Il sogno di diventare madre spesso si scontra con situazioni oggettive che ne rendono difficoltosa la realizzazione, come l’infertilità, o la mancanza di un partner. Eppure, sono sempre più numerose le donne che scelgono di non rinunciare al loro desiderio e sono disposte a tutto pur di riuscire a intraprendere il percorso della maternità, rivolgendosi a cliniche specializzate nella fecondazione assistita. Show Naturalmente, talvolta esistono limitazioni, stabilite per legge, rispetto alle tecniche cui potersi sottoporre o alle fattispecie per cui la fecondazione assistita è consentita: nel nostro paese, ad esempio, non è possibile per una donna single farvi ricorso. Questo, tuttavia, non ferma le donne intenzionate ad avere un figlio pur senza essere in una relazione o sposate, che sono disposte a rivolgersi all’estero, nei paesi dove invece la maternità da single è concessa, per ricevere i trattamenti. Belgio, Regno Unito, Danimarca, Grecia, sono gli stati europei dove attualmente è possibile recarsi per ricevere consulenza medica e servizi specifici per inseminazione artificiale, fecondazione assistita e in vitro, donazione di ovociti e di liquido seminale. Oltre, ovviamente, alla Spagna, dove l’articolo 6 della legge 14/2006, relativa alle tecniche di riproduzione umana assistita, amplia appunto la possibilità di ricorrere a tali tecniche anche a donne che non hanno un partner o il cui partner è una donna. Sul sito di Eugin, uno dei più importanti gruppi ospedalieri nel settore con sede a Barcellona, ad esempio, si legge che l’opportunità è garantita a
Il proliferare di queste cliniche, conseguente, logicamente, a una sempre maggiore richiesta, sono la testimonianza più viva del fatto che ci sia un rapido cambiamento sociale in atto, in cui anche la famiglia monogenitoriale deve essere necessariamente inquadrata nell’ottica dei diritti e dei doveri riconosciuti a ciascun nucleo familiare, non come un’eccezione rara ma come una possibilità, da equiparare in tutto e per tutto alle famiglie “tradizionali”. E, sebbene l’Italia ancora non sembri essersi adeguata a questa nuova tipologia familiare, sono davvero molte le donne italiane, single, che ogni anno si recano all’estero, in primis proprio in Spagna, anche per via dei costi più contenuti, per affidarsi alle cure di queste cliniche specializzate nella Fivet e nelle altre tecniche riproduttive artificiali. Numeri importantiIn termini di cifre, di quante donne stiamo parlando? Lo spiega Rita Vassena, direttrice scientifica della clinica Eugin di Barcellona, intervistata da TPI.
Aggiunge Giuliana Baccino, vice direttrice e psicologa della clinica Fiv di Madrid, che da 25 anni si occupa di ricerca nel campo della riproduzione:
Il fatto che siano molte le donne italiane che si rivolgono alle cliniche spagnole è confutato anche dal fatto che sia presente, all’interno della struttura, personale che parla italiano, oppure che esistano anche versioni dei siti Web nella nostra lingua. L’iter per procedere con i trattamenti, naturalmente, cambia per ogni struttura, in ragione anche delle singole esigenze dei pazienti. L’iter in SpagnaFonte: webPer quanto riguarda la Eugin, ad esempio, spiega Vassena, vengono richiesti alla donna diversi esami clinici eseguibili anche in Italia, alcuni dei quali dietro prescrizione medica, prima di fissare degli incontri in clinica. Dopodiché, si inizia con la ricerca di un possibile donatore, individuato sulla base della compatibilità genetica con il corredo cromosomico della donna (in modo da ridurre al minimo le possibilità che il bambino sviluppi malattie frutto di combinazioni sbagliate) il quale rimarrà sempre anonimo. Anche per questo la Spagna è diventata la meta preferita per chi vuol ricorrere a fecondazione assistita, dato che nel Regno Unito – prima altra destinazione ideale per le donne single – il numero dei donatori si è abbassato dopo che è stato concesso, ai figli nati da donazioni, di poter risalire all’identità dei padri biologici. Il percorso dura in media un anno, ma i tempi dipendono da diversi fattori, legati anche allo stato di salute della futura mamma. Anche il costo varia a seconda dei trattamenti, passando dai 2 mila euro per l’inseminazione artificiale ai 6 mila per operazioni più complesse. Riportiamo ora le testimonianze, trovate su Tpi.it di due donne single italiane che hanno scelto di andare all’estero proprio per cercare la maternità che nel loro paese non è permessa. FrancescaFonte: webInsegnante di asilo nido di Torino, la trentaduenne Francesca andrà a Barcellona il prossimo agosto. Per fortuna, ha trovato comprensione sia da parte delle colleghe che nell’ambito familiare.
Francesca ha persino dovuto mentire alla sua dottoressa italiana per far sì che le prescrivesse gli esami:
PaolaFonte: webPaola Calvi, una mediatrice culturale napoletana, desidera continuare con il progetto della maternità nato quando ancora stava con la sua compagna, e si sta perciò sottoponendo alle cure ormonali, seguita da una clinica belga.
La speranza, però, naturalmente, è anche quella di ritrovare una compagna che condivida il suo stesso progetto di vita, e sappia dare al bambino il medesimo amore, anche se Paola non lo reputa indispensabile per sentirsi completa.
Articolo originale pubblicato il 17 Luglio 2017 Come fare un figlio da sola in Italia?La legge 40 non permette alle donne single di accedere a procedure di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA): in Italia, quindi, l'unica alternativa possibile è far riferimento a strutture estere per avviare il percorso di fecondazione assistita.
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Come avere un figlio senza padre?Desiderio di maternità come donna single
In teoria, grazie alla donazione di sperma (fornito da un conoscente o ricorrendo alla banca del seme) è possibile avere un bambino senza un partner maschile.
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