Le luci a ritmo di musica sono una delle cose più richieste. Tutti le vorrebbero ma pochi hanno conoscenze adeguate e, durante i due anni e mezzo di partecipazione alla Comunità di EY ho visto l' argomento trattato molte volte con utenti che cercano la soluzione più semplice. Sappiamo tutti che non esiste e quindi ho deciso di scrivere questo articolo per fare un po' di chiarezza e per avere un link da dare agli utenti che vorrebbero le "luci a ritmo di
musica" con un circuito il più semplice possibile. Indice
La musicaCercando di sintetizzare il più possibile il concetto individuo due caratteristiche salienti della musica: il ritmo e l' inviluppo. So di fare un' enorme semplificazione ma questo è il traguardo: scrivere qualcosa di semplice e
comprensibile anche a scapito della correttezza tecnica, anche se come elettronico e musicista non dovrei farlo. Il circuito minimoSe si è proprio alle primissime armi si può utilizzare questo circuito Ecco come funziona. Il segnale (deve essere un' uscita audio per cuffie o meglio di un altoparlante dell' autoradio) viene regolato tramite il potenziometro P1. Il condensatore C1 ed il diodo D1 eliminano la componente continua e fanno in modo che il segnale vada da
-0,7V all' ampiezza picco picco del segnale stesso meno 0,7V. La resistenza R1 è necessaria per limitare la corrente di base di Q1 e la resistenza R2 serve per dare un riferimento a massa. Il transistor Q1 è un darligton (quindi con guadagno elevato) e così polarizzato entra in conduzione quando la tensione alla sua base supera 1,2/1,5V tagliando via i segnali di ampiezza inferiore. Un circuito più ricercatoQuesto è il circuito che ho realizzato, provato e che funziona. Il circuito di uscita che ho effettivamente provato è questo La differenza sta nel fatto che invece di
utilizzare un mosfet usa un transistor darligton che può sopportare una corrente massima di 8A. Purtroppo il darlington ha una tensione di saturazione elevata (va da 0,9V per 1A fino a 2V per 8A a seconda del carico) della quale occorre tener conto per il dimensionamento della resistenza in serie al ramo di LED, mentre i MOSFET hanno una resistenza ON dell' ordine di 30 mohm e sopportano tranquillamente una corrente di 20A il che vuol dire 1000 rami di led a 20mA in parallelo. Sono quindi
preferibili e con la corrente che reggono si può illuminare anche una discoteca. Pilotare i LEDI LED vanno pilotati in corrente e quindi è sempre necessario mettere in serie al LED o alla stringa di LED una resistenza. Il valore della resistenza dipende dalla tensione di alimentazione della stringa, dal numero di LED in serie e dalla tensione diretta dei LED. I LED rossi hanno una tensione diretta di circa 1,8V mentre per i LED verdi,blu e bianchi siamo intorno ai 3,5/4V. Non è mia intenzione descrivere nel dettaglio come calcolare con esattezza le stringhe quindi porterò due semplici esempi per stringhe di LED rossi e BLU per una tensione di alimentazione di 12V. Per il calcolo delle resistenze ho considerato una corrente di pilotaggio dei LED di 20mA. Per i LED blu ho considerato una caduta di tensione diretta di 3,5V mentre per i led rossi di 1,8V. Nel disegno il terminale OUT va collegato al terminale omonimo dei circuiti disegnati sopra. Utilizzando il secondo circuito di questi rami se ne possono mettere in parallelo una gran quantità. ConclusioniIn questo breve articolo ho cercato di fornire una soluzione a questo argomento che si ripete di continuo nel forum. Ci sono tantissime imprecisioni ed approssimazioni ma penso di aver dato la possibilità al più-che-principiante di cimentarsi e fare accendere questi benedetti LED a tempo di musica senza combinare grossi pasticci o utilizzare improbabili circuiti. Spero che gli elettronici del sito non me ne vogliano. Neanche a me piace questo tipo di elettronica stile "pappa pronta" e calcoli a spanne, ma forse questo articolo potrà essere utile a qualcuno. Almeno questa è la speranza. |