A CURA DI: Show Cesaroni, Chinni, Odone, Marchesotti, Zanardo, Spurio, Sossai, Fusilli, Doria FINALITA' E OBIETTIVI:
COSA DICE LA LEGGE:
Questi momenti possono essere sintetizzati in: 1. attribuzione (scelta dei DPI adatti ai rischi con cui si ha a che fare):si assiste,
normalmente ad una frammentazione del processo decisionale che governa l�acquisizione e la distribuzione dei DPI.
2. distribuzione (documentazione dell'avvenuta consegna e delle caratteristiche dei dispositivi, tramite scheda specifica, riportante le caratteristiche dei materiali distribuiti, le modalit� d�uso e le informazioni necessarie al corretto utilizzo); pu� succedere che DPI acquistati correttamente vengano distribuiti a lavoratori che �dimenticano� di averli ricevuti, e quindi non li usino. 3. gestione (verifica dell�effettivo impiego dei Dispositivi durante il lavoro, delle modalit� e dello stato d'uso) 4. mantenimento (verifiche programmate nel tempo fino all'eventuale sostituzione) 5. riconsegna ed eventuale sostituzione (sempre attraverso una documentazione dettagliata da controfirmare e da conservare) 6. smaltimento (sostituzione ed eliminazione dei materiali obsoleti e non pi� funzionali, quando non addirittura pericolosi, eliminazione da far rientrare in una corretta gestione dei rifiuti) CONTENUTI:
I DPI definiti dall�art.4 del D.LGS. 624/94 sono normalmente i seguenti:
Una corretta attribuzione ed un uso appropriato ( cosa utilizzare e chi utilizza cosa ) non pu� prescindere dalle specifiche attivit�, nelle quali ogni lavoratore
trover� la sua collocazione pi� idonea e conseguentemente i rischi ai quali comunemente viene sottoposto.
I DPI devono essere conformi alle norme tecniche (D. LGS. 475/92 e D.M. 2 maggio 2001); inoltre devono:
- Art. 41:
In presenza di un pericolo, la cui natura ed entit� sono state valutate nel corso della Valutazione del Rischio, il Datore di Lavoro ha l'obbligo di tentare una serie interventi: 1. eliminazione del rischio: si cerca di eliminare radicalmente dai luoghi di lavoro la
situazione che determina il pericolo; ad esempio modificando le attivit� per eliminare una fase particolarmente gravosa, o eliminando le materie prime pericolose. 2. riduzione del rischio: le condizioni di pericolo possono essere connaturate alle attivit� in modo tale da non essere eliminabili, in questo caso � ancora possibile ridurre il rischio, ad esempio sostituendo sostanze chimiche con altre meno pericolose. (ad esempio, sostituendo un solvente come il Benzene con Toluene, un solvente che, pur essendo etichettato come sostanza pericolosa, non presenta l'effetto cancerogeno del primo); Figura 4 3. riduzione degli esposti: quando nessuno dei primi due interventi � possibile, come nel caso delle sorgenti radioattive, � ancora possibile ridurre il numero di lavoratori esposti, riservando solo a determinate persone la possibilit� di accesso e di manipolazione delle sostanze radioattive; 4. protezione collettiva: in sostituzione o in aggiunta alla riduzione degli esposti, possono essere adottati sistemi di protezione collettiva, come le cappe aspiranti o i sistemi di ricambio dell'aria nelle Sale Operatorie, che, impedendo la diffusione di agenti nocivi nell'ambiente di lavoro, proteggono tutti i lavoratori dagli agenti pericolosi; 5. protezione individuale: quando nessuno degli interventi precedenti � realizzabile, non raggiunge un grado soddisfacente di protezione, oppure si voglia incrementare ulteriormente la protezione dei lavoratori, si possono utilizzare speciali dispositivi individuali per evitare l'esposizione a determinati agenti nocivi. Come specificato, pertanto, tale percorso viene indicato come contenimento del rischio residuo, cio� limitazione del rischio ineliminabile: in questi casi viene previsto l�utilizzo dei DPI, quale ultimo mezzo di contenimento finale e di protezione dei lavoratori.
La tecnologia ha prodotto Dispositivi di Protezione per ogni tipo di aggressione verso l'organismo umano, e si pu� affermare che non vi sia agente nocivo che non possa essere bloccato da un dispositivo appropriato e che ogni parte del corpo pu� trovare in ogni situazione una valida difesa. A dispetto dell'ottimismo di quanto appena detto, occorre per� tenere presente che l'utilizzo dei DPI comporta sotto almeno tre aspetti difficolt� da non sottovalutare:
Le indicazioni delle Norme Tecniche e dei Decreti specifici forniscono un valido orientamento nella scelta del DPI giusto:
L�allegato III del D. L.g.s. 626/94suggerisce uno schema indicativo per l�inventario dei rischi ai fini dell�impiego di attrezzature di dispositivi di protezione individuale (DPI).
La protezione, proprio perch� costituisce una barriera tra il corpo e l'ambiente esterno, comporta delle limitazioni nella capacit� di interazione del lavoratore con lo spazio che lo circonda. In sintesi una serie di operazioni ed il coinvolgimento di tutti gli operatori dei diversi livelli nella scala gerarchica dell�Ente garantisce l�uso ottimale dei Dispositivi di Protezione individuale,diminuisce il numero degli incidenti e favorisce una maggiore consapevolezza degli operatori: non ultimo contribuisce ad un risparmio complessivo, sia in termini strettamente economici, sia al fine di raggiungere e mantenere un maggior benessere degli operatori.
Quando il datore di lavoro deve fornire i DPI?75 - Obbligo di uso. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.
Chi decide e fornisce i DPI?Per le giuriste e i giuristi della Divisione sicurezza / salute sul lavoro della Suva, la legge parla chiaro. La datrice o il datore di lavoro deve fornire il necessario equipaggiamento e assumersene i costi, come sancito negli articoli 5 e 90 dell'Ordinanza sulla prevenzione degli infortuni (OPI).
Chi consegna i dispositivi di protezione individuale?I dispositivi di protezione adottati per le diverse mansioni e reparti devono essere riportati nella Scheda rischi DPI e vengono consegnati ai singoli operatori dal datore di lavoro o suo incaricato: al momento della consegna il lavoratore firma il modulo Scheda consegna DPI, controfirmato dall'addetto alla consegna.
Cosa fare se il datore di lavoro non fornisce i DPI?Scrivere prima una lettera al datore di lavoro (e al Rspp) in cui, dopo la descrizione dettagliata dei rischi presenti e dei DPI necessari, motivi la tua astensione dal lavoro con la mancata consegna dei DPI.
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