Le disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno alla maternità e paternità sono contenute nel decreto legislativo n. 151 del 2001 ( 170.41 KB) “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’art. 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53” Il Testo Unico sopraccitato dispone, agli artt. 22 e seguenti, che durante il periodo di congedo di maternità la lavoratrice ha diritto, in sostituzione della retribuzione, all’indennità di maternità a carico dell’INPS nel caso di dipendenti del settore privato, o carico del datore di lavoro nel caso di dipendenti pubbliche. Show DestinatarieL’indennità di maternità a carico dell’INPS spetta:
L’indennità di maternità non è a carico dell’INPS per le seguenti categorie di lavoratrici:
RequisitiPer le lavoratrici dipendenti pubbliche e private, i requisiti essenziali richiesti sono:
Nell’ambito del lavoro dipendente sono previsti particolari requisiti per le seguenti categorie di lavoratrici:
Per i lavoratori del settore dello spettacolo, il decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106 (art. 66, comma 6) ha aggiunto l'art. 59bis nel Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità (D.lgs n. 151/2001), il quale prevede che le tutele della maternità siano riconosciute anche ai lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, collegando la specifica tutela alla tipologia di rapporto di lavoro (subordinato o autonomo) . Le indicazioni operative sono indicate nella Circolare INPS n. 182 del 10 dicembre 2021. La lavoratrice la cui attività lavorativa è cessata o sospesa può accedere all’indennità di maternità a carico dell’INPS qualora si trovi nelle seguenti situazioni:
Per le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata dell’INPS (lavoratrici a progetto, associate in partecipazione, libere professioniste senza cassa, venditori porta a porta, percettori di assegni di ricerca, ecc.) assicurate esclusivamente all’INPS per la maternità, l’indennità di maternità spetta a condizione che vi sia l’effettivo accreditamento di almeno tre mensilità della contribuzione maggiorata nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo indennizzabile per maternità. Per le lavoratrici autonome (artigiane, commercianti, coltivatrici dirette, colone e mezzadre, imprenditrici agricole professionali) è richiesto il possesso della qualifica di lavoratrice autonoma, rilevabile dall’iscrizione nella relativa gestione previdenziale e la copertura contributiva del periodo indennizzabile per la maternità. RetribuzioneLa prestazione economica di maternità a carico dell’INPS è pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera percepita nel mese immediatamente precedente il mese di inizio del congedo (o nel caso di disoccupate o sospese, nell’ultimo mese di lavoro). Alcuni contratti collettivi possono disporre l’integrazione al 100% dell’indennità da parte del datore di lavoro. Sono previste regole particolari per le seguenti categorie:
Presentazione della domandaPer poter usufruire del congedo per maternità occorre presentare al proprio datore di lavoro un certificato medico attestante la gravidanza e recante l'indicazione della data presunta del parto. La domanda di indennità di maternità deve essere presentata all'Inps telematicamente mediante una delle seguenti modalità:
La domanda on line va inoltrata prima dell'inizio del congedo di maternità ed, in ogni caso, non oltre un anno dalla fine del periodo indennizzabile. In caso contrario si perde il diritto all'indennità. Entro 30 giorni dal parto, la lavoratrice/madre è tenuta a comunicare all’INPS la data di nascita del figlio e le relative generalità sempre mediante una delle modalità telematiche sopra indicate. Fonte: INPS Quando l'INPS paga la maternità al datore di lavoro?Retribuzione. La prestazione economica di maternità a carico dell'INPS è pari all'80% della retribuzione media globale giornaliera percepita nel mese immediatamente precedente il mese di inizio del congedo (o nel caso di disoccupate o sospese, nell'ultimo mese di lavoro).
Come viene pagata la maternità al datore di lavoro?In caso di pagamento diretto da parte del datore di lavoro, gli importi relativi all'indennità di maternità erogata vanno valorizzati nel flusso UNIEMENS con l'appropriato codice causale. Tali importi saranno compensati a conguaglio con le somme dovute a titolo di contribuzione previdenziale ed assistenziale.
Cosa fare se il datore di lavoro non paga la maternità?Infatti, il datore di lavoro ha l'obbligo di anticipare l'indennità per conto dell'Inps, che rimane però debitore effettivo della prestazione. Se il datore di lavoro non provvede al pagamento, quindi, anche l'Ente previdenziale vi è tenuto.
Come richiedere pagamento diretto maternità INPS?Le domande di congedo parentale devono essere presentate in via telematica, tramite il sito INPS. E' necessario avere lo SPID (identità digitale), rilasciato da vari provider. La domanda può essere compilata da soli o rivolgendosi ad un patronato per assistenza.
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