Come fare una puntura intramuscolare sul sedere video

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La somministrazione della terapia per via intramuscolare

Pubblicato il 10.10.17 di Francesca Gianfrancesco Aggiornato il 02.09.21

  1. Appropriatezza e inappropriatezza inserimento catetere urinario
  2. Lavaggi nasali: cosa sono e come farli
  3. Cistectomia
  4. Gestione CVP: 10 standard clinico-assistenziali
  5. Gastrolusi
  6. Prelievo ematico da puntura venosa: la corretta esecuzione
  7. Medicazione della ferita chirurgica
  8. Somministrazione di farmaci per via sottocutanea
  9. La somministrazione della terapia per via intramuscolare
  10. Gestione linee infusive: prevenire e trattare le complicanze
  11. Gestione infermieristica della tracheostomia
  12. Posizionamento Catetere Venoso Periferico (CVP)
  13. Posizionamento di Catetere Vescicale
  14. Trasfusioni: documento per tutela donatori-pazienti-operatori
  15. Manovra di Lesser e vaccini, cosa dice la letteratura
  16. Intubazione di emergenza nel paziente Covid-19
  17. La tecnica asettica
  18. Rimozione dei guanti e rischio di contaminazione delle mani
  19. Disinfezione e sanificazione dei DPI riutilizzabili
  20. Broncoscopia
  21. Gestione dell’urinocoltura da catetere vescicale
  22. Plasmaferesi
  23. Sostituzione catetere venoso periferico, quando e perché
  24. Autocateterismo intermittente - CIC
  25. Broncoaspirazione con sistema a circuito chiuso
  26. Pronazione del paziente critico in terapia intensiva
  27. Toracotomia, l’apertura chirurgica del torace
  28. Decontaminazione, detersione e disinfezione degli endoscopi
  29. Raccolta campioni biologici per diagnosi di laboratorio
  30. Nutrizione Parenterale Totale - NPT
  31. Come si esegue il lavaggio vescicale
  32. Procedura esecutiva del salasso terapeutico
  33. Terapia orale e frantumazione delle compresse
  34. Somministrazione della terapia orale al paziente disfagico
  35. Perché si effettua il lavaggio vescicale
  36. Salasso terapeutico
  37. Pressione intraddominale: Monitoraggio in Terapia Intensiva
  38. Rachicentesi o puntura lombare
  39. Tecnica di Seldinger
  40. Collare cervicale, la tecnica di posizionamento
  41. Emocoltura, le modalità di prelievo dei campioni
  42. Somministrazione terapia intranasale
  43. Infortunio biologico da puntura accidentale, cosa fare
  44. Sostituzione catetere vescicale, quando e perché
  45. Biopsia ossea, prelievo campione di tessuto osseo
  46. REBOA per trattamento emorragie interne non comprimibili
  47. Manovra di Valsalva
  48. Riabilitazione del pavimento pelvico nell'incontinenza urinaria
  49. Somministrazione della terapia per via endovenosa
  50. Inserimento del catetere di Swan-Ganz
  51. Valutazione disfagia, i test per le prove di deglutizione
  52. Impianto di pacemaker, come si svolge l'intervento
  53. Rilevazione del polso arterioso
  54. Prelievo venoso, ansia e dolore correlato
  55. Paracentesi, l'evacuazione di liquido ascitico peritoneale
  56. Bilancio idrico, peculiare competenza infermieristica
  57. Posizionamento di un Catetere Venoso Centrale
  58. Toracentesi: Evacuazione di liquido dalla cavità pleurica
  59. La Contenzione: Cos'è e quali forme esistono
  60. Tracheoaspirazione
  61. ACR: Conoscere e riconoscere precocemente l’arresto cardiaco
  62. Monitoraggio pressione arteriosa cruenta: Sistema invasivo
  63. Prelievo ematico difficile: Le Linee Guida per affrontarlo
  64. Pressione arteriosa: Cos'è, come si misura e quando
  65. Pbls-d, supporto funzioni vitali pediatriche e defibrillazione
  66. Colonscopia, preparazione e assistenza infermieristica
  67. Sterilizzazione dispositivi medici, i metodi di esecuzione
  68. Sterilizzazione: Cos’è, come, quando e perché si pratica
  69. Intraossea, una valida alternativa all’accesso venoso
  70. Le posizioni speciali del paziente in sala operatoria
  71. Il posizionamento del paziente sul letto operatorio
  72. Il percorso stroke e le responsabilità dell'infermiere
  73. Le regole per il mantenimento dell'asepsi in sala operatoria
  74. Tricotomia prima di un intervento chirurgico: Come e perché
  75. Asepsi in sala operatoria: Le linee guida comportamentali
  76. Pompa elastomerica, cos'è e come si prepara
  77. Als, le manovre di supporto vitale avanzato nell’adulto
  78. Blsd e manovre di rianimazione in arresto cardiaco dell'adulto
  79. L'infermiere nella polmonite associata a ventilazione (Vap)
  80. Eseguire la vestizione per l'ingresso in sala operatoria
  81. Clistere o enteroclisma: come fare un clistere
  82. Scheda dimissione infermieristica e continuità assistenziale
  83. Cardioversione Elettrica e assistenza infermieristica
  84. Endoscopia digestiva, ruolo e responsabilità infermieristiche
  85. Batteriemie CVC correlate, prevenzione e trattamento
  86. Mucosite del cavo orale nelle neoplasie, come gestirla?
  87. Gestione del Catetere Venoso Centrale di Tesio in dialisi
  88. Gestione del paziente ustionato, gli interventi infermieristici
  89. Urinocoltura, la procedura standard per un campione valido
  90. Gastrostomia Endoscopica Percutanea, gestione infermieristica
  91. Drenaggio pleurico e gestione infermieristica
  92. Emocoltura, la procedura standard
  93. Gestione della Nutrizione Artificiale: sondino nasogastrico
  94. Raccolta diuresi delle 24 ore, procedura infermieristica
  95. La disinfezione della cute prima della venipuntura
  96. Monitoraggio emodinamico di tipo invasivo
  97. Gestione del catetere vescicale nel paziente pediatrico
  98. Prelievo ematico capillare: la corretta esecuzione
  99. Emotrasfusione, assistenza infermieristica al paziente
  100. PICC line, centrale da periferia: la gestione infermieristica
  101. Tutte le procedure

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L’iniezione intramuscolare o, più semplicemente, intramuscolo (IM) rappresenta uno dei più diffusi metodi per la somministrazione dei farmaci. Attraverso questa procedura si introduce un farmaco nel muscolo per un assorbimento più veloce rispetto alla somministrazione per via sottocutanea e quando non è possibile utilizzare la via orale o essa è sconsigliata. Si tratta di una competenza basica specificatamente infermieristica.

Come fare una puntura intramuscolare sul sedere video

Eliminazione di bolle d'aria, uno dei passaggi della procedura dell'iniezione intramuscolare

La "questione intramuscolo" spesso fa discutere per la facilità con cui nell'opinione comune la si creda una manovra banale, quando nella realtà così banale non è. Saper scegliere la sede giusta in cui effettuare l’intramuscolo, ad esempio, è fondamentale.

In letteratura sono descritte 5 sedi di somministrazione delle iniezioni intramuscolari:

  • Muscolo deltoide: le iniezioni devono essere praticate nel medio muscolo deltoide e nella parte più compatta del muscolo. Date le ridotte dimensioni del muscolo, il volume e il numero delle somministrazioni devono essere limitati
  • Sede dorsogluteale: è la sede più utilizzata, ma allo stesso tempo anche la meno raccomandata considerando la presenza di grossi nervi, vasi sangugni e tessuto adiposo che rendono questa sede quella maggiormente correlata a complicanze. Inoltre il paziente deve assumere una posizione prona o di decubito laterale con il femore ruotato che permette il rilassamento del gruppo muscolare affinché si minimizzi il dolore nel punto di inserzione dell'ago
  • Sede rettofemorale: è forse la sede più dolorosa. Localizzata a metà tra la cresta iliaca superiore e la rotula, nel medio anteriore della coscia. Viene utilizzata solitamente per l'auto somministrazione o quando le altre sedi sono controindicate. L'assorbimento è più lento rispetto al braccio, ma più rapido rispetto al gluteo
  • Sede vastolaterale: localizzata tra il grande trocantere del femore e il condilo femorale laterale del ginocchio, nel terzo medio della coscia. In questa sede non sono presenti grandi vasi o complessi nervosi
  • Sede ventrogluteale: è considerata la sede di elezione delle iniezioni intramuscolo, poiché è libera da nervi penetranti e vasi sanguigni. Lo spessore dello strato adiposo è minore rispetto alla zona dorsogluteale e il muscolo gluteo medio e il gluteo minore assicurano il massimo spessore. Si può localizzare ponendo una mano opposta sul trocantere del paziente (cioè mano sinistra su trocantere destro e viceversa), l'indice sulla spina iliaca anteriore e il medio divaricato verso la cresta iliaca, ma al di sotto di essa. L'area triangolare delimitata dalle due dita risulterà il punto esatto.

Le tecniche per eseguire l’iniezione intramuscolare

  • Il metodo standard di iniezione intramuscolare prevede di eseguire un movimento rapido e deciso (tipo tardo) con la mano dominante che introduce l'ago a 90° rispetto al sito scelto, dopo aver steso la cute tra le dita della mano non dominante.
  • La best practice viene invece eseguita con la tecnica del tratto Z. Essa consiste nell'utilizzare la mano non dominante per tirare di circa 3-4 centimetri la cute e il tessuto sottocutaneo da un lato rispetto al punto di inserzione. La mano dominante invece introduce l'ago tenendolo a 90° rispetto la cute. Una volta terminata la somministrazione del farmaco, estrarre l'ago velocemente rilasciare il tessuto ed esercitare una leggera pressione (senza eseguire il massaggio post-iniezione). Questa tecnica permette di creare un percorso non rettilineo impedendo cosi al liquido di risalire nei tessuti sottocutanei. Il movimento deciso anche in questo caso permette di minimizzare il dolore.

Il volume del liquido

Come fare una puntura intramuscolare sul sedere video

Il volume del liquido iniettabile varia a seconda della sede. In ogni caso non si dovrebbero superare i 5ml negli adulti.

In sede ventrogluteale possono essere iniettati da 2 a 5 ml, nel dorsogluteale 4ml, in sede vastofemorale e rettofemorale 5 ml.

Misura di ago e siringa e velocità di somministrazione

La siringa deve essere la più piccola possibile, ma deve ovviamente contenere tutto il volume richiesto.

L'ago utilizzato per la preparazione del farmaco va sostituito prima di pungere la cute. L'ago utilizzato per l'aspirazione deve essere inoltre di piccolo calibro, per ridurre la possibilità che microparticelle estranee possano essere aspirate insieme al farmaco e poi viene sostituito per evitare che quelle residue al suo interno vengano a contatto con la cute.

Le ultime linee guida hanno messo in luce che l'uso di aghi più lunghi è stato associato ad un minor arrossamento e gonfiore locale rispetto a quelli più corti, perché l'iniezione viene fatta in uno strato muscolare più profondo.

La lunghezza appropriata dell'ago dipende strettamente dall'età e dalla massa corporea. In linea generale, è necessario ricordare che l’ago deve essere abbastanza lungo da raggiungere la massa muscolare e non rimanere nel tessuto sottocutaneo, ma non così a lungo da coinvolgere i nervi sottostanti o i vasi sanguigni.

Il calibro dell'ago per l’iniezione intramuscolare deve essere di un calibro tra 22 e 25 G. La lunghezza dell’ago e della sede di iniezione dipende da:

  • Dimensioni del muscolo
  • Spessore dello strato adiposo
  • Volume da somministrare
  • Tecnica utilizzata

Intramuscolo: Istruzione operativa

Materiale occorrente

  • registro della terapia (cartaceo o informatizzato)
  • farmaco prescritto
  • soluzione disinfettante più batuffoli di cotone o garze
  • siringhe e aghi
  • contenitore per taglienti
Azione Motivazione

Identificare il paziente utilizzando i metodi indentificativi in uso nella propria u.o.

Evitare il rischio di errore nella somministrazione
Informare il paziente sulla procedura (qualora fosse possibile) Rendere il paziente consapevole e collaborante
Lavarsi le mani Ridurre il rischio di contaminazione
Preparare il farmaco (diluire se la tipologia di farmaco lo richiede) utilizzando un ago di calibro molto piccolo (21 G o minori) Evitare di aspirare particelle estranee (es. vetro della fiala)
Sostituire l'ago Il passaggio dell'ago nel diaframma del flacone o nella fiala può provocare uno smussamento nell'affilatura della punta e inoltre bisogna evitare che eventuali micro particelle  residue vengano a contatto con la cute del paziente
Eliminare eventuali bolle d'aria (tenere la siringa rivolta verso l'alto e picchiettare sulla camicia) Evitare di introdurre aria in muscolo
Ispezionare le dimensioni e l'integrità del muscolo scelto per l'iniezione Evitare zone con flogosi, lesioni, cicatrici, edemi, ustioni, ridotta massa o ipotonia. Nell'adulto normopeso il volume da iniettare non deve superare i 4-5 ml
Invitare o aiutare il paziente ad assumere la corretta posizione per ottenere il maggior rilassamento muscolare Per introdurre più facilmente l'ago e far avvertire  meno dolore al paziente
Scoprire solo la zona scelta Garantire la privacy
Disinfettare eseguendo una leggera pressione per qualche secondo Evitare la contaminazione e ridurre la sensibilità alla puntura dell'ago
Eseguire la tecnica del tratto Z (utilizzare la mano non dominante per tirare di circa 3-4 centimetri la cute e il tessuto sottocutaneo da un lato rispetto al punto di inserzione) Creare un percorso non rettilineo impedendo cosi al liquido di risalire nei tessuti sottocutanei
Introdurre l'ago tenendolo a 90° rispetto la cute con un colpo deciso
Aspirare lo stantuffo qualora si ritenga necessaria la manovra di Lesser o per indicazione della zona scelta Escludere che sia somministrato il farmaco in vena o che sia stato leso un vaso
Se non c'è presenza di sangue procedere  con la somministrazione L'aspirazione di sangue può indicare che è stata punta una vena
Una volta terminata la somministrazione del farmaco estrarre l'ago velocemente, rilasciare il tessuto ed esercitare una leggera pressione (senza eseguire il massaggio post-iniezione) Sostenere i tessuti durante l'estrazione dell'ago riduce il dolore
Suggerire al paziente, qualora fosse possibile, di muovere l'arto nel quale è stata iniettato il farmaco Favorire l'assorbimento
Osservare che non siano comparsi effetti indesiderati Garantire la sicurezza al paziente
Smaltire i taglienti nell'apposito contenitore Proteggere da danni accidentali
Lavarsi le mani Evitare contaminazione
Registrare l'avvenuta somministrazione Garantire una corretta trasmissione delle informazioni

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Come si fa la puntura sul sedere?

Come la trovi? Se l'iniezione sarà sul lato destro del paziente, appoggia la mano sinistra sull'anca. Forma una “V” con il dito indice e il medio, mentre con la punta del mignolo e dell'anulare dovresti sentire il bordo dell'osso del bacino. Il punto in cui va inserito l'ago è quello al centro della “V”.

Come fare una puntura intramuscolare sul gluteo?

Il metodo standard di iniezione intramuscolare prevede di eseguire un movimento rapido e deciso (tipo tardo) con la mano dominante che introduce l'ago a 90° rispetto al sito scelto, dopo aver steso la cute tra le dita della mano non dominante.

Chi è autorizzato a fare iniezioni intramuscolari?

Sicuramente l'infermiere non è solo la figura che esegue iniezioni intramuscolari, ma ha conoscenze teorico-pratico finalizzate alla prevenzione delle complicanze legate ad una procedura poco attenta.

Come si fa una puntura di Rocefin?

Per praticare l'iniezione e.v., sciogliere Rocefin con l'apposito solvente (acqua per preparazioni iniettabili) che è di 10 ml per Rocefin 1 g, e iniettare direttamente in vena nel tempo di 2-4 minuti.