Film pensavo fosse amore invece era un calesse

“Pensavo fosse amore… invece era un calesse”: stasera su Rete 4 la commedia agrodolce con Massimo Troisi

Campione d'incassi della stagione 1991, il film dell'attore-regista napoletano racconta con garbo e intelligenza i complicati rapporti di coppia e le intermittenze del cuore. Quello stesso cuore malandato che ha stroncato la vita di Troisi a soli 41 anni, il 7 giugno del 1994

A distanza di quasi 30 anni, Pensavo fosse amore… invece era un calesse – ultima regia di Massimo Troisi in onda stasera alle 21.20 su Rete 4 – scatena ancora curiosità, teorie astruse e interpretazioni tra le più svariate. Per esempio, perché un calesse? Secondo il regista napoletano: «Per spiegare al meglio la delusione di un qualcosa le cui aspettative non sono state mantenute. Poteva essere usato un qualsiasi altro oggetto, una sedia o un tavolo, che si contrappone come oggetto materiale all’amore spirituale che non c’è più»

Perché è proprio l’amore che svanisce il cuore pulsante di questa commedia di rara amarezza ma talmente dolce da lasciare aperta la porta della speranza. Scritto insieme all’ex compagna e sceneggiatrice Anna Pavignano, il film è sorretto da un sempre grande Troisi. Coadiuvato da un’intensa Francesca Neri, reduce dal successo erotico di Bigas Luna Le età di Lulù. E dalla colonna sonora delicata di Pino Daniele. Che, per l’occasione, scrisse Quando, un pezzo straordinario diventato subito pietra angolare del geniale cantautore napoletano.

Francesca Neri e Massimo Troisi. (Getty Images)

Pensavo fosse amore…invece era un calesse: la storia di Tommaso e Cecilia

Lui gestisce un ristorante a Napoli, lei lavora in una libreria antiquaria. Tommaso e Cecilia convivono e sono in procinto di sposarsi ma, alla vigilia, la donna manda tutto a monte, accusando Tommaso di pigrizia e tradimenti. Insomma, il matrimonio non s’ha da fare. Sconvolto, Tommaso si abbandona alla disperazione, interrogandosi sul suo futuro. Nulla può la vicinanza dell’amico Amedeo anche perché la sua sorellina adolescente è talmente innamorata di Tommaso che arriva ad avvelenarlo.

Nel frattempo Cecilia si fidanza con il buffo e non certo attraente Enea, mentre l’ex fidanzato consulta una fattucchiera nella speranza di tornare con Cecilia. I due finalmente si rimettono insieme – dopo che Enea si rivelerà incapace di amare fisicamente la ragazza – e i preparativi del matrimonio riprendono. Ma un’altra sorpresa è dietro l’angolo.

#CiakLegends Massimo Troisi & Francesca Neri sul set di Pensavo fosse amore… invece era un calesse. Napoli, 1991. pic.twitter.com/Jn3qx96oIc

— CIAK (@ciakmag) September 18, 2015

Per il comico napoletano – già autore di successo di pellicole come Ricomincio da tre e Scusate il ritardo – il film ha rappresentato un punto di svolta nella sua carriera. Con Troisi che, maestro nel rappresentare la “società dei sentimenti” con una comicità spontanea e colta allergica alle gag o agli sketch, raggiunge una delle sue vette massime. Pensavo fosse amore…invece era un calesse non racconta infatti la solita storia d’amore ma il coraggio del porre fine a una relazione. L’assurdità perfetta di un sentimento che – seppure sviscerato – non può mai essere veramente spiegato e compreso. E tutto ciò sotto una superficie quasi esilarante.

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«Piano piano, con dolcezza, senza fare male. Ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio» disse Troisi. Che, sfortunatamente, non sarà più in grado – a causa di una malattia al cuore – di far maturare ancora di più le sue grandi doti da cineasta. Due anni dopo, il celeberrimo Postino riuscirà a portarlo a termine solo con l’aiuto di Michael Radford. Il film “maledetto” che Massimo Troisi riuscì a completare a fatica, un infarto lo colpì – minandolo definitivamente – proprio durante le riprese: morirà il 7 giugno 1994 a soli 41 anni.

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Cosa vuol dire Pensavo fosse amore invece era un calesse?

Commento del regista per spiegare al meglio la delusione di un qualcosa le cui aspettative non sono state mantenute, poteva essere usato un qualsiasi altro oggetto, una sedia o un tavolo, che si contrappone come oggetto materiale all'amore spirituale che non c'è più.

Quando non è più amore ma calesse?

Quando non è più amore ma «calesse», bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male… ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell'inizio”.

Come fai a sopportare una come questa?

«Come fai a sopportare una come questa: sempre così felice, tutta, troppo colorata! Che dà fastidio proprio, boh!». E allora Amedeo: «A me piace proprio per questo! Ah, e poi pure lei mi dice che sono un po' spento.