Quanto prende di pensione una casalinga senza contributi

  • 08/09/2022

Il lavoro di colui/colei che tutti i giorni si occupa della casa e di tutti componenti il nucleo familiare è fondamentale. Proprio in virtù della sua grande importanza il nostro Ordinamento ha previsto la polizza INAIL obbligatoria per casalinghe/casalinghi che mette al riparo da eventuali infortuni. Costoro infatti sono esposti a notevoli rischi spesso sottovalutati, come l’utilizzo di prodotti chimici o elettrodomestici. Inoltre, la ripetitività dei comportamenti fa abbassare la guardia e aumentare la possibilità che si verifichino gli incidenti domestici.

Pertanto, avere una polizza INAIL è importantissimo in quanto, in caso d’inabilità a causa di un infortunio domestico, si può ottenere una rendita mensile. Ad esempio con un’inabilità permanente tra il 6% e il 15% si ha diritto ad una prestazione pari ad euro 337,41. Il premio assicurativo è di 24 euro da versare entro il 31 gennaio di ogni anno. Ma se il reddito complessivo proprio non supera euro 4.648,11 all’anno e quello complessivo del nucleo familiare è di euro 9.296,22, la polizza è gratuita.

OLTRE ALLA POLIZZA CASALINGHE L’INPS PREVEDE ANCHE IL FONDO CASALINGHE/CASALINGHI

Con il Fondo Casalinghe/Casalinghi coloro che si dedicano in maniera non retribuita alla cura dell’ambiente domestico si garantiscono una futura pensione di vecchiaia. Con soli 5 anni di contributi alle casalinghe possono arrivare oltre 500 euro a 57 anni se fanno domanda d’iscrizione al Fondo. In particolare, sarà necessario aver versato almeno 5 anni di contributi mentre l’importo maturato deve essere almeno pari all’assegno sociale maggiorato del 20%. Una volta iscritti al Fondo il versamento dei contributi, la cui soglia minima è di euro 25,82, potrà effettuarsi in qualsiasi momento. Maggiori saranno i contributi versati maggiore sarà poi l’importo della futura pensione.

Tuttavia potrebbe accadere che per una qualsiasi ragione, nonostante l’impegno costante per la famiglia e l’ambiente domestico, non si sia ritenuta necessaria l’iscrizione al Fondo. Né tantomeno la stipula della polizza INAIL. Cosa accade nella malaugurata ipotesi in cui la casalinga non possa provvedere a sé stessa o in caso d’invalidità?

ALLE CASALINGHE SPETTERÀ UN ASSEGNO SUPERIORE A 900 EURO ANCHE SENZA CONTRIBUTI

In realtà qualora la casalinga/casalingo non abbia mai versato alcun contributo o non abbia i contributi sufficienti potrà ottenere l’assegno sociale di euro 468,28. Si tratta di una prestazione economica per i cittadini italiani e stranieri che versino in condizioni disagiate e con redditi inferiore a determinate soglie. Il limite di reddito è di 6.085,43 se si è single o di 12.170,86 se si è coniugati. Spetta in misura intera a coloro che non sono coniugati e non hanno alcun reddito. Nonché ai soggetti coniugati il cui reddito è inferiore al totale annuo dell’assegno.

Inoltre, qualora la casalinga/casalingo a causa delle condizioni di salute non possa provvedere a sé stessa autonomamente potrà ottenere l’indennità d’accompagnamento di 525 euro circa. Questa è riconosciuta a favore di soggetti invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità a deambulare senza l’aiuto di terzi. Nonché sia stata accertata l’incapacità a compiere gli atti quotidiani della vita. Questa indennità spetterà a prescindere dal reddito personale e dall’età. In questi casi, pertanto, alle casalinghe spetterà un assegno di quasi 1.000 euro al mese anche senza contributi.

Anche le casalinghe o i casalinghi possono andare in pensione, grazie al Fondo pensione casalinghe, se raggiungono i requisiti minimi previsti dalla normativa, ovvero dal 57° anno di età, a patto che siano stati versati almeno 5 anni di contributi.

Il Fondo pensione casalinghe, gestito dall’INPS per cui l’Istituto ha anche rilasciato un portale ad hoc l’11 giugno 2022, è un fondo di previdenza facoltativo, dedicato alle persone che svolgono lavori di cura domestica. Nella pratica le casalinghe possono versare dei contributi per assicurarsi una pensione.

In questa guida vi spieghiamo come funziona il Fondo pensione casalinghe, a chi si rivolge, come fare domanda per iscriversi, quanto costa, quando si può andare in pensione e se conviene.

  • COS’È IL FONDO PENSIONE CASALINGHE INPS
  • COME FUNZIONA IL FONDO PENSIONE CASALINGHE
  • A CHI SI RIVOLGE
  • REQUISITI DI ISCRIZIONE AL FONDO
  • OBBLIGO DI ISCRIZIONE INAIL
  • QUANDO SI VA IN PENSIONE CON IL FONDO CASALINGHE
  • QUANTO SI PAGA IL FONDO CASALINGHE
  • COME PAGARE I CONTRIBUTI
  • QUANTO SI PRENDE DI PENSIONE CON IL FONDO CASALINGHE
  • ESEMPI DI CALCOLO
  • IL FONDO PENSIONE CASALINGHE CONVIENE?
  • ALTERNATIVE ALLA PENSIONE CASALINGHE SENZA CONTRIBUTI
  • COME ISCRIVERSI AL FONDO PENSIONE CASALINGHE INPS
  • RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

Il Fondo pensione casalinghe è un fondo di previdenza, istituito presso l’INPS, per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari e serve a costruirsi una posizione previdenziale, dunque a ottenere la pensione raggiunti i requisiti fissati. È un fondo previdenziale facoltativo dell’assicurazione generale obbligatoria, quindi ci si può iscrivere per libera scelta, ed è operativo dal dal 1° gennaio 1997. Possono iscriversi sia uomini che donne, a patto che siano impegnati in attività di cura della famiglia e della casa.

COME FUNZIONA IL FONDO PENSIONE CASALINGHE

La principale caratteristica del Fondo pensione casalinghe sta nella sua adesione libera, lasciata alla singola scelta del soggetto. Le casalinghe e i casalinghi possono quindi iscriversi e iniziare a versare dei contributi per avere la pensione. I contributi versati vengono accreditati su un conto assicurativo completamente distinto e separato rispetto all’assicurazione generale obbligatoria o alle forme ad essa sostitutive, esonerative o esclusive. È differente anche da altri fondi di previdenza obbligatori privatizzati. I contributi versati nel Fondo Casalinghe, infatti, non possono essere sommati o comunque valorizzati congiuntamente a quelli accreditati nelle forme pensionistiche obbligatorie. Cioè non possono essere usati al fine di guadagnare una pensione più succosa o magari per anticipare l’uscita. Fissati i principi di base, scopriamo adesso a chi si rivolge.

A CHI SI RIVOLGE

Possono iscriversi al Fondo pensione casalinghe le persone di entrambi i sessi con età compresa fra i 16 e i 65 anni, come previsto dalle norme sull’avviamento al lavoro. Le pensioni che provengono da tale fondo sono rivolte, infatti, sia a uomini che a donne, aderenti al Fondo che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.

REQUISITI DI ISCRIZIONE AL FONDO

L’iscrizione al Fondo pensione casalinghe è subordinata al rispetto di alcune condizioni particolari oltre all’età compresa tra i 16 e i 65 anni. Il richiedente per iscriversi al Fondo è necessario che:

  • non presti attività lavorativa dipendente o autonoma per la quale sussista l’obbligo di iscrizione ad altro ente o cassa previdenziale. Ma attenzione, l’iscrizione al Fondo è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa ad orario ridotto, cioè con il part-time, anche se prestata con carattere di continuità, tale da determinare la contrazione del corrispondente periodo assicurativo ai fini della determinazione del diritto alla pensione nel regime generale obbligatorio.

  • non sia titolare di pensione diretta. Possono iscriversi, pertanto, i titolari di pensione ai superstiti. A stabilirlo è la Circolare INPS 20 dicembre 2001, n. 223.

Attenzione, ai fine della misura, una persona non presta un’attività lavorativa dipendente in senso stretto quando, seppure dipendente, applicando alla retribuzione annua pensionabile i minimali retributivi, risultino accreditabili un numero di settimane inferiori a quelle effettivamente lavorate.

OBBLIGO DI ISCRIZIONE INAIL

Per poter usufruire del fondo pensioni casalinghe INPS è obbligatorio iscriversi all’INAIL. Per maggiori dettagli sull’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici si rimanda all’approfondimento specifico.

QUANDO SI VA IN PENSIONE CON IL FONDO CASALINGHE

Il Fondo casalinghe eroga ai propri iscritti due tipologie di trattamenti pensionistici che prevedono tempistiche diverse:

  • la pensione di inabilità che viene concessa con almeno 5 anni di contributi, a condizione che sia intervenuta l’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa;

  • la pensione di vecchiaia, che spetta a partire dal 57° anno di età, a condizione che siano stati versati almeno cinque anni (pari a 60 mesi) di contributi e che l’importo maturato della pensione risulti almeno pari all’ammontare dell’Assegno sociale maggiorato del 20% (considerato che l’assegno sociale è pari a 468,11 euro, l’importo deve essere superiore a  561,73 euro). A prescinde dall’importo invece la pensione viene erogata al compimento del 65° anno di età. Per maggiori informazioni sull’Assegno sociale consigliamo di leggere l’approfondimento dedicato.

QUANTO SI PAGA IL FONDO CASALINGHE

Non ci sono costi di iscrizione al Fondo e non c’è l’obbligo di versare contributi ogni mese. Ovviamente però, una volta effettuata l’iscrizione, bisogna procedere con il versamento dei contributi se si vuole in futuro ricevere una pensione.

Il versamento dei contributi può essere fatto in qualsiasi momento dell’anno e con importo libero. Tuttavia, la soglia minima per l’accredito di un mese di contribuzione è pari a 25,82 euro. Per vedersi riconosciuto un anno di contributi la cifra minima da versare è 309,84 euro (ossia 25,82 mensili euro per 12 mesi). Per conoscere l’importo e il numero di versamenti che l’INPS accrediterà ogni anno, quindi, è sufficiente dividere la cifra complessiva versata nell’anno di riferimento per 25,82 euro. Per esempio, chi ha versato 110 euro in un anno, riceverà l’accredito per quattro mesi.

COME PAGARE I CONTRIBUTI

Dal portale dei pagamenti dell’INPS per il Fondo pensioni casalinghe, è possibile:

  • compilare e stampare gli avvisi di pagamento PagoPA;
  • effettuare il pagamento dei contributi online utilizzando paga online PagoPA ;
  • visualizzare e stampare le ricevute dei pagamenti effettuati tramite PagoPA .

QUANTO SI PRENDE DI PENSIONE CON IL FONDO CASALINGHE

La pensione casalinghe o casalinghi si calcola con il sistema contributivo, ovvero è proporzionata ai contributi effettivamente versati. Le regole sono quasi del tutto analoghe a quanto stabilito dalla “riforma Dini” per le gestioni obbligatorie. Il calcolo funziona secondo gli step seguenti:

  • il versamento contributivo annuo effettuato detto “montante contributivo” (ovvero il 98% dell’importo versato, considerando il 2% per la gestione del Fondo), va rivalutato annualmente per il tasso di capitalizzazione. Tale tasso è la media quinquennale del prodotto interno lordo al pari delle gestioni previdenziali obbligatorie;

  • il risultato finale viene moltiplicato per un coefficiente di trasformazione determinato per età, secondo la tabella del Decreto ministeriale 1° giugno 2020.

  • l’importo mensile della pensione si ottiene dividendo l’importo annuo risultante da questa operazione per il numero delle mensilità, ovvero 12.

Si ribadisce che i contributi minimi da versare al mese devono comunque non essere inferiori a 25,82 euro e, pertanto, per vedersi riconosciuto un anno di contributi la cifra minima da versare è 309,84 euro all’anno. Chi ne versa in misura inferiore non riceverà la pensione tutti i mesi, ma solo per la parte coperta da contribuzione.

ESEMPI DI CALCOLO

Esempio 1: immaginiamo che una casalinga abbia versato 380 euro all’anno per 10 anni. La signora si troverebbe, a 65 anni, con una pensione intorno ai 201 euro l’anno. Questo perché:

  • il “montante contributivo”, ossia la somma dei contributi versati, ammonta a 3.800 euro (380 euro x10), a cui si aggiunge la piccola rivalutazione effettuata in questi 10 anni. Ipotizziamo quindi che in tutto si raggiungano i 3.850 euro totali;

  • a questi 3.850 euro va applicato il coefficiente di trasformazione associato all’età che leggendo la tabella sopraindicata, per la casalinga in questione che ha 65 anni, è del 5,220%;

  • ecco, quindi, che il 5,220%x3.850 dà come risultato 200,97 euro all’anno, ossia circa 16 euro al mese a titolo di assegno pensionistico.

Esempio 2: ipotizziamo che una casalinga abbia versato 50 euro al mese (600 euro all’anno) per 20 anni e decida di andare in pensione a 67 anni. Riceverà di pensione mensile circa 670 euro in un anno. Andiamo a vedere i passaggi:

  • il montante contributivo in questo caso ammonta a 12.000 euro (600×20) a cui va aggiunta la rivalutazione intervenuta nel corso dei 20 anni e immaginiamo che si arrivi a 12.020 euro complessivi;

  • ai 12.020 euro di montante va applicato il coefficiente di trasformazione relativo ai 67 anni che da tabella risulta pari a 5,575%;


  • applicando tale coefficiente (5,575%x12.020) risulta un importo di 670,115 euro all’anno che, diviso per 12 mensilità, dà circa 56 euro al mese a titolo di pensione.

IL FONDO PENSIONE CASALINGHE CONVIENE?

Per capire se la pensione delle casalinghe sia o meno conveniente bisogna precisare innanzitutto che l’importo riconosciuto, trattandosi della somma dei “contributi puri”, non è mai integrabile al trattamento minimo, né è soggetto alla perequazione automatica prevista in materia di pensioni, (meccanismo che vi spieghiamo in questo articolo). La pensione erogata dal Fondo, pertanto, non aumenta nel tempo per effetto dell’inflazione.

La pensione per le casalinghe può sembrare conveniente nel caso si versino cifre contenute ogni mese per almeno una ventina o trentina d’anni. È l’ipotesi di un versamento mensile costante di 300 euro (3.600 euro all’anno) che, compiuti per esempio 57 anni, metterebbe insieme un montante contributivo di 108.000 euro per una pensione di 378 euro al mese.

Tuttavia ci sono altri aspetti da considerare. Con il fondo casalinghe non è possibile la ricongiunzione, ossia la riunione dei contributi versati in diverse gestioni e non è possibile ottenere il rimborso dei contributi versati prima della scadenza prevista. L’unico modo di recuperare i contributi accantonati è il conseguimento della pensione (anche per un ammontare minimo mensile). Da ultimo non è prevista la reversibilità della pensione per casalinghe ai superstiti. Pertanto, una volta che il titolare viene a mancare il diritto non viene trasferito ai famigliari superstiti, coniuge, figli e sorelle.

ALTERNATIVE ALLA PENSIONE CASALINGHE SENZA CONTRIBUTI

Si ricorda che l’INPS riconosce alle persone meno abbienti, senza che sia necessario il versamento di alcun contributo e sempre nel rispetto di alcuni requisiti, l’Assegno sociale, l’ex Pensione sociale. Per sapere di costa si tratta esattamente, chi può richiederla e per avere tutte le informazioni specifiche si rimanda alla guida sull’assegno sociale.

Segnaliamo inoltre che, per aiutare le casalinghe, il Governo ha introdotto una misura specifica, ossia un bonus formazione che permette alle interessate di seguire corsi totalmente gratuiti su tutto il territorio nazionale. Per maggiori informazioni è possibile leggere l’approfondimento sul Bonus casalinghe.

COME ISCRIVERSI AL FONDO PENSIONE CASALINGHE INPS

La richiesta di iscrizione al Fondo pensione casalinghe deve essere presentata online all’INPS attraverso un nuovo servizio il cui rilascio è stato annunciato dall’INPS con il Messaggio n° 2378 del 11-06-2022. L’applicativo è denominato “Fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari” ed è Presente nell’area riservata del sito INPS accessibile da questa pagina al percorso “Prestazioni e Servizi” > “Servizi” > “Fondo previdenza casalinghe – Iscrizione (Cittadino)”.

Al termine dall’operazione guidata per l’istanza, sarà possibile stampare la ricevuta. In caso negativo, la reiezione verrà comunicata con lettera raccomandata. Dal Portale dei Pagamenti, è anche possibile:

  • compilare e stampare gli avvisi di pagamento PagoPA;
  • eseguire il pagamento dei contributi online utilizzando paga online PagoPA;
  • visualizzare e stampare le ricevute di pagamenti effettuati tramite PagoPA.

La procedura è utilizzabile anche dai Patronati. In alternativa ci si può rivolgere al Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile.

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

Decreto Legislativo 16 settembre 1996, n. 565 (Pdf 70 Kb)
Circolare INPS 20 dicembre 2001, n. 223 (Pdf 719 Kb)
Messaggio n° 2378 del 11-06-2022 (Pdf 86 Kb)

Ecco come si è evoluta la normativa. Il Fondo casalinghe costituisce la naturale evoluzione della “Mutualità pensioni”, istituita dalla Legge 5 marzo 1963, n. 389 a cui potevano iscriversi le sole donne impiegate in lavori domestici con un’età compresa tra i 15 ed i 50 anni. Poi, con il Decreto Legislativo 16 settembre 1996, n. 565, dal 1° gennaio 1997 le assicurate presso tale gestione sono state iscritte d’ufficio al nuovo fondo casalinghe. Infine, è stata la Legge 3 dicembre 1999, n. 493 a costituire “Fondo pensioni casalinghe” come lo conosciamo oggi. Tale fondo di previdenza è una “costola” dell’assicurazione obbligatoria per casalinghe istituita dalla stessa norma (articoli 6-11), che vi spieghiamo in questo articolo.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Per conoscere le agevolazioni e aiuti disponibili per le casalinghe, vi consigliamo di leggere questo articolo. Se volete conoscere i bonus e gli aiuti per famiglie e lavoratori potete visitare la nostra sezione dedicata agli aiuti alle persone. Vi invitiamo anche ad iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti e al canale Telegram, per leggere le notizie in anteprima.

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Quanto prende di pensione una casalinga senza contributi

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Cosa spetta alle casalinghe senza contributi?

In realtà qualora la casalinga/casalingo non abbia mai versato alcun contributo o non abbia i contributi sufficienti potrà ottenere l'assegno sociale di euro 468,28.

Che pensione spetta a una casalinga?

L'iscrizione al Fondo pensione Casalinghe dell'INPS avviene con i seguenti requisiti: età compresa fra i 16 e i 65 anni, nessuna attività da lavoro dipendente o autonomo soggetta ad altra contribuzione obbligatoria, nessuna titolarità di altra pensione diretta.

Chi ha diritto alla pensione minima di 780 euro?

La cifra massima di 780 euro, però, è riconosciuta solo in caso di reddito pari a zero e, quindi, può ambirci solo chi percepisce l'assegno sociale. Per poter richiedere la pensione di cittadinanza anche quando si percepisce un trattamento INPS, è necessario avere un ISEE che non supera i 9.360 euro.

Quanto prende di pensione una persona che non ha mai lavorato?

Quanto prende di “pensione” sociale chi non ha mai lavorato (o comunque lo ha fatto per un numero di anni non sufficiente da garantire un trattamento pensionistico)? ... .