazione, una cessione, un comodato, altro) ovvero a un contratto di convivenza. Nel seguito vi segnalo quelli istituiti nei comuni di Roma o Milano a titolo di esempio. Registri Convivenze MilanoRegistri convivenze Comune di RomaCertificazione e dichiarazione della convivenza di fattoDichiarazione Convivenza di fatto (word) Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze DICHIARAZIONE DI COSTITUZIONE Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze Figli nati da precedenti MatrimoniSpesso si fa ricorso all’atto di donazione al convivente in presenza di figli nati da matrimoni precedenti per tutelare il convivente dal diritto vantato dai figli sull’abitazione del padre per esempio e per dare pieno titolo di godere dell’abitazione al convivente. I rapporti infatti tra i figli nati da precedenti matrimoni e l’attuale convivente non sono sempre dei migliori ed il convivente potrebbe trovare costretta a lasciare l’abitazione entro poco tempo un tempo ben definito dalla legge come come abbiamo già affrontato nel’articolo dedicato all’eredità spettante al convivente (che trovate qui sotto in calce). In tal modo viene donato il diritto di usufrutto al convivente e solo alla sua morte i figli potranno esercitare il pieno diritto di proprietà sulla casa. Potranno venderla nel frattempo ma la casa sarà comunque gravata dal diritto di usufrutto. Quali diritto sull’eredità da parte del conviventehttp://www.tasse-fisco.com/famiglia-e-matrimonio/diritti-convivente-eredita-come-quali-unione-civile-fatto/45134/ http://www.tasse-fisco.com/famiglia-e-matrimonio/separazione-divorzio-breve-consensuale-giudiziale-consensuale-come-domanda-vantaggi-svantaggi/38882/ http://www.tasse-fisco.com/persone-fisiche/diritti-convivente-unione-civile-eredita-come-funziona-successione/39976/ http://www.tasse-fisco.com/incentivi/detrazioni-conviventi-coppie-di-fatto-casa-bonus-mobili-arredi-elettrodomestici/29454/ http://www.tasse-fisco.com/famiglia-e-matrimonio/differenza-stato-di-famiglia-nucleo-familiare-famigliare/40434/ Riferimenti normativi: Pensione di reversibilitàhttps://www.tasse-fisco.com/lavoro-dipendente/pensione-di-reversibilita-cosa-e-come-funziona-quote-percentuali/35167/ https://www.tasse-fisco.com/famiglia-e-matrimonio/pensione-reversibilita-quali-casi-ex-moglie-convivente-figli/48826/ Qual è lo stato civile di un convivente di fatto?La costituzione di una convivenza di fatto può essere effettuata da due persone maggiorenni, di sesso uguale o diverso, unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, residenti nello stesso comune e coabitanti.
Come inserire il convivente nello stato di famiglia?Per risultare nello stesso stato di famiglia e far parte della famiglia anagrafica, i conviventi devono effettuare una dichiarazione all'Ufficio Anagrafe del Comune di residenza. In assenza di figli, inoltre, la famiglia si compone dei due conviventi.
Chi convive fa nucleo familiare?La famiglia anagrafica è un insieme di persone che convivono, legate da un vincolo di matrimonio, di parentela, di affinità, di tutela o affettivo. Per essere parte della famiglia anagrafica bisogna essere conviventi, o legati da un vincolo familiare o affettivo.
Cosa comporta essere nello stesso stato di famiglia?Nello stato di famiglia, quindi, possono rientrare anche delle persone esterne alla famiglia purché conviventi sotto lo stesso tetto e iscritte alla stessa anagrafe. Vuol dire che uno stesso stato di famiglia, ad esempio, può comprendere i genitori, i figli, i nonni ed il cognato celibe del papà.
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