La curva glicemica si fa a digiuno

Che cos’è la curva glicemica? Quando viene richiesta? Quali fattori possono alterarla? In maniera breve, ma spero esaustiva, cercherò di rispondere ad alcune domande sul test della curva glicemica.

La curva glicemica o curva da carico orale di glucosio, definita anche con l’ acronimo OGTT e’ un test usato per riscontrare alterazioni del metabolismo dei carboidrati e dunque per diagnosticare il diabete mellito, una malattia che comporta l’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue a causa di un deficit nella produzione o nella funzionalita’ dell’ insulina. Questo test inoltre, viene utilizzato anche in gravidanza per lo screening del diabete gestazionale.

Ma quand’è che si parla di glicemia nella norma?

  • I valori del curva glicemica a digiuno sono compresi tra 70-99 mg/dl.
  • I valori compresi tra 100-125 mg/dlsono considerati anomali in quanto segno di una ridotta tolleranza ai carboidrati e dunque di una condizione di prediabete o intolleranza glucidica.
  • I valori pari o superiori a 126 mg/dl sono indicativi di diabete.

Due ore dopo l’ assunzione della soluzione glucosata sono considerati:

  • Normali con una glicemia inferiore a 140mg/dl
  • Anomali valori compresi tra 140-200 mg/dl
  • Allarmanti valori pari o superiori a 200mg/dl

Curva glicemica: come si svolge l’esame

Il test, che consiste in piccoli prelievi di sangue ad intervalli di tempi prestabiliti, si esegue in maniera semplicissima. Dopo un prelievo basale a digiuno, il paziente assume una soluzione glucosata composta da acqua e 75 g di glucosio.

Una volta bevuta questa soluzione il paziente viene sottoposto ad un altro prelievo di sangue dopo 2 ore. Generalmente i prelievi vengono effettuati a 30′ 60′ 90′ 120′.

Ricordo che i prelievi non sono traumatici in quanto vengono effettuati con ago cannula (ovvero in modo da fare un unico buco).

Questo test viene consigliato alle persone con una alterata glicemia a digiuno, (valori compresi tra 110-125mg/dl) o che hanno una familiarità di diagnosi di diabete o che hanno in passato sofferto di una malattia cardiovascolare.

  • Valori di riferimento
  • Descrizione
  • Interpretazione
  • Valori bassi
  • Valori alti
  • Fattori che influenzano
  • Quando viene richiesto
  • Preparazione

Curva da 75 g

  • Glicemia basale < 92 mg/dl
  • Glicemia a 60’ < 180 mg/dl
  • Glicemia a 120’ < 153 mg/dl

Per la diagnosi è sufficiente che un unico valore superi il limite.

Fonte: Linee guida gravidanza fisiologica


Si riportano per conoscenza i valori di riferimento per i precedenti protocolli, che tuttavia sarebbero da evitare in base alle più recenti linee guida.

Curva da 50 g

  • Nel caso a distanza di un’ora venga rilevato un valore di glicemia superiore ai 140 mg/dl ed inferiore a 199 mg/dl viene richiesta la curva da 100g
  • se il valore rilevato è superiore a 198 mg/dl si pone già la diagnosi di diabete gestazionale.

Curva da 100 g

Si pone diagnosi di diabete quando si rilevano almeno 2 dei seguenti valori:

  • a digiuno superiore a 95 mg/dl,
  • a 1 ora superiore a 180 mg/dl,
  • a 2 ore superiore a 155 mg/dl,
  • a 3 ore superiore a 140 mg/dl.

(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)

Descrizione

Il diabete gestazionale è la forma di diabete che si sviluppa durante la gravidanza (gestazione) e non deve essere confuso con un eventuale diabete già presente e diagnosticato in precedenza.

Come le altre forme di diabete (per esempio di tipo 1 e 2), anche quello gestazionale riguarda il modo in cui le cellule dell’organismo usano gli zuccheri (il glucosio), la nostra principale fonte di energia; più nel dettaglio si rileva un aumento della quantità di zucchero nel sangue (glicemia), tipicamente a causa di una condizione di insulino-resistenza, con il possibile sviluppo di gravi complicazioni per la salute di mamma e bambino.

Tutti i problemi della gravidanza destano preoccupazione nelle future mamme, ma in questo caso non occorre spaventarsi: le gestanti possono tenere sotto controllo il disturbo

  • seguendo una dieta sana,
  • praticando esercizio fisico (adatto alla situazione e in accordo con il ginecologo)
  • e, se necessario, ricorrendo a farmaci.

Il test di tolleranza al glucosio (OGTT o curva glicemica) è un esame che serve per controllare se l’organismo reagisce in modo adeguato al consumo di zuccheri; prima dell’esame viene prelevato un campione di sangue dove si verifica la concentrazione di zucchero a digiuno (glicemia basale).

La paziente beve quindi un liquido contenente una quantità predefinita di glucosio (di solito 75 grammi) per poi venire sottoposta ad altri prelievi, a cadenza rispettivamente di un’ora e due ore dall’assunzione della soluzione (l’esame può durare fino a 3 ore in certi protocolli).

Gli effetti collaterali gravi di questo esame sono piuttosto rari, tuttavia alcune donne dopo aver bevuto la soluzione contenente il glucosio lamentano

  • nausea,
  • aumento della sudorazione,
  • capogiro
  • e svenimenti.

Il diabete gestazionale è la più frequente complicanza della gravidanza e si presenta in una percentuale variabile dal 2% al 14% a seconda degli studi presi in esame; a seguito del parto la maggior parte delle donne recupera una condizione di normalità, ma con un rischio aumentato di sviluppare diabete di tipo 2 nei successivi 10-20 anni (30 e il 60% delle donne).

La curva glicemica si fa a digiuno

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Interpretazione

Con l’attuale protocollo da 75 g è sufficiente un unico valore oltre i limiti per porre la diagnosi, infatti alcuni laboratori non procedono ai successivi prelievi se già la prima o la seconda rilevazione supera i valori normali.

Valori Bassi

Valori Alti (Iperglicemia)

  • Diabete

(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)

Fattori che influenzano l'esame

Un forte stress può causare un aumento temporaneo della glicemia; lo stress può essere provocato ad esempio da:

    • traumi,
    • interventi chirurgici,
    • […]

Quando viene richiesto l'esame

Gli criteri diagnostici sono stati uniformati attraverso la pubblicazione delle linee guida nel 2011 ad opera dell’Istituto Superiore di Sanità e prevedono:

  • una prima valutazione del valore di glicemia a digiuno alla prima visita di gravidanza, per rilevare nei soggetti a rischio una condizione di diabete manifesto, che viene diagnosticato nel caso si verifichi anche una sola delle seguenti condizioni (con necessità di conferma con un secondo prelievo):
    • valore a digiuno superiore a 125 mg/dl,
    • valore di glicemia in un qualsiasi momento della giornata superiore a 200 mg/dl (se confermato in seguito da un valore a digiuno superiore a 125 mg/dl),
    • valore di emoglobina glicata rilevata entro le prime 12 settimane superiore a 6,5%.

Nel caso non ci sia diagnosi di diabete in questa fase si distinguono due diversi casi:

  • Sono necessarie due curve, la prima tra la settimana 16 e la settimana 18 ed un’eventuale seconda alla settimana 28 in caso di esito negativo alla prima verifica per le donne ad alto rischio, ovvero con
    • una diagnosi di diabete gestazionale in una gravidanza precedente,
    • oppure un indice di massa corporea all’inizio della gravidanza superiore od uguale a 30 (obesità),
    • oppure un valore di glicemia a digiuno all’inizio della gravidanza compreso tra 100 e 126,
  • Si procede ad una curva tra la settimana 24 e la settimana 28 nelle donne a medio rischio, individuate da
    • un’età pari od uguale a 35 anni,
    • oppure con un indice di massa corporea all’inizio della gravidanza maggiore od uguale a 25 (sovrappeso),
    • oppure un parto precedente di un feto con peso superiore a 4.5 kg,
    • oppure con famigliarità di diabete,
    • oppure appartenente ad un’etnia a rischio
    • oppure con diagnosi di diabete gestazionale in una precedente gravidanza (anche se OGTT alla 16a-18a settimana negativo)

Preparazione richiesta

Nei giorni che precedono l’esame si può mangiare normalmente, mentre nelle 8 ore precedenti il prelievo è necessario rimanere digiuni e bere, se necessario, minime quantità di acqua; alcuni laboratorio suggeriscono ulteriori accortezze:

  • evitare attività sportive/faticose nei due giorni che precedono l’esame;
  • durante l’attesa tra un prelievo e l’altro è necessario restare seduti in sala d’attesa.

Articoli ed approfondimenti

  • Esami del Sangue
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Quante ore di digiuno prima della curva glicemica?

Il test deve essere eseguito il mattino a digiuno da almeno 8 ore ma non oltre le 12 ore. Nei 3 giorni precedenti si dovrà seguire un'alimentazione normale, equilibrata, normale attività fisica. Durante l'esecuzione del test la paziente dovrà rimanere seduta a riposo, non si potrà né fumare né mangiare.

Cosa mangiare il giorno prima di fare la curva glicemica?

La sera precedente l'esame Cenare verso le ore 20.00 mangiando solo riso bollito, carne, (o pesce) e acqua non gasata. Utilizzare solo olio d'oliva per condire. Evitare burro, margarina o altri condimenti. Non consumare salumi e insaccati, verdure, frutta, pasta, pane, vino o altre bevande.

Come prepararsi alla curva da carico?

Il paziente prima di effettuare l'esame deve osservare un digiuno di almeno 8 ore. Sono ammesse modiche quantità di acqua. Dopo il primo prelievo (basale) occorre rimanere seduti, senza mangiare, bere e fumare, fino all'esecuzione dei successivi prelievi.

Come ci si sente dopo la curva glicemica?

Come ci si sente dopo la curva glicemica? Non sono riportati dei veri e propri effetti collaterali, esiste però un inconveniente all'esame della curva ovvero la nausea e in alcuni casi il vomito.