Si possono avere due contatori enel in una casa

Ho fatto un po' di ricerche in rete e ho trovato queste utili informazioni. Le scrivo per completare il post e dare informazioni ad altri.

Costo per passare da 3 a 4,5

27,59€ costo fisso + 69,22* (4,5 -3) quota potenza + 23€ altri costo fisso = 154,42€

Costo per passare da 3 a 6

27,59€ costo fisso + 69,22* (6 -3) quota potenza + 23€ altri costo fisso = 258,25€

Stima variazione annua in base ai consumi:

Ipotizzando 3700kWh/anno con 64% dei consumi in fascia F2F3 / tariffa bioraria Servizio maggior tutela.

Potenza 3 kW -> 843,56€

Potenza 4,5 kW -> 1066,09€ Variazione: 222,53€/anno

Potenza 6 kW -> 1092,18€ Variazione: 248,62€/anno

Se i calcoli sono giusti, i costi non sono proprio proporzionali alla potenza utilizzata. Da 4,5kW a 6kW c'è un aumento di 20€, mentre da 3kW a 4,5kW l'aumento è di 200€.

Se avete da commentare, fate pure!

Si possono avere due contatori enel in una casa

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Ho ricavato le informazioni da:

http://www.autorita.energia.it/atlante/it/elettricita/capitolo_3/paragrafo_6/domanda_2e.htm

http://www.sostariffe.it/energia-elettrica/

Modificato: 23 maggio 2014 da marco1278

Si può convogliare il consumo della corrente elettrica di più unità immobiliari in una sola bolletta? Quando è permesso e quali sanzioni per i trasgressori?

Una palazzina con tre unità immobiliari in cui vivono altrettanti fratelli. Decidono di allacciarsi tutti quanti ad un unico contatore della luce: pensano di dividere la spesa, di pagare meno tasse, di spartirsi il costo del canone tv in un’unica bolletta. Si può fare una cosa del genere? Mettere più utenze in un unico contatore è legale?

In linea di massima no. Ciascuno deve avere il suo contratto con il fornitore dell’energia elettrica. Ma ci sono delle eccezioni. Dei casi in cui, come vedremo tra poco, è possibile condividere il contatore.

Qualche anno fa, l’Arera, l’Autorità garante dell’energia, è entrata «a gamba tesa» con una circolare per porre fine al fenomeno dei «clienti finali nascosti», cioè di quelli che corrispondono al profilo sopra descritto, cioè a quello del «mettiamoci insieme, dividiamo la spesa, risparmiamo e chi si è visto si è visto, dato che del contatore della luce si tratta».

Tuttavia, ci sono non uno ma ben tre casi in cui inglobare più utenze in un unico contatore è legale. Vediamo.

Indice

  • 1 Chi sono i clienti finali nascosti?
  • 2 Quando è legale allacciare più utenze a un solo contatore?
  • 3 Quando non è legale allacciare più utenze a un solo contatore?
  • 4 Quali sanzioni per allacciarsi al contatore di un altro?

Chi sono i clienti finali nascosti?

Una volta, si attaccavano direttamente al palo della luce che avevano di fronte a casa, pur di avere la corrente elettrica gratis a casa. Oggi, sono più sofisticati: fanno una sorta di «contatore comunitario», una specie di consorzio energetico «inter nos», in cui si condividono kilowatt, consumi e tasse. Sono i cosiddetti «clienti finali nascosti», come sono stati definiti dall’Arera [1]. Ce ne sono di due tipi: quelli, appunto, consorziati e quelli, potremmo dire, «parassitari», che si attaccano al contatore del vicino senza dire niente e, pertanto, non ricevono mai la bolletta della luce da pagare.

I clienti finali nascosti, insomma, sono quelli che utilizzano l’energia elettrica altrui senza avere un punto di connessione proprio. Il che è illegale in quasi tutti i casi.

Quando è legale allacciare più utenze a un solo contatore?

Quasi, dicevamo. Perché in alcune situazioni è legale avere più utenze su un solo contatore. Succede quando:

  • due unità immobiliari hanno un legame di pertinenza e, quindi, appartengono ad una stessa persona che ha il diritto di utilizzarle. Si pensi al garage, alla soffitta, a chi ha un appartamento in condominio e un box nel seminterrato, ecc. L’importante è che entrambe le unità facciano parte dello stesso condominio o di particelle catastali contigue, vale a dire separate da qualche metro (chi ha un garage non proprio nello stesso edificio ma nemmeno distante dall’abitazione);
  • ci sono più unità immobiliari nello stesso edificio intestate ad una sola persona ma vengono utilizzate da soggetti diversi. È il caso di chi ha un box dato in affitto nel condominio in cui abita e tiene la corrente elettrica di box e appartamento sotto lo stesso contatore;
  • più unità immobiliari non abitative sono contigue e messe a disposizione di altre persone che condividono un servizio finale unico. Capita, ad esempio, nel caso degli studi professionali: un architetto, proprietario di due unità, ne affitta una ad un geometra che lavora anche per lui.

Quando non è legale allacciare più utenze a un solo contatore?

Si potrebbe dire che in tutti gli altri casi al di fuori dei sopra citati è illegale allacciare più utenze allo stesso contatore. L’esempio che si faceva in partenza, cioè quello dei fratelli che abitano uno accanto all’altro e decidono di condividere il contatore o, peggio ancora, attaccano la propria utenza a uno di loro senza dire una parola, è un comportamento illecito sanzionabile.

Ogni utente, al di là delle eccezioni che abbiamo elencato prima, deve avere il proprio contratto di fornitura, il suo contatore, la sua bolletta, le sue tasse e il suo canone tv, se non gli spetta l’esenzione.

Detto nel linguaggio dell’Arera: un’unità di consumo è «un insieme di impianti per il consumo di energia elettrica connessi ad una rete pubblica, anche per il tramite di reti o linee private, tali che il prelievo complessivo di energia elettrica relativo al predetto insieme sia utilizzato per un singolo impiego o finalità produttiva». Il che vuol dire: ogni unità di consumo è connessa alla rete pubblica in un unico punto e ad ogni unità di consumo deve essere associato un solo contratto di trasporto in prelievo. Pertanto, ogni cliente finale deve essere titolare di un punto di connessione (il cosiddetto POD) e di un contratto di fornitura.

Quali sanzioni per allacciarsi al contatore di un altro?

Chi non è autorizzato a condividere più utenze su un solo contatore rischia, a titolo di penale, una maggiorazione del 30% sul costo degli oneri in bolletta (già salati) a decorrere dal 1° gennaio 2014 o, se l’attivazione è stata successiva, dalla data in cui è entrato in funzione il contatore.


note

[1] Delibera Arera n. 276/2017/R/eel

Quanti contatori in una casa?

In linea generale, la legge prevede che ogni unità abitativa deve possedere il suo contatore della luce. In altre parole, ogni appartamento che nascerà dalla divisione del tuo immobile dovrà avere un contatore proprio.

Quanto costa avere un secondo contatore Enel?

Note: iil costo per l'allacciamento del secondo contatore per altri usi è di circa euro 500.

Cosa comporta avere due contatori intestati?

Si possono avere intestate più bollette dell'energia elettrica e del gas, come nell'ipotesi di una seconda casa. Una stessa persona, infatti, può avere diverse utenze a proprio nome anche se per la fornitura dell'energia elettrica viene applicata la tariffa per “non residenti” e, quindi, si paga una maggiorazione.

Quanti contatori si possono avere?

Puoi farlo? La risposta è “no”. È una pratica ritenuta scorretta dall'ARERA (Autorità per l'Energia elettrica, il Gas e il sistema idrico): due nuclei familiari distinti devono avere altrettanti contatori intestati, poiché è il dispositivo che rappresenta il punto di prelievo, dell'energia elettrica o del gas.