Dopo il transfer si possono fare le scale

Di Atze Mena, psicologa di Barcelona IVF

Sono tante le coppie che pensano si interrogano sulla possibilità di “perdere l’embrione” dopo il transfer embrionale. Il medico specialista in riproduzione medicalmente assistita raccomanda di avere la vescica piena prima di realizzare il transfer embrionale. Questo è necessario per poter visualizzare meglio, attraverso l’immagine ecografica, la corretta posizione del catetere con il quale verrà/verranno collocato/i l’/gli embrioni nella corretta zona dell’utero. 

Una volta terminato il processo, veniamo presi dalla sensazione per cui anche un’azione così semplice come andare al bagno dopo il transfer, può portare alla “perdita degli embrioni”. Questo NON È POSSIBILE, visto che vie implicate sono diverse ed indipendenti. La vescica, non ha nulla a che vedere con l’endometrio e svuotarla, non implica svuotare l’endometrio perdendo così gli embrioni. 

La cavità uterina è una cavità virtuale, non è aperta o vuota, dev’essere aperta minimamente con il catetere per collocare gli embrioni e ad estrarre lo stesso si richiude. Per realizzare il transfer, il ginecologo, pulisce in modo accurato la cervice (il collo dell’utero) con un soluzione, ed è questo soluzione liquida ciò che perderemo al momento di rimettersi in piedi dopo il transfer. 

La sensazione di perdere gli embrioni è semplicemente questo: una sensazione, però NON È REALE. Una volta che l’embrione viene collocato nell’utero, nei giorni successivi si realizzerà l’impiantazione se c’è una gravidanza. 

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Il transfer degli embrioni è un passaggio fondamentale nella fecondazione in vitro e per tale motivo è ritenuto anche estremamente delicato. Molte donne, preoccupate per la riuscita della procedura, ritengono di dover stare a riposo lungamente, almeno fino all’esito del test di gravidanza se non oltre. Ma è giusto e necessario? Quanti giorni devono passare? Quali sono i sintomi positivi che indicano l’attecchimento? Vediamo nel dettaglio.

Dopo il transfer si possono fare le scale

Transfer embrioni, cos’è e quando si fa

Il trasferimento di embrioni in utero è l’ultima fase di un ciclo di fecondazione in vitro. Questo processo inizia con una stimolazione ovarica a mezzo di farmaci ormonali. Al momento giusto, definito da test specifici, ovvero quando i follicoli sono adeguatamente maturi, si prelevano chirurgicamente gli ovociti (pick-up ovocitario). Gli ovuli recuperati vengono fecondati in provetta con gli spermatozoi del partner maschile e lasciati sviluppare in coltura per 2-5 giorni (spesso fino allo stadio di blastocisti). Segue a questo punto il transfer dell’embrione nell’utero della paziente. La gravidanza si avrà in seguito all’attecchimento (impianto) dello stesso alla parete uterina, nell’arco di qualche giorno. Si possono impiegare a seconda dei casi anche embrioni crioconservati.

Transfer embrioni, in cosa consiste

Si tratta di una procedura rapida ed indolore. Un catetere viene inserito attraverso la cervice uterina. Una volta raggiunto l’interno dell’utero, tramite questo viene rilasciato l’embrione. Il tutto avviene sotto guida ecografica. Solitamente non richiede anestesia o sedazione.

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Tranfer embrioni ed attecchimento, tempo e sintomi

Dopo una procedura di trasferimento dell’embrione, occorre attendere 10/14 giorni per eseguire il test di gravidanza. E’ questa la tempistica fisiologica di un attecchimento embrionale che è correlato anche ad un intenso innalzamento dei livelli di HCG. Nello specifico l’embrione si annida entro 48-72 ore dopo il trasferimento. Da quel momento inizia a crescere in dimensioni ed attività metabolica sviluppando sempre maggiori quantità di hCG. Dopo 9-10 giorni dal transfer, i livelli di questo dell’ormone hCG sono rilevabili in modo affidabile ed è per questo che il test di gravidanza si esegue dopo circa 10 giorni. In genere il test si esegue il 10° giorno e si ripete il 12° ed eventualmente anche il 14° sia in caso di negatività che di positività, per confermare il buon proseguo caratterizzato dal raddoppio dell’ormone della gravidanza, ogni 48 ore. Nel frattempo, dopo 7-10 giorni possono comparire alcuni sintomi tipici della gestazione: lieve spotting, tensione mammaria, lievi crampi, gonfiore, sensazione di affaticamento, nausea. Se lievi possono essere un buon segno, ma se risultano intensi è opportuno parlarne con il medico specialista. Non va dimenticato – per non incappare in forti delusioni- che questi sintomi possono essere dovuti anche alle terapie ormonali. In generale la conferma della gravidanza si ha solo con il test.

A differenza di ciò che si crede, non è necessario stare a riposo dopo l’embrio-transfer. Anzi, in alcuni casi l’inattività può essere deleteria. E’ ciò che affermano numerosi studi scientifici: il riposo a letto non è correlato a tassi di gravidanza migliori, ma al contrario se prolungato, può contribuire ad esiti negativi soprattutto se ci si è sottoposti ad ovodonazione. Perché? L’inattività abbinata all’aumento dei livelli di estrogeni aumenta il rischio di formare coaguli di sangue ed insulino-dipendenza che possono inficiare lo sviluppo del feto. Di contro un’attività fisica moderata aumenta il flusso sanguigno, riduce lo stress, l’infiammazione e tiene sotto controllo il peso, fattori importanti sia per la salute del bambino che della gestante. Questo non significa però fare cose folli! Si può riprendere la normale attività quotidiana, anche con allenamenti sportivi lievi/moderati. Non andrebbero fatti invece sforzi intensi come il sollevamento pesi (compresa la spesa o il mobilio per le faccende domestiche) ed i salti. Altre accortezze? Meglio evitare subito dopo il transfer:

  • Rapporti sessuali
  • Situazioni di intenso calore (doccia bollente, sauna, sole al mare nelle ore più calde, ecc.): possono aumentare la temperatura corporea interna che può influire negativamente sull’impianto.

Cosa non bisogna fare dopo il transfer?

Si deve evitare lo sforzo fisico intenso e attività sportive come il running, spinning, aerobica, box, GAP, e qualsiasi sport pericoloso che richieda uno sforzo intenso. La paziente può guidare, camminare e andare a lavorare, senza fare grandi sforzi o attività fisiche elevate e prolungate.

Quanti giorni di riposo dopo il transfer?

In realtà è stato ampiamente dimostrato che il riposo di ventiquattro ore dopo transfer non è associato ad un maggiore successo rispetto ad un riposo di 10 minuti: “le donne, pochi minuti dopo il trasferimento degli embrioni, possono alzarsi, svuotare la vescica, e tornare a casa senza che ciò interferisca con l' ...

Quanto camminare dopo transfer?

Una volta fatto il transfer: Dopo il transfer dell'embrione rimarrà a riposo per 10-15 minuti. Le raccomandazioni per le prime 48 ore sono di avere un riposo relativo potrà camminare, passeggiare, viaggiare.

Come affrontare i giorni dopo il transfer?

A cosa stare attenti post transfer di embrioni.
Febbre alta (cercare di evitare infezioni che portino al rialzo della temperatura sopra i 38 C).
Mantenere la terapia medica consigliata nel post transfer, perché la terapia è fondamentale per il risultato che vogliamo ottenere..
È importante stare distesi a letto?.