Lexotan gocce come si prende con acqua

Attraverso il grande sviluppo della ricerca e della innovazione nel campo medico in questi ultimi anni sempre più si è riusciti ad arrivare ad un importante e continuo perfezionamento di quelle che sono alcune delle applicazioni farmacologiche più prettamente indicate, in una vasta gamma di casi, per un problema piuttosto diffuso come quello della insonnia.

Quando si parla di insonnia, nella stra grande maggioranza dei casi, si finisce per pensare alla classica difficoltà nel non dormire, anche se è bene dire che con questo termine vengono di fatto associati e accomunati tantissimi altri differenti disturbi del sonno.

Sono molte le applicazioni mediche, in poche parole i sonniferi che possono essere applicati ai pazienti che soffrono di insonnia e disturbi del sonno.

I sonniferi, cosa sono e come funzionano

I sonniferi, come ben sappiamo sono medicinali che possono essere assunti via gocce o compresse, che agiscono sul nostro sistema nervoso centrale e permettono una migliore distensione del nostro stato psicofisico andando ad agire sul regolamento di alcuni recettori che, in condizioni di normalità producono l’effetto del sonno in modo naturale.

In presenza di un soggetto che in effetti non riesce ad addormentarsi in modo ordinario e alla luce di un quadro clinico che deve aver portato alla scelta della assunzione di farmaci sonniferi il paziente viene sottoposto a una determinata terapia farmacologica.

Esistono molti farmaci che possono essere usati, ma uno in particolare, il lexotan ha tutta una popolarità particolare, anche per via del fatto di poter essere usato sia per situazioni legate alla insonnia che anche a stress e a situazioni di ansia.

Ma che cosa è questo lexotan?

Lexotan, sonnifero per dormire, come funziona e cosa è

Il Lexotan fa parte del gruppo terapeutico dei cosiddetti ansiolitici benzodiazepinici e di norma viene somministrato in gocce. Lexotan è un farmaco molto noto nella farmacologia, e serve a curare l’ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche connesse con una sindrome ansiosa, e appunto, l’insonnia.

Come si evince

essendo un farmaco a base benzodiazepine,  è indicato soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o mette il soggetto a grave disagio.

Nel particolare caso della insonnia il trattamento deve essere il più breve possibile. La durata del trattamento, di norma e regola, cambia da pochi giorni a 2 settimane, fino ad un massimo di 4 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.

In alcuni casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in caso del genere, non dovrebbe avvenire senza analisi della condizione del paziente.

In particolare poi,

il trattamento deve essere iniziato con la dose consigliata più bassa. La dose massima non deve essere superata. Questo perchè si possono avere delle controindicazioni e effetti collaterali.  Lexotan è sconsigliato per pazienti con:

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
Nota ipersensibilità alle benzodiazepine.
Miastenia gravis.
Grave insufficienza respiratoria.
Grave compromissione epatica, dal momento che le benzodiazepine possono precipitare l’encefalopatia epatica
Sindrome da apnea notturna.
Glaucoma ad angolo stretto.
Intossicazione acuta da alcol, medicinali ipnotici o analgesici o psicotropi (neurolettici, antidepressivi, litio).

Prescrizione e posologia, cosa succede

Siamo alla prese, quando usiamo Lexotan di un farmaco dunque di fatto indubbiamente potente, uno di quelli in grado di agire in modo decisivo sul nostro sistema nervoso centrale e di riportarlo a condizioni di routine: proprio per questo però, come tutti i farmaci invasivi ma, in generale, con un pò tutti i medicinali, occorre cautela.

Sappiamo che come tutti i sonniferi

anche Lexotan può portare degli effetti indesiderati e collaterali ed è per questo che prima di arrivare alla prescrizione il medico a cui ci si deve rivolgere dovrebbe, in linea di principio, pensar prima di testare altre formule di intervento e di terapia che siano meno invasive.

Al di là dei farmaci naturali, a cui ci stiamo riferendo, la cosa principale è che solo il medico può prescrivere il sonnifero ma che prima di farlo deve in modo assoluto conoscere il quadro clinico del paziente e anche le sue generali condizioni di vita e abitudini.

E’ chiaro che se un paziente mente, il medico potrebbe fare molta fatica a stanare alcune situazioni patologiche o abitudini che potrebbero ledere la salute del soggetto andando a usare lexotan. Ma è chiaro che, di norma, un paziente che ricorre a un sonnifero è un paziente in difficoltà, che ha bisogno di aiuto e che tende a confidarsi col medico.

A sua volta, specialmente se si parla del medico di base, è chiaro come costui abbia sotto mano un pò una sorta di accurato storico del paziente, e se questo non fosse disponibile, forse proprio quello è l momento di iniziare a crearne uno.

In pratica il medico dovrebbe assicurarsi di sapere se e quali patologie o problematiche quel soggetto ha in ‘dote’, diciamo così. Molti farmaci possono convivere anche in un corpo sottoposto a trattamenti con lexotan, molti altri invece no, e più in generale ci sono casi e casi, sempre diversi di interazione negativa.

Del resto poi non è detto che per forza un paziente debba risolvere il suo problema con il sonnifero. A volte sia insonnia che ansia possono essere sconfitte con una corretta modifiche di alcune abitudini alimentari o di stili di vita e più in generale la situazione del quadro psicologico del paziente, spesso, sottopone il medico di fronte ad una constatazione.

Ovvero, quando anche avesse somministrato un sonnifero come il lexotan e la situazione si fosse riparata, in presenza di un carattere ansioso, problematico o di alcune ferite psicologiche di fondo, nessuno impedisce di pensare che la insonnia possa tornare.

Ecco perchè è e resta sempre fondamentale pensare anche, in molti casi, ad un accompagnamento psicologico che possa aiutare il soggetto a trovare gli strumenti necessari per combattere insonnia e ansia anche senza dover sempre ricorrere alla terapia farmacologica.

Un medico coerente con la scelta professionale che ha fatto dovrebbe, in poche parole, provare tutte le strade utili e possibili e non già soltanto limitarsi ad una somministrazione di farmaci sonniferi che possono sì senza dubbio risolvere la questione, nel breve, ma non impediscono che si ripresenti e rischiano anzi di creare assuefazione. Alla luce di ogni singola situazione, va infatti fatta la scelta giusta.

Come si assumono le gocce di Lexotan?

Lexotan: in media da 1,5 a 3 mg, 2-3 volte al giorno (1-2 capsule o 1-2 compresse da 1,5 mg 2-3 volte al dì oppure 1 capsula o 1 compressa da 3 mg 2-3 volte al dì, oppure 15-30 gocce 2-3 volte al dì).

Come prendere le gocce orali?

Le gocce devono essere versate in un cucchiaio oppure diluite in acqua ed assunte per via orale.

Quanto tempo ci mette il Lexotan a fare effetto?

Assorbimento. Il Bromazepam è assorbito velocemente e il picco di concentrazione plasmatica viene raggiunto entro 2 ore dopo la somministrazione orale.

Come prendere gocce bromazepam?

In media da 1,5 a 3 mg 2-3 volte al giorno che corrispondono a 15 -30 gocce 2 - 3 volte al giorno. Nel trattamento di pazienti anziani o pazienti con ridotta funzionalità epatica: la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.