Interpretazione dei Punteggi del Test
Le ricerche effettuate sul test hanno dimostrato che punteggi elevati del test sulla depressione evidenziano una elevata correlazione con una successiva diagnosi di depressione maggiore. Tuttavia, non tutte le persone che hanno un punteggio elevato nei risultati del test possono ricevere una diagnosi di depressione maggiore come, ad esempio, in un periodo di accentuata tristezza dovuta a eventi straordinari. Il test PHQ-9 è considerato come uno strumento di supporto molto utile per aiutare i professionisti della salute mentale a individuare i sintomi e a diagnosticare la depressione, ma il test non può sostituire la diagnosi di uno psicologo o psichiatra esperto. Il test PHQ-9 è più breve di altri questionari che valutano lo stesso disturbo. Può essere somministrato personalmente dal professionista della salute mentale, per telefono o per auto-somministrazione. Il test della depressione semplifica la diagnosi di depressione maggiore e inoltre permette di valutare la gravità dei sintomi. Show
*Dichiarazione di responsabilità: Il risultato del test online ha solo uno scopo informativo e non può sostituire una valutazione completa da parte di un professionista psicologo o psicoterapeuta; la valutazione dovrebbe essere utilizzata solo come guida indicativa per comprendere il tuo livello di depressione. Il test non ha valore diagnostico. Autore articolo: Prof. Massimo Continisio, Psicologo e Psicoterapeuta Bibliografia: Spitzer R., Kroenke, K., Williams, J. (1999). Validation and utility of a self-report Version of PRIME-MD: the PHQ Primary Care Study. Journal of the American Medical Association, 282, 1737-1744; Kroenke, K; Spitzer, R.L. (2002). "The PHQ-9: A New Depression Diagnostic and Severity Measure". Psychiatric Annals. 32: 1–7; Pfizer Inc. (2010). "Instructions for Patient Health Questionnaire (PHQ) and GAD-7 Measures". Pfizer; Van Steenbergen-Weijenburg, Kirsten; De Vroege, L; Ploeger, R.R.; et al. (2010). "Validation of the PHQ-9 as a Screening Instrument for Depression in Diabetes Patients in Specialized Outpatient Clinics". BMC Health Services Research. 10: 1–6; "Patient Health Questionnaire (PHQ-9 and PHQ-2)". American Psychological Association; Mitchell AJ, Yadegarfar M, Gill J, Stubbs B. Case finding and screening clinical utility of the Patient Health Questionnaire (PHQ-9 and PHQ-2) for depression in primary care: a diagnostic meta-analysis of 40 studies. BJPsych Open2016;2:127-38; Kroenke, K; Spitzer, R.L.; Williams, J.B.W. (2001). "The PHQ-9: Validity of a Brief Depression Severity Measure". Journal of General Internal Medicine. 16 (9): 606 -613. Le persone che presentano lo schema del Fallimento sono convinte che le loro prestazioni e capacità in vari ambiti della vita quotidiana (lavoro, scuola, sport, hobby, relazioni sociali..) siano inferiori a quelle degli altri. Si sentono costantemente prive di talento e abilità, inferiori, inadeguate, stupide, inette, in altre parole delle fallite. Anche queste convinzioni, come quelle di altri schemi, possono aver origine da esperienze precoci ed infantili. Alcune volte lo schema si sviluppa a causa di genitori o familiari molto critici nei confronti dei risultati e delle prestazioni, che ripetevano spesso al bambino che non era capace di fare le cose, che era tonto o maldestro, oppure si limitavano a comportamenti che facevano presupporre tale idea, ad esempio svolgendo loro stessi dei compiti al posto dei figli, piuttosto che insegnare la corretta maniera di svolgere un’attività. Anche un ambiente in cui vengono fatti continui confronti con ideali più elevati può far insorgere il senso di fallimento. Alcune volte le prestazioni inferiori possono esserci state realmente. Possono essere state causate ad esempio un disturbo dell’apprendimento non diagnosticato o sottovalutato, che non consentiva un adeguato svolgimento dell’attività scolastica. O dal fatto di non aver ricevuto abbastanza attenzione e disciplina in famiglia e quindi non si è mai appreso il giusto modo di fare le cose. Lo schema del fallimento dà spesso origine ad un brutto circolo vizioso: quello della profezia che si autoavvera. In altre parole, percependo di non poter raggiungere buoni risultati, la persona spesso si impegna poco in quel che fa, non compie i passi necessari utili, non prende mai l’iniziativa.. finendo con l’ottenere realmente un risultato scarso. Il fallimento verrà attribuito alle poche capacità, mentre in realtà è dato dal comportamento passivo della persona. Questo comportamento è molto simile a ciò che viene definito “autosabotaggio”, che è una strategia “difensiva” per non entrare in contatto con la sofferenza legata al fallimento personale. In questi casi, la persona, piuttosto che ritrovarsi di fronte al vero fallimento a causa delle mancate capacità, preferisce sabotare la prestazione (impegnandosi poco, rimandando, scegliendo situazioni poco favorevoli, assumendo sostanze, ecc..) in modo da poter dare la “colpa” del fallimento (che ovviamente si verifica!) a cause esterne o transitorie, senza andare ad intaccare il proprio Sé. Tuttavia questa strategia non porta però benefici nel lungo termine, in quanto la persona resterà sempre in una “zona mediocre”, se non bassa; e questo comporterà comunque la sensazione di essere dei falliti. Alcune persone arrivano a sviluppare invece la convinzione che per non sentirsi falliti bisogna raggiungere risultati eccellenti, finendo per cadere nella trappola opposta, quella degli Standard Elevati ("Non va ancora abbastanza bene!": gli Standard Elevati.).
Dei piccoli suggerimenti possono essere quelli di:
Questi consigli possono tuttavia non essere sufficienti per raggiungere un cambiamento nella propria visione di se stessi, occorre pertanto rivolgersi da uno psicoterapeuta. La terapia cognitivo comportamentale, attraverso la Schema Therapy, può aiutare la persona a modificare la sua visione di sé e a potenziare le sue capacità. Innanzitutto, occorre ricordare che il fallimento è un giudizio, un’opinione e come tale è “soggettivo”. E’ un modo di vedere l’evento… possono essercene tanti altri! Questo ci fa capire come mai alcuni si riprendano quasi subito dopo una “caduta”, mentre altri restano impantanati. In secondo luogo, anche quando il fallimento è reale (cioè non si è raggiunto l’obiettivo desiderato), è essenziale accettare il fallimento come un qualsiasi altro evento naturale nella vita dell’essere umano. Non è invece necessario applicarsi l’etichetta di “falliti”, che andrebbe a condizionare il proprio comportamento e le future scelte di vita. Ovviamente non bisogna dare per scontato che una persona possa fallire in qualche contesto di vita per la reale mancanza di capacità in quel campo. In questo caso, esiste la possibilità di seguire percorsi di “skills training”, cioè di apprendimento di nuove abilità, che possono incrementare le potenzialità della persona, specialmente in ambito lavorativo e sociale. A questo link puoi trovare un'altra lettura sul senso di fallimento e di bassa autostima: Le 10 cause di bassa autostima e come aumentare la stima di sé. Accedendo alle sezioni Psicoterapia Online - Terapia Cognitivo Comportamentale - Contatti potrai trovare maggiori informazioni sui percorsi psicologici che offro, sulle modalità di attivazione e sui costi.Prenota un appuntamento scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonandomi al 348.8239755.</strong></strong></p> <p style="text-align:justify"><strong style="color:#2c3b56;font-family:Varela;font-size:16px">"Reinventa la tua vita" è un manuale di self-help creato dagli stessi autori e terapeuti della Schema Therapy, pensato per iniziare a mettere i primi passi verso il cambiamento. A questo link puoi trovare un esempio di acquisto e maggiori informazioni sul manuale:<a target="_blank" href="https://www.amazon.it/gp/product/8870789098/ref=as_li_tl?ie=UTF8&camp=3414&creative=21718&creativeASIN=8870789098&linkCode=as2&tag=myweb0a5b-21&linkId=d43d7dc83c501ec41a552d7879bda189">Reinventa la tua vita. 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Liotti, Aaron Beck &amp; Albert Ellis</p></div></div> </section> </div> </div> <div id="tm-bottom-e" class="tm-block-bottom-e uk-block uk-block-secondary"> <div class="uk-container uk-container-center"> <section class="tm-bottom-e uk-grid" data-uk-grid-match="{target:'> div > .uk-panel'}" data-uk-grid-margin=""> <div class="uk-width-1-1 uk-width-medium-1-2"><div class="uk-panel"> <p>Dott.ssa Chiara Francesconi - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale</p> <p>Psicoterapia&nbsp;online - Colloqui psicologici via Skype</p> <p>Isc. Albo Psicologi Regione Marche, n°2234/sez.A P.iva 02495380418</p> <p><a target="_blank" href="https://www.chiarafrancesconi.it/letture/schema-therapy/2-uncategorised/19-condizioni.html">Condizioni di utilizzo e note legali. </a><a target="_blank" href="https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/deed.it" rel="license"><img style="border-width:0px" src="https://i.creativecommons.org/l/by/3.0/80x15.png" alt="Licenza Creative Commons" border="0"></a></p> <p><a target="_blank" href="https://www.iubenda.com/privacy-policy/50359452" class="iubenda-white iubenda-embed" title="Privacy Policy">Privacy Policy</a></p></div></div> <div class="uk-width-1-1 uk-width-medium-1-2"><div class="uk-panel"> <p></p><div class="uk-text-right"> <a href="https://www.facebook.com/PillolePsicologia/" class="uk-icon-button uk-icon-facebook" target="_blank"></a> <a href="https://www.youtube.com/channel/UCJPjIQ9bDDWHsYNLsJKHKRQ" class="uk-icon-button uk-icon-youtube" target="_blank"></a><a href="https://it.linkedin.com/in/chiara-francesconi-751a774b" class="uk-icon-button uk-icon-linkedin" target="_blank"></a> </div><p></p></div></div> </section> </div> </div> <script> (function(i,s,o,g,r,a,m){i['GoogleAnalyticsObject']=r;i[r]=i[r]||function(){ (i[r].q=i[r].q||[]).push(arguments)},i[r].l=1*new Date();a=s.createElement(o), m=s.getElementsByTagName(o)[0];a.async=1;a.src=g;m.parentNode.insertBefore(a,m) })(window,document,'script','https://www.google-analytics.com/analytics.js','ga'); ga('create', 'UA-16740605-4', 'auto'); ga('send', 'pageview'); <script type="text/javascript" charset="UTF-8">
Come capire se sei un perdente?Sei un perdente se non riesci a spolverarti di torno il passato, se gli errori sono per te un peso, una vergogna e non uno stimolo a migliorarti. Il perdente è concentrato su se stesso: si compiange e si lamenta. E in questa lamentela trova tutte le giustificazioni ai propri insuccessi.
Come essere se stessi test?Conoscere sé stessi: 10 domande. Cosa ti piace più di te stesso? ... . Cosa cambieresti di te? ... . Scegli 3 aggettivi che ti descrivano. ... . Cosa ti rende felice? ... . Se avessi la possibilità di cambiare qualcosa, cosa cambieresti nel tuo passato? ... . Quali sono le cose che ti fanno arrabbiare e perché? ... . Come affronti le tue paure?. Come capire se piaci agli altri?Nota se ti guarda negli occhi.
Le persone utilizzano gli occhi per comunicare molte emozioni; se qualcuno ti guarda frequentemente, significa che in qualche modo è interessato a te. Se noti che ti fissa per lunghi istanti, forse gli piaci. Cerca di incrociare il suo sguardo.
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