Popillia japonica Newman (Coleoptera Rutelidae) è una specie originaria del Giappone, ma è presente in altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti. In Europa era nota solo nelle Isole Azzorre (Portogallo), mentre non era presente in Europa continentale prima del suo ritrovamento nell’estate del 2014, in alcuni comuni della zona centro-settentrionale della Valle del Ticino. Show
Per gli ingenti danni economici che può provocare è considerata dalla normativa fitosanitaria un organismo nocivo da quarantena. Da anni il Servizio fitosanitario di Regione Lombardia è attivo nel monitorare le popolazioni dell’insetto e controllarne la diffusione. A tal fine sono state posizionate da ERSAF due tipologie di trappole: quelle a cattura, costituite da barattoli gialli e verdi con speciali ali che attraggono e catturano un gran numero di adulti del coleottero e quelle costituite da una struttura formata da un treppiede ricoperto da una rete spruzzata con un prodotto insetticida. Gli insetti vengono attirati verso la trappola dall’attrattivo posizionato al centro della struttura e il contatto con la rete consente l’assorbimento di minime quantità di insetticida. La perdita di vitalità non è immediata, ma consente all’insetto di volare e muoversi ancora per qualche minuto. Per l’utilizzo di questo tipo di trappola i Servizi fitosanitari di Lombardia e Piemonte hanno chiesto e ottenuto una particolare autorizzazione dai Ministeri della salute, dell’ambiente e dell’agricoltura. Entrambi i tipi di trappola sono strumenti molto efficaci, ma devono essere utilizzati esclusivamente da soggetti autorizzati. Il loro potere attrattivo è superiore alla capacità di cattura e così una trappola collocata all’interno di un orto o di un giardino richiama insetti da centinaia di metri con la conseguenza di aumentare notevolmente il danno a carico della vegetazione presente, foglie, fiori e frutti. Il Servizio fitosanitario chiede quindi la collaborazione di tutti i cittadini perché le trappole non vengano spostate, sottratte o manomesse. I tecnici del Servizio fitosanitario si occuperanno della loro manutenzione. Il Parco del Ticino, che collabora con il servizio fitosanitario fin dal primo ritrovamento di Popillia japonica, è impegnato nelle azioni di sensibilizzazione e informazione. Gli interventi che possono essere effettuati dai privati consistono nella riduzione della presenza degli adulti, anche perchè le uove e conseguentemente le larve potrebbero essere deposte in terreni lontani dalle piante sulle quali gli insetti si alimentano. Si può optare per una o più tra queste alternative: – controllo manuale: facendoli cadere in una bottiglia/recipiente con acqua, preferibilmente la mattina o la sera quando gli insetti sono meno mobili; Per ulteriori informazioni consultare questo link: https://www.ersaf.lombardia.it/it/servizio-fitosanitario/organismi-nocivi/insetti-1544624942/pagina-popillia Per contatti: – Salta al contenuto
Popillia japonica: come difendersi
La Popillia japonica è un coleottero arrivato in Italia solo da qualche anno, si sta diffondendo in maniera incontrollata, provocando gravi problemi all’agricoltura e ai giardini. Si tratta di un insetto esotico, come cimice asiatica e drosophila suzukii, che ha trovato un ambiente favorevole nel nostro ecosistema. Questo coleottero giapponese è capace di compiere danni immensi a molte specie vegetali coltivate. La Popillia è infatti considerata tra gli organismi nocivi da quarantena, le regioni più colpite lavorano attivamente per tenerla sotto controllo. La difesa naturale contro la Popillia japonica richiede grande attenzione nel riconoscere l’insetto e i danni che porta, in modo da identificarlo e intervenire in modo tempestivo. Scopriamo le caratteristiche di questo coleottero verde metallizzato e i mezzi eco-compatibili con cui è possibile intervenire per limitarne i danni. Indice dei contenuti
Caratteristiche del coleottero giapponeseLa Popillia japonica è un coleottero di origine giapponese, presente da tempo anche negli Stati Uniti e fino al 2014 assente in Europa, ad eccezione delle isole Azzorre (Portogallo). Nell’estate 2014 è avvenuto il suo primo ritrovamento in alcuni comuni della Valle del Ticino. La sua diffusione è iniziata quindi nel nord Italia, a partire da Lombardia e Piemonte. L’adulto della Popillia ha una lunghezza media di circa 1 centimetro e ha colore verde metallico con riflessi bronzei sul dorso. Non si tratta di cetonia dorata o di maggiolino, anche se viene a volte chiamata “maggiolino giapponese”. Quello che lo contraddistingue da altri insetti simili, come appunto il maggiolino comune (Phylloperta horticola) e la cetonia (Cetonia aurata) è la presenza di 12 ciuffi di peli bianchi (5 su ciascun lato dell’addome e 2 più ampi sulla parte terminale). Ciclo vitale in ItaliaL’insetto nel nord Italia compie una generazione all’anno, con adulti che escono dal terreno tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Possiamo trovare questi piccoli coleotteri di color verde metallizzato in estate, li vediamo prevalentemente in gruppi numerosi a cibarsi sulle piante. Durante il mese di luglio si ha il picco della massima presenza di Popillia. Cosa fare in caso di avvistamento di Popillia JaponicaSe ci dovesse capitare di avvistare esemplari di Popillia è importante segnalarlo, in modo da poter mappare in modo efficace la presenza sul territorio di questo coleottero giapponese e predisporre una lotta biologica efficace. Ecco cosa bisogna fare:
Danni e colture attaccate dalla PopilliaIl coleottero giapponese opera due tipi di danno:
La Popillia attacca colture di pieno campo, alberi, cespugli ornamentali, piante da frutto e ortaggi, per un totale di circa 300 specie, è in grado quindi di dare problemi tanto all’orto quanto al giardinaggio. I danni più gravi sono comunque a carico di un gruppo limitato di specie. Tra gli alberi da frutto citiamo pesco, ciliegio, susino, albicocco, nocciolo, vite e mirtillo, tra gli ortaggi fagioli e fagiolini. Riconoscere la Popillia japonica e i danni che provoca è molto semplice: osserviamo una presenza numerosa di coleotteri sulle foglie, che appaiono ampiamente forate o del tutto mangiate. I piccoli morsi sulle foglie le fanno sembrare traforate come pizzo. Come contrastare la Popillia japonicaLa lotta a questo colettero non si limita a trattamenti o rimedi naturali effettuati dal piccolo agricoltore. Contro questo insetto alloctono sono in atto azioni coordinate dai servizi fitosanitari regionali delle zone colpite, mediante Piani di Controllo aggiornati annualmente che prevedono soprattutto il posizionamento di apposite trappole nei luoghi individuati dai tecnici. Ciò che può essere fatto individualmente per combattere il coleottero giapponese con metodi biologici, da privati e da agricoltori professionisti, sono le seguenti azioni, approfondite poi punto per punto:
Trappole per la Popillia japonica e monitoraggioIl monitoraggio dell’insetto è una pratica fondamentale e si svolge a livello regionale, da parte del Servizio Fitosanitario. Oltre ai controlli visivi vengono utilizzate apposite trappole con attrattivi specifici. In particolare, i servizi fitosanitari di Lombardia e Piemonte utilizzano due tipi di trappole:
Entrambe le tipologie di trappola funzionano bene, sono state approvate dai Ministeri della salute e dell’agricoltura, ma possono essere usate solo da personale autorizzato. Il difetto di questi strumenti è che il loro potere attrattivo è maggiore della loro capacità di cattura, con la conseguenza che richiamano tanti esemplari anche a distanza di centinaia di metri. Il risultato è un aumento dei danni alla vegetazione presente in prossimità della trappola stessa. Inoltre, l’efficacia di queste trappole presuppone che tutti i cittadini le rispettino e non le manomettano, e per questo sono sempre corredate di cartelli esplicativi per la popolazione. Trappole a feromoni per PopilliaL’impiego di trappole a feromoni può essere un metodo interessante per contrastare anche la diffusione dell’insetto, anche se richiede un’azione diffusa sul territorio, una singola trappola può avere effetto attrattivo richiamando molti maggiolini giapponesi, per poi non riuscire a catturarli tutti. Attenzione alle irrigazioniLe uova e le larve giovani della Popillia sono molto sensibili alla disidratazione e le estati calde e siccitose sono un freno al loro sviluppo. Di conseguenza conviene limitare le irrigazioni al necessario, evitando di inumidire troppo il terreno, cosa che invece favorisce lo sviluppo delle uova. L’aiuto delle galline e la raccolta manualeChi ha galline o polli può ricorrere a loro per un aiuto nella difesa dalla Popilila: pare che gli avicoli ne siano ghiotti. In questo caso, non si deve fare altro che raccogliere tutti gli esemplari che si trovano sulle piante e portarle al pollaio. Indipendentemente dalla presenza o meno di galline o polli, la raccolta manuale è una pratica di grande impatto positivo sul contenimento di questo insetto. Anche se richiede costanza e un po’ di tempo, almeno a livello di orto o giardino privato la si può quindi praticare con buoni risultati. Reti antinsettoUn mezzo davvero efficace per il controllo di questo temuto parassita è l’uso delle reti antinsetto, da mettere a copertura dei filari o delle singole piante da trattare, dopo l’allegagione dei frutti. Può risultare un po’ impegnativo e oneroso, ma è un valido ostacolo meccanico alla Popillia, oltre che alla cimice asiatica e ad altri insetti nocivi, ed è anche totalmente eco-compatibile, per cui adatto all’agricoltura biologica. Trattamenti insetticidi biologiciContro la Popillia japonica è possibile fare trattamenti a base di Azadiractina (olio di neem) come consigliato anche dallo stesso Ente Parco del Ticino, per un’azione repellente verso l’insetto. Tra i rimedi naturali il neem sembra essere il più efficace. I prodotti a base di piretro naturale e quelli a base di Spinosad non sono registrati a tutti gli effetti contro la Popillia, ma se si utilizzano questi prodotti contro gli insetti su cui sono registrati per le diverse colture, è possibile allo stesso tempo vedere dei risultati anche contro la Popillia. Per i privati che coltivano un proprio orto, frutteto o giardino al momento non è richiesto il patentino per l’uso e l’acquisto di questi prodotti nei formati specifici per uso non professionale, ma vale sempre la regola di leggere prima attentamente l’etichetta del prodotto e rispettare tutte le indicazioni. Organismi antagonisti per la difesa biologicaIl coleottero giapponese in Italia sta avendo una diffusione incontrollata perché non trova sufficienti antagonisti in natura. Come elemento esterno al nostro ecosistema non ha patogeni o predatori particolarmente efficaci. Per contrastarlo con metodi naturali si è pensato quindi di inserire degli antagonisti naturali di questa specie. I limitatori naturali della Popilla sono essenzialmente il nematode entomopatogeno Heterorabditis bacteriophora e il fungo entomopatogeno Metarizhium anisopliae, che sono stati introdotti nell’ambiente appositamente dal 2016. Nell’arco di qualche anno l’effetto dovrebbe essere visibile e i danni della Popillia Japonica si spera che risultino più limitati, alla stregua degli altri parassiti autoctoni o comunque ambientati nel nostro paese ormai da tempo. Altre letture interessanti:
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Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati. Come ammazzare popillia japonica?Insetticida: Per le forme adulte, la maggior parte dei piretroidi risulta efficace nell'eliminare la Popillia, tra cui Tetrametrina, Deltametrina, Tau-fluvalinate (più sicuro per le api) oppure Acetamiprid. Per le forme larvali invece vengono utilizzati geodisinfestanti a base di Imidacloprid o Fipronil.
Cosa mettere nelle bottiglie per catturare gli insetti?Versate nella bottiglia due cucchiai di zucchero, un bicchiere di aceto e acqua in quantità sufficiente in modo da coprire quasi metà bottiglia. Il contenitore deve scorrere lungo il ferretto e non deve chiudere l'ingresso della trappola.
Cosa attrae la popillia japonica?Il loro potere attrattivo è superiore alla capacità di cattura e così una trappola collocata all'interno di un orto o di un giardino richiama insetti da centinaia di metri con la conseguenza di aumentare notevolmente il danno a carico della vegetazione presente, foglie, fiori e frutti.
Come prevenire la popillia japonica?Come contrastare la Popillia japonica
Monitoraggio della presenza e segnalazione in caso di avvistamento. Limitare le irrigazioni in caso di presenza dell'insetto, per danneggiare le larve nel periodo estivo. Raccolta manuale, anche con l'aiuto di galline. Impiegare reti antinsetto.
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