Come definito dall’INAIL, la malattia professionale è una patologia la cui causa agisce in modo lento e progressivo sull'organismo. Tuttavia, non è sufficiente l’occasione di lavoro per sussistere: è necessario un rapporto casuale o consensuale diretto tra la malattia professionale e il rischio di malattia. Questo può risiedere nell’ambiente di lavoro o nella mansione svolta
dal lavoratore. D’altro canto, l’infortunio sul lavoro è un evento traumatico che avviene per causa violenta sul luogo di lavoro e che quindi si differisce dalla malattia professionale la cui causa è per l’appunto diluita, diretta ed efficiente. Detta anche tecnopatia, la
malattia professionale è una patologia che colpisce il lavoratore per via della prolungata esposizione a un fattore di rischio presente sul luogo di lavoro. Tale rischio deve prevalere rispetto agli altri, affinché si verifichi il nesso causale tra l’ambiente di lavoro e la patologia. Le malattie professionali possono essere tabellate o non tabellate. Si parla di
malattia professionale INAIL tabellata quando è presente in una delle tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura; quando è causata da una delle lavorazioni citate e si verifica entro un certo periodo dalla fine dell’attività (periodo massimo di indennizzabilità). Il lavoratore non è tenuto a dimostrare l’origine professionale della malattia tabellata: la presunzione legale d’origine può essere contraddetta solamente dall’INAIL,
qualora dimostrasse in modo inconfutabile che tale patologia abbia una causa extralavorativa. Al contrario, nel caso in cui la malattia non sia presente nelle tabelle, è compito del lavoratore dimostrarne l’origine professionale. Affinché la patologia venga indennizzata, è necessario che il lavoratore la denunci al datore di lavoro entro 15 giorni dal manifestarsi dei sintomi. Il datore di lavoro, a sua volta, deve presentare alla sede INAIL competente la denuncia di malattia professionale, entro cinque giorni dal ricevimento del certificato medico. La mancata denuncia, così come la denuncia tardiva, inesatta o incompleta, comporta una sanzione amministrativa da € 1.290 a € 7.745. Se il codice fiscale è inesatto oppure manca, la sanzione ammonta a € 129. Che sia presente o meno nelle tabelle INAIL delle malattie professionali, la patologia causata dall'ambiente di lavoro o dall’attività lavorativa viene indennizzata dall’Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro. Il datore di lavoro è tenuto a retribuire unicamente i primi tre giorni, in caso di inabilità temporanea e assoluta. Se l’inabilità (assoluta o parziale) è invece permanente, a farsene carico è fin da subito l’INAIL. Tuttavia, secondo il Codice civile, il datore di lavoro è tenuto a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori. Per questo motivo, se la patologia ha per causa la mancata o scorretta applicazione delle misure preventive o protettive, ne deve rispondere. Alla responsabilità civile, il datore di lavoro può ovviare in parte stipulando l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, qualora alla base della patologia vi fosse una scorretta condotta del lavoratore o dei responsabili della sorveglianza. Se la causa risiede nel dolo del lavoratore, in un’attività extralavorativa o per responsabilità penale di un altro soggetto, il datore di lavoro ne è invece esonerato.. Vuoi una consulenza gratuita? La malattia professionale è una patologia che si sviluppa progressivamente per effetto di un rischio c.d. lavorativo che produce – in via diretta ed efficiente ,– la relativa infermità. 1.Le malattie tabellate Le malattie tabellate sono individuate dalla legge tramite un elenco tassativo che garantisce la presunzione legale dell’origine professionale
dello stato morboso, quale conseguenza di determinate lavorazioni, anche esse previste nelle tabelle (All. 4 Dpr 1124/1965, aggiornato con DM 9 aprile 2008). 2. Le malattie non tabellate La previsione delle malattie tabellate espressamente previste dall’ordinamento non esclude comunque la possibilità per il lavoratore di dimostrare che patologie non contemplate dal elenco previsto dal TU siano state determinate dall’attività lavorativa svolta ed abbiano dunque origine professionale. Tale categoria (c.d. malattie non tabellate) è pertanto aperta a qualsiasi tipo di malattia: in tale caso, il lavoratore assicurato dovrà però dimostrare: i) l’esistenza della malattia; ii) le caratteristiche morbigene della lavorazione svolta; iii) il rapporto causale tra l’attività concretamente svolta e la malattia contratta. 3. Prestazioni a carico dell’Inail e del datore di lavoro Al verificarsi della malattia professionale indennizzabile,
il lavoratore ha diritto a prestazioni di natura sanitaria (i.e. cure mediche e chirurgiche, soccorsi, fornitura di apparecchi di protesi, ecc.) e a un indennizzo economico. 4. Conservazione del posto di lavoro Al dipendente che contragga una malattia professionale è riconosciuto il diritto alla conservazione del posto di lavoro per il c.d. “periodo di comporto” (art. 2110 cc), così come stabilito dalla legge o dal CCNL applicato. 5. Responsabilità civile del datore di lavoro Sono obbligati all’assicurazione INAIL tutti i
datori di lavoro che, nell’esercizio delle attività assicurate, abbiano alle proprie dipendenze anche solo un lavoratore soggetto alla tutela obbligatoria . 6. L’azione civile del lavoratore (c.d. danno differenziale) Il lavoratore può intentare azione civile di
risarcimento danni nei confronti del datore di lavoro solo quando: 7. L’azione di regresso dell’Inail L’Istituto assicuratore ha diritto a promuovere azione di regresso nei confronti del datore di per ottenere il rimborso di quanto erogato al dipendente per l’infortunio o la malattia professionale riconducibile alla responsabilità dell’azienda. La Legge di bilancio 2019, anche su questo punto, ha precisato che oggetto dell’azione di regresso dell’Inail potrà essere il complesso delle prestazioni erogate dall’Inail ma
“nei limiti complessivo danno risarcibile” da parte del responsabile civile (art. 1, co. 1126, cit.). Avv. Annalisa Cappiello - Fieldfisher Che cosa si intende per malattia professionale?"La malattia professionale è una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull'organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo). La stessa causa deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l'infermità in modo esclusivo o prevalente.
Quali sono gli elementi caratteristici della malattia professionale?Caratteristiche. Una caratteristica essenziale delle malattie professionale è la latenza temporale che intercorre tra la prima esposizione e la manifestazione della malattia, compromettendo talvolta la facile attribuzione del contesto lavorativo e del periodo di tempo dell'esposizione determinante.
Quando si può fare la malattia professionale?Se il lavoratore svolge attività lavorativa, deve: denunciare la malattia professionale al proprio datore di lavoro entro il termine di 15 giorni dalla manifestazione di essa, altrimenti perde il diritto all'indennizzo per il tempo antecedente la denuncia. allegare il certificato medico.
Come si fa a riconoscere una malattia professionale?Quando il datore di lavoro riceve dal lavoratore il primo certificato medico di sospetta malattia professionale deve presentare la denuncia. È possibile procedere attraverso la piattaforma INAIL, al sito www.inail.it , selezionando la voce ACCEDI AI SERVIZI ONLINE.
|