Donna augusta 2022 vespa vignaioli per passione puglia

Per tutti Bruno Vespa è Porta a Porta, giornalista e saggista, ma se ci allontaniamo dagli studi Rai, e ci rechiamo a Manduria in Puglia, provincia di Taranto, la Masseria Li Reni è il suo spazio dedicato da sempre a vitigni e vini, e adesso pure a un ristorante. A inizio maggio infatti ha aperto Santa Chiara, un’insegna di Turi in provincia di Bari che fino a metà ottobre celebrerà i suoi riti golosi lì. Il progetto è voluto, pensato e firmato da Vespa stesso e da Michele Boccardi che ha coinvolto tre suoi chef: Sergio Traversa, Stefano Soloperto e Roberto De Carne.

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Augusta Iannini

Ora però il protagonista è un vino, il Donna Augusta 2019, con una storia piacevole e facile da raccontare perché vede protagonisti i coniugi Vespa, con enologo ancora una volta Riccardo Cotarella. Il tutto raccontato una volta ancora da remoto (e ogni volta io spero sia l’ultima senza il supporto di un coinvolgimento anche di figure in persona). Ha raccontato Bruno Vespa: «E’ successo che mia moglie Augusta Iannini, che ama i rossi, un giorno mi abbia chiesto se davamo vita a un rosso di grande personalità e amore per il tempo. Ma fu subito chiaro che c’era un problema: la gamma dei rossi era completa, che fare? Semplice, mi rispose Augusta, che è donna dal pessimo carattere: “Pensa a un bianco che abbia il mio temperamento”.

Donna augusta 2022 vespa vignaioli per passione puglia

Bruno Vespa in versione produttore di vino a Manduria in Puglia

E un bianco in Puglia non è esattamente a suo agio perché terra di rossi e di rosati, con motivazioni ben diverse tra loro. Ha spiegato Riccardo Cotarella: «Il rischio è quello di ottenere un bianco che risulti o beverino o, all’opposto, troppo potente. E poi serviva un bianco importante e così avrei dovuto fare i conti con il Fiano. Io amo tutti i miei vini, ma nel pensarli e giudicarli devo rimanere freddo, a maggior ragione in questa caso perché non sono un tifoso del Fiano anche compare nell’offerta della famiglia Vespa, i Vespa Vignaioli».

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Notturno a Masseria Li Reni

Alla fine ecco uscire un uvaggio di Fiano, Verdeca e Chardonnay, uve raccolte e vinificate separatamente: «Mi ha impegnato più di tutti gli altri vini perché sappiamo bene, Bruno e io, che se al momento della commercializzazione piace solo a noi due ti rimane in cantina. Conta se piace a tanti e se si muove sul mercato». E il Donna Augusta ha un prezzo importante, 25 euro più Iva. Prodotto in 3200 bottiglie, ha visto Cotarella aprirne un centinaio prima di trovare l’equilibrio giusto «e tutto questo per la disperazione di Bruno. Ma questo non è un vino frutto del caso, ma di un progetto ben preciso e guai se una delle uve finisce con il dominare facendo soffrire le altre. Ogni papocchio è bandito».

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Il ristorante Santa Chiara, di Turi in provincia di Bari, da maggio a metà ottobre si trasferisce nella masseria della famiglia Vespa a Manduria

E colei alla quale è dedicato questo bianco da invecchiamento come lo ha vissuto? Ha dato consigli? «Mi hanno saputo interpretare, mi assomiglia un po’. No, non ho messo becco». Sua invece la scelta di bottiglia e relativa etichetta, tutto giocato sul colore oro e con eleganza. E poi il tempo che questa prima annata si prenderà prima di essere consumata.

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Svelati i ‘migliori 10 vini d’Italia’ secondo ‘Bibenda’ – la ‘Guida della Fondazione Italiana Sommelier’ – giunta alla ventiquattresima edizione. Una Guida che ha preso vita nel 1999 ed è sempre stata e tuttora diretta da Franco M. Ricci, l’architetto ideatore del progetto ‘Roma Capitale del Vino’ che ha sempre posto l’accento sull’aspetto culturale e artistico del prodotto italiano in generale e del vino in particolare. In ‘Bibenda’ edizione 2022 sono recensite 2200 aziende produttrici di vino. Tre queste 621 le aziende premiate con i 5 Grappoli; 698 vini premiati con i 5 Grappoli, una valutazione che parte dai 91 centesimi per arrivare ai 100. Al top i migliori 10 vini dell’anno, prediletti dal gruppo di lavoro composto da circa 70 degustatori che realizzano la guida secondo ‘Scuola e Metodo della Fondazione Italiana Sommelier’ per un totale di circa 27.000 vini assaggiati.

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In una schiera così ampia, conquistano la top ten i vini che oltre ad aver ottenuto i ‘Cinque Grappoli’, con una valutazione da 91 centesimi in su sono: In Valle d’Aosta ‘Anselmet Valle’, d’‘Aoste Pinot Noir Semel Pater 2019’; in Piemonte ‘Borgogno Barolo Cannubi 2016’; in Toscana ‘Batavigna Miticaia 2016’; nelle Marche ‘Tenuta Cesaroni Verdicchio dei Castelli di Jesi, Classico Superiore Poggio Novo 2015’; in Umbria ‘Castel Noha Cantine Cirulli, Risvegli il Nome del Futuro 2020’; nel Lazio ‘Tenuta di Fiorano, Fiorano Bianco 2019’; in Campania doppietta: ‘Antonio Mazzela Ischia Biancolella Vigna del Lume 2020’ e ‘Di Meo Greco di Tufo Vittorio Riserva 2008’; in Puglia ‘Vespa Vignaioli per passione Donna Augusta 2019’; in Sardegna ‘Francesco Cadinu Cannonau di Sardegna Fittiloghe 2019’.