Lago di un passo dal cielo 6

Andiamo alla scoperta dei meravigliosi scenari delle Dolomiti venete, nuova location della sesta stagione della fcition di Raiuno

Lago di un passo dal cielo 6
Daniele Liotti in "Un passo dal cielo"

20 Maggio 2021 alle 17:56

Francesco Neri è il personaggio interpretato da Daniele Liotti nella fiction di Raiuno "Un passo dal cielo". Ogni giovedì l'appuntamento con lui è qui su Sorrisi con il suo racconto dei luoghi della sesta stagione, i meravigliosi scenari delle Dolomiti venete.

Lago di un passo dal cielo 6

Le Dolomiti venete

Lago di un passo dal cielo 6

7. Prato Piazza

Un ultimo saluto amici di "Un passo dal cielo", gli appuntamenti con i nostri luoghi del cuore sono giunti al termine. Sapevo che sarebbe arrivato anche questo momento, ma per fortuna la maestosità della natura e delle incredibili location che hanno fatto da cornice alle avventure di queste ultime settimane saranno sempre a vostra disposizione per poter rivivere le emozioni di una serie incredibile. Non sarebbe stato lo stesso se non fossimo stati letteralmente... a un passo dal cielo!

Oggi vi porterò Oltre. Oltre i paesi che abbiamo visitato, oltre le stradine e i sentieri dei boschi, oltre le cime più alte: ebbene sì, avreste mai pensato che nascosto fra le montagne delle Dolomiti ci fosse un immenso spiazzo verdeggiante?

Immaginate di essere all’alba di un nuovo giorno, il cielo le nuvole si tingono di rosa, il sole si arrampica sulle vette delle montagne per dare al paesaggio in una luce calda ed avvolgente. Sui fili d’erba del prato scintillano le gocce di rugiada, i boccioli dei fiori si stendono verso la luce mostrando le loro corolle multicolore e donando alla vista un rigoglioso manto erboso che sembra essere la tavolozza di un pittore.

Siamo a 2000 metri di altezza, nel cuore del Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO Dolomiti: benvenuti a Prato Piazza, a nord del Monte Cristallo, circondato da due meravigliosi parchi naturali, il Parco naturale di Fanes-Sennes-Braies a ovest e il Parco naturale delle Tre Cime a est.

I colori della natura che cambiano durante le stagioni affascinano anche i fotografi. ci troviamo in un meraviglioso angolo del mondo dove rilassarsi e vivere a stretto contatto con la natura. Il perfetto punto d’incontro per chi ama il sole, la natura, la pace e il relax... lontano dalla caotica e frenetica vita di ogni giorno, ideale per le passeggiate, il nordic walking, l'escursionismo, l'arrampicata o la bici.

Abbiamo girato moltissime scene al prato, ricordate ad esempio Isabella, Giorgio ed Enrico in sella a quegli splendidi Haflinger? Nel ritornare a valle, non potete perdervi la cosiddetta perla delle Dolomiti: stiamo parlando di Misurina e del suo omonimo lago, il più grande del Cadore, dove si trovano numerose strutture ricettive turistiche. La maggior parte degli inverni il lago ghiaccia completamente divenendo così praticabile in tutta la sua estensione per chi ama pattinare e per gli appassionati di polo.
Nella stagione estiva sulle sue acque si specchiano il versante sud-ovest delle Tre Cime di Lavaredo, i Cadini, il Sorapìss, il Cristallo, regalando una vista unica.

Se mai doveste decidere di passare qualche giorno da queste parti voglio ricordarvi solo una cosa: l’ambiente che ci circonda e i luoghi di cui vi ho parlato sono delicati sistemi che hanno bisogno della massima attenzione e del rispetto di tutti per poter conservare la loro bellezza e la loro unicità: d’altronde non siamo noi i Guardiani di questo immenso patrimonio che ci è stato donato?

6. Il Cadore e dintorni

Buongiorno amici di "Un passo dal cielo 6", qui è il vostro Francesco Neri che vi scrive, certo sono giorni impegnativi con le indagini ma voglio portarvi ancora una volta alla scoperta di questi meravigliosi luoghi che meriterebbero ben più di qualche parola!

Oggi voglio parlarvi di una zona che ormai posso definire casa, si tratta del Cadore: situata nell'alta provincia di Belluno ed interamente appartenente alla zona montuosa delle Dolomiti Orientali, confina a nord con l'Austria, nella zona proprio al confine tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Ma andiamo con ordine.

Nelle scorse puntate mi sono ritrovato a Cibiana di Cadore, un piccolo paese quasi nascosto di 450 abitanti a 985 mt di altitudine, protetto dalle vette circostanti e lontano dal turismo di massa, dove si respira ancora l'aria di un posto vero, dove vive gente semplice e dove la passione per la vita di montagna non è mai tramontata da secoli. Oltre a moltissime case antiche, alcune delle quali risalenti ai secoli XVI, XVII e XVIII, le sue stradine di ciottoli si inerpicano per i pendii su cui è costruito il paese per regalarci un percorso artistico composto da numerosi Murales: affreschi di grandi dimensioni dipinti sulle pareti delle case di Cibiana, che è stata per questo denominata "Paese dei Murales". Si tratta di un vero museo all'aperto arricchito periodicamente da artisti italiani e stranieri, un perfetto connubio tra arte, assetto urbanistico ed architettonico nato con lo scopo di recuperare tradizioni, mestieri e storie del patrimonio culturale del paese grazie alle arti figurative, come si usava fare nelle città medievali d'Italia. Qui a Cibiana c’è anche un vero museo, il Messner Mountain Museum Dolomites detto anche “Museo delle nuvole”, inaugurato sul Monte Rite 20 anni fa e dedicato all'elemento "roccia" e alla storia dell'esplorazione e dell'alpinismo nelle Dolomiti.

Proseguendo verso il confine, arriviamo in un altro posto stupendo: vi presento Calalzo di Cadore, un altro piccolo comune di duemila anime.

Qui vicino al più famoso Lago di Cadore, c’è Lagone, una località di notevole interesse archeologico e naturalistico dove si possono ammirare numerose sorgenti di acque minerali e i laghetti di acqua curativa come il Laghetto de la Femenes in cui è possibile fare anche il bagno, se non temete troppo il freddo... Isabella ed Enrico lo conoscono bene!!!

Saliamo dunque in direzione della sorgente del Torrente Molinà per arrivare alla Riserva Naturale Orientata Somadida, uno dei 130 luoghi protetti dello Stato. Una curiosità: da questa foresta donata alla Serenissima dalla Comunità Cadorina, la Repubblica di Venezia traeva i pennoni per le vele e gli alberi per le navi. Nella parte bassa è presente uno splendido bosco protetto composto da abeti rossi, bianchi e faggi che salendo lasciano spazio al larice e alle mughete, flora caratteristica di un clima alpino più rigido. Qui troviamo numerosi corsi d’acqua, ripidissimi torrenti interrotti da aspri declivi. Non poteva mancare una incredibile varietà di animali selvatici tipici dell’habitat alpino da osservare con venerabile rispetto come camosci, caprioli, cervi, scoiattoli, ghiri, volpi, ermellini ma anche rapaci come l’aquila reale, il falco pellegrino, l’astore, la poiana, l’allocco, la civetta, il gufo, il gallo cedrone e forcello.

Ma c’è ancora un gioiellino nascosto di cui voglio parlarvi: si tratta del Lago di Sorapis, una delle più belle gite che potrete fare nelle Dolomiti. Il lago è conosciuto per il suo colore intenso, di tonalità che vanno dall’azzurro al verde acqua: una colorazione che deriva dalle sottilissime polveri di roccia portate dal ghiacciaio omonimo che, con lo scioglimento durante la primavera e l’estate dà vita al lago. Un altro luogo per riconnettersi alla natura e staccare dal resto del mondo.

Ce ne sarebbero tanti altri da raccontarvi, ma anche per questa volta devo lasciarvi per prepararmi alle prossime puntate di "Un passo dal cielo 6".

Lago di un passo dal cielo 6

5. Il Monte Cristallo

Un saluto a tutti gli amici di "Un passo dal cielo", eccomi di nuovo con il nostro appuntamento alla scoperta dei miei luoghi del cuore, sono Francesco Neri e voglio portarvi con me alla scoperta di un luogo oserei dire sacro per me.

Saliamo a oltre 3.000 metri di altitudine, in quella che viene definita come la massima elevazione del gruppo del Cristallo nelle Dolomiti Ampezzane. Siamo nel fronte veneto e precisamente in provincia di Belluno. Ma una volta in cima al Monte Cristallo, non sembra di essere in nessun luogo: circondati solamente da nuvole veloci e da distese infinite di roccia che sembrano allungarsi per cercare di arrivare al cielo, questo è il luogo perfetto per perdersi tra i pensieri e ritrovare sé stessi. Qui ho voluto lasciare il dolce ricordo di Emma, appena posso vengo a trovarla…

È uno dei monti più alti, più maestosi e più famosi della zona, chiude la conca d'Ampezzo a nord dividendola dalle valli circostanti. Oggi il punto di partenza è il Passo Tre Croci, per arrivarci sono presenti tre vie ferrate, ma salendo lungo la ferrata Ivano Dibona nei pressi del Rifugio Lorenzi, si può scorgere una incredibile casa incastonata nella roccia: è l'ex ricovero militare Carlo Buffa di Perrero, ora in stato di abbandono. Lungo tutto il tragitto è possibile ritrovare tracce delle attività delle artiglierie e piccoli reperti.

Come vi ho già raccontato, queste cime sono state le grandi protagoniste della Prima Guerra Mondiale, ma nella zona del Cristallo ci furono tantissimi scontri a fuoco da parte delle truppe nemiche verso le linee del fronte. È un itinerario alpinistico di grande soddisfazione che richiede però preparazione e allenamento (di solito ci si impiega circa 9 ore totali ad un passo normale per salire e scendere dalla montagna), oppure accompagnati da una guida alpina.

Ma non solo, con ben sette piste, il Cristallo è anche uno dei più importanti poli sciistici delle Dolomiti venete: ci sono discese per tutti i gusti: dal Canalone Staunies, pista famosa per la sua pendenza e pericolosità ai fuoripista che regalano itinerari con vista da favola...

Lago di un passo dal cielo 6

4. Pian de Loa e i suoi boschi

Anche oggi la giornata inizia nel migliore dei modi, con una boccata d’aria fresca e frizzantina di fronte alle maestose cime delle Dolomiti!
Buongiorno amici di "Un passo dal cielo", sono Francesco Neri e oggi vi porto con me alla scoperta di alcuni luoghi avvolti da un’aura di mistero e al contempo da favola. Pronti per questa nuova avventura?

Negli ultimi giorni sono passato spesso a trovare Dafne, per vedere come stava. Non deve essere facile vivere da soli, con una bimba, in posti che non sono proprio a portata di mano… Sapete dove si trova il suo maso?
È proprio a Pian de Loa, a nord di San Vito di Cadore e di Cortina.

Il prato piazza è un punto di partenza per tantissimi tipi di escursioni, tutte estremamente divertenti e avventurose. Siete appassionati di biking? Siete nel posto giusto: gallerie scavate nella roccia, profonde gole a pareti verticali e avvicinate, acque cristalline perfette per escursioni in mountain-bike sia per principianti che esperti ma anche a piedi.
Una ventina di chilometri in cui perdersi nella storia e nella natura: ad esempio tra gli antichi ruderi del Castello di Botestagno: costruito attorno all'anno 1000, la rocca fu un baluardo strategico importantissimo per i cortinesi, con la sua posizione sopraelevata a guardia dell’ingresso nord sul territorio ampezzano. O come la settecentesca Chiesa della Madonna della Salute, verso Cadin di Sopra, un altro abitato dal sapore genuino e autentico.

Vi piaccioni i percorsi naturali e le passeggiate tra i sentieri montuosi?
Non potete perdervi le meravigliose Cascate di Fanes e i suoi percorsi botanici. Dal Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo si imbocca una stradina asfaltata quasi pianeggiante immersa nella foresta che segue il torrente Ru de Fanes. Lungo questo tratto è stato predisposto un magico percorso botanico realizzato con il contributo dei bambini della Scuola Montessori di Cortina: un bellissimo tratto di fondovalle particolarmente ricco di flora con 28 tipi di arbusti, 14 di alberi e addirittura 15 diverse specie di orchidee (tra cui alcune rarissime). Il susseguirsi di pozze, cateratte e cascate che caratterizza tutto il percorso è davvero incredibile: seguendo le indicazioni per il “sentiero dei Canyon e delle Cascate” vi troverete di fronte ad una vista spettacolare sulle Cascate Basse di Fanes, fra le più alte e copiose delle Dolomiti, un luogo di incredibile bellezza che vi rimetterà in contatto con la natura e con voi stessi.

Se invece vi lasciate suggestionare da miti e leggende dovete sapere che qui vicino si trova anche il Bosco delle Streghe, dove ho trovato Dafne priva di sensi. Un’area demaniale di 30.000 mq che fa parte del Sentiero del Tidone, dove sono stati piantumati alberi di frutti antichi in ottica di valorizzare ulteriormente il territorio. Qui è un ambiente tutto da scoprire, da vivere, da gustare... non basterebbero anni per conoscere tutte le meraviglie delle Dolomiti e i suoi segreti!

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3. Pian de Rozes e le Tofane Ampezzane

Buongiorno amici di "Un passo dal cielo", sono Francesco Neri e per il nostro consueto appuntamento settimanale alla scoperta dei luoghi della serie ho pensato di portarvi a fare un giro nell’imponente e grandiosa mole delle Tofane Ampezzane.

La cima più spettacolare e scenografica è sicuramente quella della Tofana di Rozes: la sua caratteristica forma a piramide, insieme alle pareti rocciose quasi verticali, la rendono infatti un’inconfondibile punto di riferimento della Conca Ampezzana e meta preferita di escursionisti ed arrampicatori esperti.

Ai piedi del massiccio si trova Pian de Rozes, dove vive il mio carissimo amico Christoph: certo non è comodissimo per le provviste e per arrivare alla sua baita, ma a noi piace stare un po’ fuori dalla caotica vita di paese… non abbiamo bisogno di molto e francamente svegliarsi la mattina di fronte a tanta bellezza, beh è davvero impagabile. Lui è un’istituzione tra la gente del luogo. Le sue scalate in solitaria e le sue imprese lo hanno reso un mito: ha attraversato in slitta l’Antartico, ha disceso in canoa il Rio delle Amazzoni. Un uomo che ha sfidato il limite spesso superandolo... è lui che mi ha fatto conoscere i sentieri e la maggior parte delle ferrate che si trovano su queste pareti rocciose.

Per fare un percorso panoramico partiamo da Cortina D’Ampezzo e saliamo a piedi fino a Piè Tofana, proseguendo su un sentiero che sale al rifugio Dibona. Continuiamo nell’ascesa, attraverso una ripidissima mulattiera sconnessa che si inerpica sui ghiaioni del Valon de Tofana. Superati i 2300 metri imbocchiamo un difficile ma spettacolare segnavia, il 404: molto impegnativo e a tratti esposto, solo per alpinisti esperti, affronta un lungo traverso panoramico sotto la scoscesa parete della Tofana di Rozes.

Qui troviamo la "Scala del Minighel", una difficile ferrata antecedente la Prima guerra mondiale. Era stata costruita con centinaia di pioli (molti di essi ancora originali) dal gestore del Rifugio "Wolf-Glanvell" (il Minighàl) nel 1911 per scopi di attrazione turistica per accompagnare gli appassionati di montagna alla Tofana di Rozes. Durante il conflitto mondiale la posizione era occupata dagli austriaci che tagliarono e piegarono un buon tratto di pioli per rendere inaccessibile la discesa.

C’è ancora un ultimo pericoloso passaggio che conduce a Forcella Col dei Bos, da dove si scende verso valle per poi arrivare sotto le Torri di Falzarego, tra il Lagazuoi e la Tofana di Rozes, qui troviamo dei suggestivi ruderi risalenti a quel periodo: il luogo è noto come Ospedaletti. Durante la Grande Guerra era il primo luogo di cura per i feriti dietro la prima linea: è un luogo ben riparato dalle linee austriache dalle Torri di Falzarego.

Per concludere, proseguiamo su una mulattiera fino al Masaré, un labirinto di sassi fortificati all’interno delle linee austriache dove è doveroso soffermarsi a leggere le lapidi di guerra, anche nella parte italiana, per poi discendere in teleferica verso il Rifugio Giussani.

Anche per oggi siamo arrivati al termine di un percorso storico che ha determinato la geografia del nostro paese, vi dico solo che per la prossima settimana sto preparando un itinerario… da favola.

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2. Le Cinque Torri

Eccoci di nuovo con l’appuntamento settimanale alla scoperta dei luoghi di "Un passo dal cielo", sono Francesco Neri e oggi vi porterò insieme a me in uno dei luoghi a me più cari, dove ho deciso di spostare per un po’ la mia “residenza”: benvenuti alle Cinque Torri!

Partiamo dall’alto: Le Cinque Torri sono un piccolo complesso montuoso formato da cinque speroni di roccia (da cui deriva il nome) con un'altitudine massima di 2.316 metri, facente parte del gruppo del Nuvolau, all'interno delle Dolomiti Ampezzane (la parte orientale), situate a nord-ovest di San Vito di Cadore e a sud-ovest della splendida Cortina d'Ampezzo. Qui le chiamano anche Cinque Torri di Averau, Penes de Naerou in ladino o ancora Fünf Türme in tedesco.

Oltre alla mia modesta capanna, due sono i rifugi che si trovano ai piedi di questi giganti: il Rifugio Cinque Torri e il Rifugio Scoiattoli, imperdibili per ogni tipo di escursione, a partire da quelle per bambini e principianti fino a quelle per gli alpinisti più esperti. Il primo è una delle strutture storiche più antiche del comprensorio: risale al 1904 e ha ospitato principi e regnanti di tutta Europa, prima e dopo la Grande Guerra. Pensate che il Re Vittorio Emanuele III si fermò qui durante la visita al fronte per assistere allo scoppio della mina del Castelletto, nel 1916! Durante quel periodo infatti, l'area Cinque Torri fu occupata dall'esercito italiano che vi installò la sede del comando dell’artiglieria: l’ottima visuale sulle catene montuose circostanti permettevano infatti di controllare al meglio i movimenti dell’esercito nemico.

Se vi trovate in zona, dovete programmare una visita al Museo all'aperto della Grande Guerra con le trincee e le postazioni restaurate della Prima Guerra Mondiale.

Da entrambi i rifugi si possono raggiungere in pochi minuti le vie della palestra di roccia delle 5 Torri, ma se volete godere di uno dei panorami più emozionanti delle Dolomiti potete proseguire il cammino ed arrivare in cima al Nuvolau, a quasi 2600 metri di quota. Non avete idea di quanto tempo abbia passato ad ammirare quegli orizzonti irregolari, immersi tra nuvole effimere e giochi di luce degni dei più grandi pittori...

Se fate una pausa vi consiglio assolutamente di provare i piatti tipici che si trovano in queste aree: i "casunziei" sono ravioli ripieni di verdure di stagione con un gusto spettacolare, uno dei miei piatti preferiti insieme allo strudel di ricotta!!!

Il mio viaggio non finisce qui, ci ritroviamo la prossima settimana con altre meravigliose location.

Lago di un passo dal cielo 6

1. San Vito di Cadore

Il bosco millenario si adagia sul versante della montagna, il cielo terso si riflette nei laghi alpini, le Dolomiti incorniciano un paesaggio talmente bello da sembrare irreale. È qui che vivono i nostri eroi… Sono stati trasferiti a San Vito di Cadore in una bella e comoda stazione di polizia.

Bentornati amici di "Un passo dal cielo", sono Francesco Neri e in questa stagione vi porterò insieme a me in un viaggio attraverso i miei luoghi preferiti del territorio che quest’anno ospita la mia storia: le Dolomiti venete!-Ho deciso di cambiare la mia vita e di esplorare nuovi territori, ma questo lo scoprirete presto nelle prossime puntate. Tante cose sono cambiate, iniziando proprio da qui.

Ci troviamo a San Vito Di Cadore, dove il nuovo Commissariato è stato trasferito dopo il distacco del Corpo Forestale di cui io… non faccio più parte. San Vito è un comune italiano di quasi duemila persone in provincia di Belluno, situato in un'ampia conca nel cuore delle Dolomiti bellunesi, che incorniciano in un panorama di rara bellezza, circondato da prati e boschi misti di conifere e latifoglie.

Non saprei dirvi il senso di libertá che provo nelle mie lunghe galoppate attraverso il Re delle Dolomiti, meglio conosciuto come il monte Antelao, con i suoi 3.264 m di altezza, è la seconda montagna più alta dopo la Marmolada. O quante lunghe passeggiate ho fatto sul meraviglioso monte Marcora, parte del gruppo del Sorapiss, uno dei gruppi montuosi più importanti delle Dolomiti. O ancora quanti tramonti dal monte Pelmo, che qui chiamano el Caregón de 'l Padreterno (il Trono del Padreterno), mi hanno riempito gli occhi.

Sono i miei percorsi preferiti, qui, immerso nella natura incontaminata, sento davvero di ritrovare me stesso. Se volete venirci con la famiglia – o anche da soli per godervi il silenzio della notte in baita o il canto degli uccelli all’alba come amo fare io – San Vito è una località particolarmente rinomata come meta turistica: grazie alle sue splendide montagne è considerato uno strategico punto di partenza per escursioni adatte sia ad alpinisti esperti, sia a chi le montagne preferisce ammirarle dal basso. Ce n'è davvero per tutti i gusti!

Non mancano anche luoghi di interesse storico e culturale, come le due caratteristiche chiese che sorgono nel centro del paese: la pievanale, le cui origini risalgono al 1200, e la chiesa Madonna della Difesa del XI secolo.

Ultimo appunto, il Lago di Mosigo, a pochi minuti a piedi dal centro, proprio accanto al nostro Commissariato: è immerso in un contesto paesaggistico da favola, con area giochi per bambini, area picnic attrezzata con fuochi e numerosi impianti sportivi.

Continuate a seguirmi perchè vi sveleró dei posti davvero incredibili…

Qual è il Lago di Un passo dal cielo?

La Val Pusteria, il Lago di Braies e "Un Passo dal cielo" É qui che sono girate la maggior parte delle scene: tra la palafitta sul lago, le sponde del lago e l'hotel sulla riva. San Candido con la sua stazione ferroviaria e il centro storico dove sono state girate alcune delle scene cittadine della serie televisiva.

Dove è stato girato il film Un passo dal cielo 6?

La sesta stagione con ben 8 puntate è andata in onda dal 01 aprile 2021 fino al 20 maggio 2021 su Rai 1. Hanno cambiato il nome in “Un passo dal cielo 6 – i guardiani” e anche i luoghi. Non è stato più girato in Alta Pusteria (Alto Adige), ma vicino Belluno, a San Vito di Cadore e dintorni.

Dove si trova la baita di Un passo dal cielo 6?

Si tratta della Baita Pian de Loa, nel Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo. Si trova al termine di una pista da sci, la pista “Pian de Loa”, appunto. Il percorso di 9 chilometri che si fa d'inverno è molto suggestivo, in quanto è immerso in un paesaggio mozzafiato e si può sciare immersi nella natura.

Dove hanno girato Un passo dal cielo 6 i guardiani?

La sesta stagione della fiction è stata girata tra i paesaggi incantati di Cortina d'Ampezzo e del Cadore.