NOTE LEGALIa) Garanzia legale, Pagamenti, Consegne, Diritto di recessob) Informazioni sul prezzo Il prezzo barrato corrisponde al prezzo di vendita al pubblico al lordo di IVA e al netto delle spese di spedizione c) DisponibilitàI termini relativi alla disponibilità dei prodotti sono indicati nelle Condizioni generali di vendita. Disponibilità immediata Disponibile in giorni o settimane (ad es. "3-5-10 giorni", "4-5 settimane" ) Prenotabile o disponibile da una determinata
data Attualmente non disponibile Difficile reperibilità Chiudi Spesso, molto spesso un racconto breve può lasciare, in chi lo legge, emozioni, riflessioni o qualsiasi tipo di traccia, che un libro intero non riesce ad assicurare o trasmettere. La luce è come l’acqua – Gabriel Garcia Marquez La materialità della luce affascina chiunque. Il racconto di Marquez esprime bene questo concetto. Questo racconto è nella mia mente da anni, vuoi perché quando lo lessi ero un moccioso impressionabile, vuoi
che è cosi strano che resta nella memoria a lungo, ma è cosi. Il secondo racconto che andrò ad analizzare è abbastanza recente, ma consiglio vivamente di leggere l’intero libro da cui è tratto. Ranocchio salva Tokyo – Haruki Murakami In realtà leggendo il racconto avevo immaginato un ranocchio si alto, ma gracile. Ma anche questa versione rende molto l’idea. L’intero libro da cui è tratto il racconto (Tutti i figli di Dio danzano) è un intreccio continuo di molteplici significati, reali e non, che hanno tutti in comune un evento, il terremoto di Kobe del 1995. Come detto gli eventi possono
essere realistici oppure no, come dimostra il racconto che vado a presentarvi. L’ultimo racconto, ma ovviamente non in ordine di importanza ( anzi) è un classico, che credo (spero) chiunque di voi abbia letto non è proprio un racconto breve bensì una parabola contenuta nel romanzo Il processo di Kafka. Davanti alla legge – Franz Kafka Un uomo di campagna persegue la legge e spera di conquistarla entrando in un portone. Il guardiano del portone dice all’uomo che non può passarvi in quel momento. L’uomo chiede se potrà mai farlo e il guardiano risponde che c’è la possibilità che vi riesca. L’uomo aspetta presso l’entrata per anni, tentando di corrompere il guardiano con i suoi averi; il guardiano accetta le offerte, ma dice all’uomo «Lo accetto solo perché tu non creda di aver trascurato qualcosa.». L’uomo non tenta né di ferire, né di uccidere il guardiano per raggiungere la legge, ma attende presso il portone fino a che non sta per morire. Un attimo prima che ciò accada, chiede al guardiano perché, seppure tutti cerchino la legge, nessuno è venuto in tutti quegli anni. Il guardiano risponde «Nessun altro poteva entrare qui perché questo ingresso era destinato soltanto a te. Ora vado a chiuderlo. In questo breve racconto chiunque ami o semplicemente apprezzi Kafka e le sue opere vi ritroverà tutto quello che rappresenta lo scrittore, dal suo concetto dell’esistenzialismo al pessimismo e l’impotenza dell’uomo di fronte ad un
sistema che non capisce, incapace di difendersi ma comunque mai rinunciatario o pronto ad arrendersi . Il lettore continua a chiedersi se si tratta semplicemente di una metafora e viene spinto alla rilettura del racconto. La legge è un racconto che vi permetterà di analizzare il pensiero di Kafka al meglio. Grazie e alla prossima, TommyWarsaw |