1. Ogni quanto va effettuata la valutazione rischio stress, ci sono scadenze?La valutazione del rischio stress da lavoro, in base alla normativa del d.lgs. 81/2008, dev’essere effettuata periodicamente. Show
2. La valutazione del rischio stress da lavoro correlato è obbligatoria?Si, l’obbligo di valutare il rischio da stress correlato al lavoro è in vigore dal 31 dicembre 2010, per tutte le aziende italiane. Obbligo esplicitato nell’art. 28 del D.Lgs. 81/08. 3. Cosa sono le Check list e come vanno utilizzate?Le check list (liste di controllo) sono strumenti osservazionali che possono essere utilizzati per raccogliere elementi oggettivi e verificabili, possibili indicatori di situazioni di stress lavoro-correlato. Tali strumenti vanno utilizzati da personale adeguatamente formato. Sono strumenti a valenza collettiva che prendono in considerazione gruppi di lavoratori. Quindi non va assolutamente somministrata ai singoli lavoratori. 4. Cosa dice il documento “valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato” dell’ INAIL?Il documento prodotto dall’INAIL è uno strumento di valutazione che è coerente con le indicazioni della commissione consultiva, l’accordo europeo e la normativa di riferimento. Il documento INAIL però non è l’unico strumento disponibile (sia come check-list per la fase preliminare, sia come questionario per la fase approfondita). E’ possibile adottare anche altri strumenti con le stesse caratteristiche, che si avvalgono di strumenti validati e scientificamente fondati e che seguono le indicazioni della Commissione consultiva. Ad esempio il Metodo Cesvor per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato, prende in considerazione un numero maggiore di fattori e in modo più approfondito, con l’obiettivo di dare un valore aggiunto e di fornire indicazioni concrete di miglioramento. 5. Qual è la normativa di riferimento per la valutazione rischio stress lavoro correlato?La Lettera Circolare 23692 del 18.11.2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali riporta le indicazioni della Commissione Consultiva Permanente in ordine allo stress lavoro-correlato. 6. Dopo aver valutato i rischi come si procede? Quali sono le tappe del processo?Le tappe del processo di valutazione del rischio stress sono: 1) Azioni propedeutiche che comprendono: 7. Quali tempi generalmente occorrono per l’attuazione delle varie fasi del processo di valutazione?I tempi per realizzare la valutazione preliminare devono essere coerenti con la dimensione e la complessità aziendale, in relazione al numero di partizioni organizzative o gruppi omogenei. Per le grandi aziende la fase preliminare potrebbe durare diversi mesi. L’eventuale valutazione approfondita, dopo la messa in atto di misure correttive derivanti dalla valutazione preliminare, potrà comportare tempi variabili sulla base del tipo di strumento utilizzato e del numero di gruppi omogenei o partizioni organizzative che la richiedono. 8. Qual è il ruolo del RLS nella valutazione del rischio stress?Nella fase preliminare il RLS contribuisce attivamente alla valutazione attraverso check-list, raccoglie informazioni dai lavoratori sui fattori di contesto e fattori di contenuto e partecipa all’individuazione delle soluzioni. Nella fase di valutazione approfondita il RLS favorisce la partecipazione dei lavorator e partecipa alla individuazione delle soluzioni. 9. Qual è lo scopo della valutazione preliminare?Lo scopo della valutazione preliminare è quello di verificare l’esistenza di condizioni disfunzionali dell’organizzazione del lavoro e del suo contesto ambientale e relazionale potenzialmente stressogene per i lavoratori e alcuni indicatori di effetto (eventi sentinella) per capire se emergono elementi che possono determinare condizioni di stress e fornire indicazioni sulle misure di prevenzione necessarie, verificando se quelle in essere sono adeguate o se ne devono essere adottate altre. 10. Quali sono i contenuti minimi del DVR in relazione alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato ?In relazione alle disposizioni dell’art. 28 comma 2 del D.Lgs. 81/08 e alle indicazioni metodologiche della Commissione consultiva, il documento di valutazione del rischio deve corrispondere alla specifica realtà aziendale e riportare l’intero percorso di valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato che l’azienda ha seguito. Nello specifico:
Quali sono le fasi dello stress sicurezza sul lavoro?In linea generale il processo di valutazione dei rischi si articola in tre fasi: identificazione dei pericoli, stima del rischio (valutazione preliminare/valutazione semplificata) e valutazione approfondita.
Quali sono le fasi di valutazione gestione del rischio stress lavoro correlato previste dalla metodologia Inail?La metodologia Inail prevede quattro fasi.
Ognuna di queste è caratterizzata da attività specifiche da perseguire attraverso l'utilizzo di diversi strumenti: la fase propedeutica, quella di valutazione preliminare, quella di valutazione approfondita ed un'ultima fase dedicata alla pianificazione degli interventi.
Quali sono i 4 punti per la gestione del rischio?La valutazione dei rischi può essere suddivisa in diversi punti fondamentali:. PUNTO 1 Individuazione e registrazione dei pericoli.. PUNTO 2 Valutazione dei pericoli per determinare il livello di rischio.. PUNTO 3 Individuazione delle misure di prevenzione e protezione.. PUNTO 4 Attuazione delle misure.. Quali sono le tre tipologie di indicatori nella valutazione preliminare?La valutazione preliminare consiste nella rilevazione di indicatori oggettivi e verificabili, ove possibile numericamente apprezzabili, appartenenti quanto meno a tre distinte famiglie: I. Eventi sentinella (indicatori) II. Fattori di contenuto del lavoro III.
Come si valuta il rischio stress lavoro correlato?Si può procedere utilizzando una check list di indicatori indiretti di stress: 1) indicatori aziendali (indici infortunistici, assenze dal lavoro, ecc.); 2) indicatori di contesto di lavoro; 3) indicatori di contenuto di lavoro (parametri di stress individuati dall'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute del ...
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