Giochi da fare in due con carta e penna

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di Sara De Giorgi - 01.04.2020 - Scrivici

Fonte: Shutterstock

Esistono tanti e stimolanti giochi con carta e matita da fare insieme per trascorrere tempo piacevole con la famiglia e con i bambini. Abbiamo intervistato Andrea Angiolino, giornalista e inventore di giochi, che ha pubblicato il libro Giochiamo insieme con carta e matita (Sonda Edizioni), per chiedergli di indicarci qualche gioco da fare in questo periodo così particolare.

Al giorno d'oggi è ancora possibile giocare in famiglia senza ricorrere per forza alla tecnologia, ma contando su pochi mezzi e attivando intuizione e calcolo, psicologia e riflessi, immaginazione e memoria?

Certamente sì! Lo conferma l'esistenza di tanti e stimolanti giochi con carta e matita.

Occorrono soltanto carta e matita, una manciata di secondi per capire le regole e almeno un avversario da sfidare, mettendo in atto tattiche e strategie.

Abbiamo intervistato Andrea Angiolino, giornalista e inventore di giochi, che ha pubblicato il libro Giochiamo insieme con carta e matita (Sonda Edizioni), per chiedergli di raccontarci di più al riguardo e di suggerirci qualche gioco da fare in questo periodo così particolare.

Andrea Angiolino ha vinto vari premi, propone giochi in radio, TV, riviste, pubblicità e Internet ed è stato nominato «Esperto inventore di giochi» dal Ministero della pubblica istruzione.

Perché preferire i giochi con carta e matita rispetto ad altri?

«Io sono un giocatore onnivoro, mi piace giocare un po' di tutto. Ma ai giochi con carta e penna mi sono appassionato in maniera particolare. La loro peculiarità è di essere economici: basta un pezzo di carta anche di riciclo, una lavagnetta, un bastoncino per scrivere sulla sabbia, la tovaglia di carta della trattoria.

Facili da ricordare, si possono improvvisare ovunque ci sia un'attesa inaspettata, un tempo morto da riempire all'improvviso. E sono "eleganti", come dicono gli esperti di giochi: a fronte di poche regole e materiali "poveri", sono comunque divertenti, vari, rigiocabili tante volte senza stancarsi e con strategie tutt'altro che banali».

Benefici di questi giochi per i bambini

«Tutti i giochi, in generale, hanno parecchi benefici. Sono un modo sano di passare del "tempo di qualità" con gli altri, coetanei o familiari. Insegnano a perdere, oltre che a vincere, preparando ad accettare le sconfitte della vita per rimettersi poi in gioco con altre sfide.

Insegnano a stare alle regole, ma anche a discuterle e rielaborarle insieme.

I giochi sono infatti, come le ricette di cucina, tutt'altro che immutabili: chiunque può proporre modifiche creando varianti più adatte ai propri gusti, se gli altri giocatori approvano. E questo è un esercizio di democrazia, oltre che di creatività. Inoltre i tanti giochi carta e matita allenano molte abilità diverse: il vocabolario, la logica, il calcolo, l'agilità manuale, la psicologia, la capacità di disegnare o di raccontare. . . Infine, c'è anche un bel messaggio ecologico: non servono costosi giocattoli o elaborati strumenti elettronici per divertirsi, bastano un po' di intelligenza e le cose che abbiamo a portata di mano».

Un po' di storia: quando nascono i giochi di questo tipo?

«Giochi di società con foglietti di carta appaiono già nelle miniature del Libro d'Ore di Adelaide di Savoia, duchessa di Borgogna, nella prima metà del Quattrocento. Ma è nell'Ottocento che la carta diventa disponibile in grandi quantità, venendo prodotta industrialmente non più solo con stracci ma anche con cellulosa e legno. Da quel momento la si usa regolarmente anche per giocare.

Alcuni giochi hanno date di nascita precise e autori anche illustri: alcuni li ha ad esempio inventati Lewis Carroll, l'autore di Alice nel paese delle meraviglie, in realtà apprezzato professore di matematica, o suoi colleghi più o meno famosi. Altri, di tradizione popolare, si riescono comunque a datare: come la battaglia navale, nata all'inizio del Novecento quando grandi corazzate che sparavano a parecchi chilometri contro un nemico fuori vista hanno sostituito i velieri da guerra che manovravano a poca distanza dall'avversario.  

In realtà, comunque, l'uomo gioca da millenni. I giochi si trasformano nel tempo e si fanno con materiali sempre nuovi, ma le regole cambiano poco: alcuni degli attuali giochi con le biglie li facevano già i bambini dell'antica Roma con le noci e quelli del Rinascimento con le pallottole d'archibugio recuperate sui campi di battaglia.

E così ad esempio il tris, oggi fatto con carta e penna, si trova inciso sulle pareti di templi egizi del XIV secolo prima di Cristo».

Quali sono i vari livelli di difficoltà che hanno i giochi con carta e matita?

«Molti sono semplicissimi, una o due regole e basta, benché non risultino affatto banali. Alcuni sono un po' più ricchi e strutturati. Pochissimi hanno un regolamento complesso, comparabile a quello dei normali giochi in scatola.

Ma c'è da tenere conto che vi sono due difficoltà diverse da affrontare. Una è quella di capire e saper applicare le regole, che di norma è molto bassa consentendo anche ai bambini di fare questi giochi. E quella di trovare tattiche e strategie vincenti, che può essere anche assai complesso. Qui è il pregio di questi giochi: nella maggior parte dei casi, i bimbi possono giocarli a livello più ingenuo divertendosi molto, ma due adulti possono trovarci occasione per sofisticate analisi strategiche se ci si vogliono impegnare».

Giochi pratici con carta e matita da fare con i bambini

Ecco quali sono i giochi che, secondo Angiolino, si possono fare con carta e matita in questo periodo di quarantena.

  1. BLOCCHETTI. «Un gioco di strategia fra i più semplici è blocchetti, che si fa in due. Su un foglio quadrettato si delimita un quadrato di 7 x 7 quadretti. Al proprio turno, il giocatore colora due quadretti adiacenti fra loro in orizzontale o in verticale. Non si possono ovviamente ricolorare quadretti che siano già stati colorati. Chi al suo turno non può farlo ha perso.
  2. TRIS. Molti giocano a tris: si disegna una scacchierina di tre caselle per tre, un giocatore ha i pallini e l'altro ha le crocette. Al proprio turno ciascuno mette il simbolino su una casella libera e chi ne allinea tre in verticale, orizzontale o diagonale vince. Se lo avete giocato un po', vi siete purtroppo accorti che tra esperti finisce sempre in pareggio. Provate allora una variante, filetto selvaggio: al suo turno ogni giocatore può mettere a scelta una crocetta o un pallino, come preferisce; vince chi completa un allineamento di tre simboli uguali, non importa se crocette o pallini. Per un'ulteriore variante, giocate a filetto selvaggio su una scacchierina di 4 x 4 caselle.
  3. UNANIMO. In tre o più, meglio se in tanti, si può giocare a unanimo. I giocatori scelgono un tema: ad esempio l'automobile. Ognuno deve scrivere in segreto sul proprio foglio dieci parole legate a quell'argomento: ad esempio motore, volante, semaforo, patente, gomme. . . Occorre cercare di indovinare quelle più ovvie. Quando tutti hanno fatto si mostrano i fogli. Le parole scritte da un solo giocatore valgono 0, le altre valgono tanti punti quanti sono le persone che le hanno scritte: se ad esempio freno è stato scritto da due giocatori vale 2 punti, se specchietto è stato scritto da quattro persone ne vale 4. Vince chi fa più punti.
  4. BIROCALCIO. Per un gioco di abilità, c'è il birocalcio, sempre per due. Si disegna un campo di calcio su un foglio, con il cerchietto di centrocampo e le due porte ai lati. Il primo giocatore prende la penna, mette la punta sul centrocampo, la inclina leggermente tenendola fra pollice e indice e poi dà un colpo secco sul retro con l'altra mano, così che la punta tracci una riga sul foglio verso la porta avversaria. Poi a turno i giocatori si alternano, mettendo la punta dove è arrivata la linea appena tracciata dall'avversario. Se la linea si interrompe e poi riprende, vale solo la prima parte finché è tutta continua. Se la linea esce dal foglio si riparte da dove è uscita. Se la linea arriva alla porta avversaria, il giocatore segna un gol e l'avversario riparte dal centro. Vince il primo che arriva a tre gol.
  5. BIROPISTA. In due o più si può giocare alla biropista. Disegnate su un foglio una pista ad anello con una linea di partenza. Ogni giocatore prende una penna, possibilmente di colore diverso. Si sorteggia l'ordine dei turni. Quando tocca a lui, il giocatore mette la punta della penna sulla linea di partenza e le dà un colpo dietro, come nel birocalcio. A ogni turno successivo, il giocatore riparte da dove era arrivata la propria linea nel turno precedente. Se un giocatore esce dalla pista, salta il turno successivo e a quello dopo ancora rientra dal punto in cui era uscito. Vince chi compie tutto il giro della pista per primo, arrivando di nuovo alla linea di partenza.

Questi e tantissimi altri giochi sono nel libro Giochiamo insieme con carta e matita (Edizioni Sonda) che trovate in tutti gli store online e anche in ebook».

"Giochiamo insieme con carta e matita"

Il giornalista Andrea Angiolino ci ha raccontato che all'università faceva, con altri, un giornalino studentesco e che gli è venuta l'idea di una rubrica dedicata a questi giochi, tradizionalmente praticati sottobanco dagli scolaretti, anche come ironica forma di critica all'obbligo di frequenza.

«I miei compagni di corso, comunque, sembravano apprezzarli. Già all'epoca ero giornalista e scrivevo di giochi. Mi sono reso conto che non esisteva un libro su questi passatempi, e che sarebbe stato interessante visto che sono davvero tanti: io ne ho raccolti quasi 150, con molte varianti, benché di norma si conoscano solo battaglia navale, tris, nomi cose e città, impiccato e pochi altri. E così ho pubblicato un primo libro che ha avuto fortuna, con traduzioni anche in inglese, ceco, coreano, nonché varie altre edizioni anche in Italia».

Aggiornato il 25.05.2020

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