Le noci fanno male per il diabete

La frutta secca, in generale, � un cibo molto �furbo�, grazie al perfetto mix di nutrienti che contiene: ci sono i carboidrati, ma non sono zuccheri semplici e sono invece carboidrati �buoni� che danno energia; ci sono le proteine, che abbassano la sensazione di fame e �smuovono� il metabolismo basale contribuendo a ridurre il picco glicemico da carboidrati; ci sono i grassi, ma solo quelli buoni polinsaturi. Il risultato � che, se non si esagera, noci, mandorle, nocciole e simili aiutano a tenere sotto controllo l’appetito e abbassano la glicemia; inoltre, il consumo quotidiano di circa 15 grammi di noci e altri 15 grammi fra nocciole e mandorle riduce il rischio di diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari e tumori. E, in un’alimentazione equilibrata, uno snack a base di mandorle e simili non fa ingrassare, anzi: lontano dai pasti principali pu� addirittura contribuire al dimagrimento, rispetto a uno snack con le stesse calorie ma ricco di carboidrati.

14 febbraio 2018 (modifica il 14 febbraio 2018 | 18:26)

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Se non si esagera le noci aiutano a tenere sotto controllo l’appetito e abbassano la glicemia. Circa 15 grammi di noci al giorno riducono il rischio di diabete di tipo 2.

Chi ha il diabete può mangiare le noci?

La frutta non fresca è un’alleata della glicemia. Assumere noci può offrire una protezione per i pazienti diabetici, contrastando almeno in parte il loro elevato rischio cardiovascolare. La frutta secca per molti anni è stata vista con sospetto nelle diete dei pazienti con diabete. Tutto questo per l’elevato contenuto in calorie. 100 grammi di noci a settimana fanno bene. Il loro contenuto in acido oleico, acidi grassi polinsaturi, fibre, minerali e vitamina E hanno ripetutamente dimostrato di avere effetti benefici di riduzione delle malattie cardiovascolari.

Chi ha la glicemia alta può mangiare la frutta secca?

I frutti sconsigliati per chi ha la glicemia alta sono cachi, fichi, banane, uva, canditi e frutta sciroppata. Attenzione anche ai succhi di frutta industriali. Molto spesso contengono zuccheri aggiunti. Il consiglio è di mangiare, anche se con moderazione, mele, pere, nespole, fragole, albicocche, arance, pesche e lamponi. Secondo uno studio clinico il consumo quotidiano di circa 60 gr di frutta secca può essere efficace nel controllo della glicemia e dei lipidi sierici per le persone con diabete di tipo 2. La frutta secca è ricca di acidi grassi insaturi che mantengono normale il colesterolo nel sangue.

Chi non deve mangiare le noci?

Secondo gli esperti le noci, come tutta la frutta di questo genere, vanno comsumate lontano dai pasti come spuntino. L’uso delle noci, inoltre, deve essere moderato in caso di malattie epatiche ed è controindicato in soggetti affetti da gastroenterocolite o ulcera gastrica duodenale. Vanno evitate anche dai soggetti a herpes perché l’arginina che contengono può scatenarne la comparsa. Problemi anche in caso di calcoli renali, data la presenza di ossalati. Spesso le noci, come altri tipi di questa frutta, danno problemi con fenomeni allergici in soggetti ipersensibili. I sintomi variano da persona a persona. Vanno dai dolori addominali al vomito alle difficoltà respiratorie.

Cosa succede se si mangiano troppe noci?

Le noci sono un ottimo alimento, ma allo stesso tempo sono fonte di grassi ed in particolare poliinsaturi. Di conseguenza portano ad un aumento calorico. Il consiglio è di attenersi ad un consumo massimo giornaliero di 15-20 grammi. L’allergia alle noci può dare vita ai seguenti sintomi:

  • Gonfiore al viso.
  • Orticaria.
  • Dolori intestinali.
  • Sensazione di soffocamento.
  • Forti dolori addominali e crampi.
  • Arrossamento del corpo.
  • Bassa pressione del sangue.
  • Difficoltà respiratorie.
  • Nausea, vomiti e diarrea.

Noci, mandorle e pinoli alleati vincenti contro il diabete

In base ai risultati emersi da uno studio recentemente pubblicato da una Università australiana, il consumo quotidiano di frutta secca, ricca in acidi grassi essenziali, può comportare una riduzione fino al 35% del rischio di sviluppare il diabete.

Gli acidi grassi presenti nella frutta secca sono in grado di migliorare il metabolismo lipidico e di aumentare la sensibilità all’insulina, ormone chiave nella patologia diabetica.

Consumare dunque giornalmente una adeguata quantità di noci, mandorle, pinoli, pistacchi o altri tipi di frutta secca può comportare una riduzione dei picchi di glicemia (iperglicemie) che nel tempo possono condurre ad una condizione di insulino-resistenza fino all’esaurimento pancreatico, condizioni entrambe associate all’insorgenza del diabete di tipo 2, genericamente definito anche diabete “alimentare”.

I consumatori di frutta oleosa, inoltre, tendono ad avere un peso corporeo inferiore rispetto a chi non ne consuma affatto e le ragioni sembrano essere legate all’elevato potere saziante della frutta secca grazie al quale viene inibito l’intake di altri generi di alimenti maggiormente inclini alla stimolazione insulinica.

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Un recente studio spagnolo ha poi evidenziato che in individui ad alto rischio potenziale di sviluppare malattie cardiovascolari l’assunzione di 30g al giorno di noci, mandorle, nocciole ha ridotto del 30% eventi cardiovascolari come infarti e ictus.

Nella nostra regione, l’Emilia Romagna e in particolare nella provincia di Forlì Cesena è partito un progetto pilota (NOCI DI ROMAGNA) che ha destinato circa 300 ettari alla coltivazione della noce, in particolare le varietà LARA (che trova le sue origini in terra persiana), Chandler e Howard.

Il mio suggerimento come Nutrizionista è di incoraggiare il consumo quotidiano di frutta secca, sia negli adulti ma anche nei bambini, per favorire il soddisfacimento dei fabbisogni in termini di acidi grassi essenziali, vitamine e sali minerali.

Preferibilmente, quando è reperibile, va privilegiata la frutta secca ancora in guscio piuttosto che già priva del proprio involucro.

Dr.ssa Monia Senni Biologa Nutrizionista

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Quante noci al giorno può mangiare un diabetico?

Tra la frutta secca consigliata troviamo soprattutto le noci, le nocciole e le mandorle che, per il loro contenuto di acido oleico e acidi grassi polinsaturi, possono essere consumate per un massimo di 100 - 125 grammi alla settimana.

Quale frutta secca abbassa la glicemia?

Il risultato è che, se non si esagera, noci, mandorle, nocciole e simili aiutano a tenere sotto controllo l'appetito e abbassano la glicemia; inoltre, il consumo quotidiano di circa 15 grammi di noci e altri 15 grammi fra nocciole e mandorle riduce il rischio di diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari e tumori.

Come mangiare le noci per abbassare la glicemia?

Mangiare 2 o 3 noci al giorno, cercando tuttavia di non abbondare con le dosi; limitare a pochi grammi al giorno il burro, privilegiare latticini magri o formaggi come il Grana Padano in quanto parzialmente decremato durante la lavorazione (meno 50% circa del latte intero con cui è fatto).

Quali sono i frutti proibiti per il diabete?

Frutti come cachi, fichi, banane, uva, frutta secca, canditi e frutta sciroppata sono quelli che generalmente vengono sconsigliati alle persone che soffrono di diabete. Attenzione anche ai succhi di frutta industriali. Molto spesso contengono zuccheri aggiunti.