Vestito colore oro e bianco o blu e nero

Potete fissarlo per molti minuti, stropicciare i vostri occhi e discutere con amici e colleghi sul colore del vestito che sta facendo impazzare il web. Arrendetevi: la risposta non sarà mai la stessa.

C’è chi lo vedrà nero e blu, chi risponderà di vederlo oro e bianco (magari con qualche sfumatura glicine), e chi ancora, non preoccupandosi del colore, boccerà il modello e chiuderà la pagina. La verità è che si sta sollevando un vero e proprio polverone virale, un coro unanime di più voci che si chiedono “ma dov è il trucco?”.

La storia del vestito “magico”

La foto di questo vestito cangiante è stata pubblicata su Tumblr tra il 26 e il 27 febbraio, facendo in pochissime ore il giro del mondo. A porre per prima il fatidico interrogativo sul colore è una ragazza scozzese, nota ai frequentatori del social con il nome di “Swiked”. Da questo momento in poi, la caccia alla risposta (soprattutto per i più curiosi).

Secondo gli esperti di Photoshop, il colore reale è quello più scuro, ovvero nero e blu. Ma allora, come è possibile che più della metà degli utenti lo vedano diversamente?

La risposta va ricercata nella scienza (almeno si spera di trovarla lì).

Svelato l’arcano

Per prima cosa, bisogna ricordare che i nostri occhi, piccoli o grandi, azzurri o marroni che siano, sono i responsabili della percezione della luce, attraverso l’azione di alcune cellule, note come bastoncelli e coni.

I bastoncelli ci consentono di scorgere al buio le sagome grigiastre che ci circondano; i coni, invece, fanno sì che ammiriamo la bellezza degli altri colori. Ma è anche e soprattutto il cervello a interpretare le percezioni visive che giungono attraverso queste cellule. Il discriminante, in grado di svelarci l’arcano, sarebbe dunque la luminanza, ovvero il rapporto tra l’intensità della luce emessa da una sorgente nella direzione dell’osservatore e l’area della superficie emittente. Dipende quindi dalla luce; c’è chi vede il vestito ben illuminato, dai colori blu e nero, e chi ritiene che la luce intorno sia poca e l’abito la rifletta, vedendolo oro e bianco.

Secondo John Borghi, neuroscienziato cognitivo alla Rockefeller University, anche la nostra attenzione e la memoria visiva (magari di vestiti simili già visti) influenzerebbero la percezione di ciascuno di noi.

Niente daltonismo, dunque?

No, non stiamo parlando di una patologia, quindi niente paura! Come ricorda il Dr. Paolo Perri, “il daltonismo è una malattia che provoca una grave alterazione della vista. Il paziente non riesce a distinguere i colori. Si diagnostica con dei test specifici e non c’è una cura chiara“.

Insomma, per tutto c’è una spiegazione, o quasi. Resta il fatto che il fenomeno sia divertente e curioso. Diteci, e voi come lo vedete?

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Chi lo vedeva bianco e oro, chi azzurro e nero. "The Dress", il vestito virale torna a far parlare grazie a un nuovo studio sulla percezione dei colori

Come lo vedete, bianco e oro o azzurro e nero? Per i pochi che non lo ricordassero stiamo parlando del vestito che ha fatto impazzire tutti nel 2015, quello che qualcuno vedeva in un modo e qualcuno in altro. Ecco, oggi un nuovo studio prova a rispondere alla domanda che tutti ci siamo fatti: perché?

Secondo la nuova interpretazione di Pascal Wallisch, neuroscienziato della New York University e autore della ricerca, la diversa percezione dei colori del vestito dipende da un’ipotesi inconscia sull’illuminazione del vestito stesso (di una spiegazione simile ne avevamo già parlato qui): se il nostro cervello assume che l’abito sia stato fotografato in ombra, lo vedremo bianco e oro, se invece presupponiamo che la foto si stata scattata sotto una luce artificiale lo vedremo azzurro e nero. Ma c’è di più: sarebbe soprattutto la nostra predisposizione a comportarci da “allodole” o “gufi” a influenzare gli assunti del cervello.

Partiamo dal principio. Nel suo articolo, pubblicato sulla rivista Journal of Vision, Wallisch spiega come la percezione dei colori dipenda da una funzione cognitiva di base: “per apprezzare i colori di un oggetto, bisogna prendere in considerazione la fonte luminosa, e il nostro cervello lo fa in continuazione”.

In questo caso specifico, l’immagine originale dell’abito era stata sovraesposta, cosa che rendeva difficile identificare il tipo di luce. Per questo davanti alla fotografia il nostro cervello ha fatto un’ipotesi e in base a quella ha rielaborato lo stimolo visivo: supponendo che il vestito si trovasse in ombra ha sottratto automaticamente la luce blu tipica delle ombre, facendoci vedere colori più brillanti, quindi bianco e oro; considerando invece una fonte luminosa artificiale, che è caratterizzata da lunghezze d’onda nel giallo che fanno apparire i colori più vivi, il cervello ha ricalibrato l’immagine su colori più spenti, quindi azzurro e nero.

Per arrivare a questa prima conclusione Wallisch ha condotto uno studio su 13mila persone alle quali è stato chiesto, dopo aver visto l’immagine, se pensavano che il vestito fosse in ombra oppure no. Ne è emerso che la maggior parte (4 su 5)di chi credeva che l’abito fosse in ombra vedeva il vestito bianco e oro, mentre solo la metà di coloro che pensavano che il vestito non fosse in ombra davano la medesima risposta.

Ma da cosa dipende la scelta del cervello e quindi la percezione dei colori? Le indagini di Wallisch lo hanno portato a concludere che dipenda dalle abitudini di vita di ciascun individuo e che siano queste soprattutto a correlarsi con la percezione dei colori.

Ovvero: ci sono tipi allodole, persone che vanno a letto presto e sono già belle cariche di buon mattino, che vivono con la luce naturale, e ci sono tipi più gufi, quelli che a svegliarli al mattino ce ne vuole e danno il massimo di notte, abituati alle luci artificiali. Il ricercatore ha infatti chiesto ai partecipanti se fossero più allodole o gufi e ha messo questa informazione in relazione con la loro percezione dei colori del vestito: la maggior parte delle allodole vedeva il vestito bianco e oro, la maggior parte dei gufi invece azzurro e nero. “Ciò suggerisce che il tipo di luce a cui un individuo è normalmente esposto” conclude Wallisch “può influenzare la sua percezione dei colori”.

Che colore è il vestito bianco e oro?

La foto in realtà se analizzata, per come si presenta graficamente, è azzurra ed oro, ma ciò che è errato è il bilanciamento e non avendo altri riferimenti sul quale basarsi, il cervello di alcuni osservatori ritiene corretto quel valore. C'è chi continua a vederlo bianco e oro, e tu? come lo vedi ?

Perché vedo il vestito bianco e oro?

Immagine sovraesposta La spiegazione, un po' insolita suona così. «L'immagine originale è stata sovraesposta, rendendo la fonte di illuminazione incerta» spiega il professor Wallish. «Le ombre sono blu, così mentalmente togliamo la luce blu per visualizzare l'immagine, che poi appare di colori vivaci, oro e bianco.

Che colore è il vestito spiegazione?

Secondo la nuova interpretazione di Pascal Wallisch, neuroscienziato della New York University e autore della ricerca, la diversa percezione dei colori del vestito dipende da un'ipotesi inconscia sull'illuminazione del vestito stesso (di una spiegazione simile ne avevamo già parlato qui): se il nostro cervello assume ...