Se il medico di base non risponde 2022

Il medico è tenuto a inviare il certificato di malattia online direttamente all'Inps (anche se il lavoratore è iscritto a un altro ente previdenziale), entro 24 ore dalla visita; inoltre deve comunicare il numero di protocollo del certificato trasmesso al lavoratore, che a sua volta il lavoratore è obbligato a comunicarlo al proprio datore di lavoro.

La procedura per l'invio online dei certificati di malattia riguarda tutti i lavoratori dipendenti, sia privati che pubblici, eccetto i dipendenti del settore pubblico disciplinati da propri ordinamenti (forze armate e di polizia, magistrati, vigili del fuoco ecc.) ai quali può essere rilasciato un certificato di malattia in carta bianca intestata, anche da parte di un medico libero professionista.

Le visite fiscali

Dal 1° settembre 2017 è entrato in vigore il polo unico per le visite fiscali che attribuisce all’Inps la competenza esclusiva ad effettuare le visite mediche di controllo per verificare l’effettivo stato di malattia del dipendentesu richiesta dei datori di lavoro (pubblici e privati) oppure su iniziativa dell’Ente. La circolare Inps n. 95 del 7 giugno 2016 e il recente decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.206 del 2017 chiariscono gli obblighi e le esenzioni, distinti per i lavoratori dipendenti privati da quelli per i lavoratovi dipendenti pubblici. Vediamo di seguito quali sono le differenze.

La visita fiscale al dipendente privato

Il lavoratore privato assente per malattia ha l’obbligo di garantire la propria reperibilità nelle seguenti fasce orarie:

  • la mattina dalle ore 10 alle ore 12;
  • il pomeriggio dalle ore 17 alle ore 19.

Durante tali fasce orarie, il lavoratore privato può ricevere la visita medica fiscale richiesta dal datore di lavoro o dall’Inps stesso e pertanto è obbligato a farsi trovare presso il proprio domicilio o altro indirizzo comunicato al momento della dichiarazione dell’inizio della malattia.

Se il lavoratore non rispetta tali orari di visita fiscale e risulta assente dal domicilio comunicato all'inizio della malattia tramite certificato medico, può incorrere in sanzioni e/o provvedimenti disciplinari qualora non giustifichi, mediante prove certe e documentabili, il motivo della sua assenza durante tali orari.

Sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità tutti i lavoratori dipendenti privati, la cui causa di malattia sia connessa a:

  • patologie gravi che richiedono terapie salvavita, che devono essere opportunamente documentate dalla struttura sanitaria;
  • stati patologici sottesi o connessi a situazioni di invalidità riconosciuta, in misura pari o superiore al 67%.

Le condizioni patologiche che nella fattispecie danno diritto all’esonero per i dipendenti del settore privato sono precisate negli allegati della circolare Inps n. 95 del 7 giugno 2016.

La visita fiscale al dipendente pubblico

Invece, i dipendenti pubblici (statali, insegnanti, militari, poliziotti, vigili del fuoco, dipendenti delle azienda sanitarie territoriali, enti locali) possono ricevere la visita fiscale nei seguenti orari:

  • la mattina dalle ore 9 alle ore 13;
  • il pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18.

Sono esenti dall’obbligo di rispettare le fasce orarie di reperibilità i lavoratori pubblici assenti per malattia che presentino:

  • patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
  • malattie per cui è riconosciuta la causa di servizio, facenti riferimento a lesioni ed infermità comprese tra le prime tre categorie della Tabella A del decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834, oppure a patologie che rientrano nella tabella E dello stesso decreto;
  • stati patologici connessi ad una situazione di invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.

Solo in questi casi i dipendenti pubblici possono risultare non reperibili presso il proprio domicilio durante gli orari previsti per le visite fiscali.

L’infortunio sul lavoro non è invece più presente nell’elenco delle circostanze che esentano dall’obbligo. Gli infortunati sul lavoro dovranno quindi rispettare anch’essi le fasce di reperibilità. Lo stesso vale per gli statali con un’invalidità riconosciuta, ma inferiore ai due terzi, che saranno tenuti al rispetto delle fasce di reperibilità come previsto per i dipendenti del settore privato.

Queste e altre modifiche sono state introdotte dall’aggiornamento della norma sulle visite fiscali per i dipendenti pubblici, in vigore dal 13 gennaio 2018.

L’obbligo di reperibilità, sia per dipendenti privati che pubblici, è previsto anche per i giorni non lavorativifestivi (quindi anche per il giorno di Natale, Capodanno, Pasqua, le feste patronali) e per i giorni di riposo se l'evento cade prima o dopo tali giornate.

Come avviene già per i lavoratori privati, anche nel pubblico impiego sono previsti dei controlli sui certificati medici che hanno la finalità di valutare il comportamento dei dipendenti e decidere eventualmente 

Quanti giorni ti può dare il medico di base?

Solitamente il medico di base può dare un massimo di 7 giorni di malattia. Sicuramente il massimo dei giorni viene dato in caso di covid-19, quindi in caso di malattie infettive considerate più gravi.

Quando deve rispondere il medico di base?

Stando a quanto previsto all'interno della Legge, il medico deve garantire reperibilità telefonica per due ore, ogni giorno, dalle 8 alle 10 per richieste non differibili. Gli assistiti, quindi, per richieste o altre esigenze dovranno recarsi presso la Guardia Medica più vicina.

Quali sono gli obblighi del medico di base?

In generale, si può affermare che l'obbligo del medico di base è quello di occuparsi dei suoi pazienti; entrando più nello specifico, ad esempio, egli è tenuto ad effettuare visite ambulatoriali e domiciliari gratuitamente, a chiedere la consulenza di altri medici specialisti, ad aggiornare la scheda clinica dei suoi ...

Cosa fare se il medico non invia certificato telematico?

In assenza di accesso telematico per la trasmissione del certificato, il medico curante redige il certificato in modalità cartacea. Entro due giorni dalla data del rilascio, il lavoratore deve trasmettere l'attestato alla propria azienda e, se assicurato INPS, il certificato all'Istituto previdenziale.