Il decreto ingiuntivo è un ordine del giudice, diretto al debitore, a pagare una somma di denaro o a restituire un determinato bene mobile. L’ordine, però, per quanto vincolante, non consente al creditore di procedere con un pignoramento se prima non diventa esecutivo. Cosa significa «esecutivo» e soprattutto quando diventa esecutivo il decreto ingiuntivo? Cerchiamo di chiarire i termini della questione in modo pratico e semplice, anche per chi non ha studiato procedura civile. Indice
Cos’è un titolo esecutivoPrima di spiegare quando il decreto ingiuntivo diventa esecutivo dobbiamo ricordare cosa significa la parola «esecutivo». Esecutivo è tutto ciò che consente l’avvio dell’esecuzione forzata nei confronti del debitore. Cerchiamo di spiegarci meglio. Un creditore che non ha ottenuto il pagamento di una fattura o che ha subito l’inadempimento di un contratto non può, soltanto per questo, agire con un pignoramento nei confronti del debitore. È necessario prima che si procuri un titolo esecutivo. Il titolo esecutivo è quel documento che autorizza l’ufficiale giudiziario a dare corso all’esecuzione forzata nei confronti del debitore inadempiente. Il titolo esecutivo per antonomasia è la sentenza del giudice, anche quella non definitiva. Sono altresì titoli esecutivi tutti i provvedimenti dei giudici che, come la sentenza, definiscono una controversia: si pensi all’ordinanza di sfratto oppure ai provvedimenti cautelari. Ed ancora, sono titoli esecutivi gli assegni (per sei mesi dalla data di emissione) e le cambiali (per tre anni dalla data di scadenza). Anche il decreto ingiuntivo può essere esecutivo e consentire l’avvio di un pignoramento. Ciò succede quando, dopo 40 giorni dalla sua notifica, il debitore non presenta opposizione o non paga. In realtà, come vedremo a breve, il giudice può emettere il decreto ingiuntivo già munito della formula esecutiva come succede, ad esempio, in materia di riscossione dei crediti condominiali. Qui di seguito analizzeremo più nel dettaglio queste due ipotesi, spiegando così quando il decreto ingiuntivo diventa esecutivo. Cos’è un decreto ingiuntivo esecutivoUn decreto ingiuntivo esecutivo è un decreto che consente di avviare l’esecuzione forzata contro il debitore. Con esso, quindi, il creditore può rivolgersi all’ufficiale giudiziario e intraprendere un pignoramento dei beni del debitore. Come abbiamo appena anticipato, l’esecutività può essere rilasciata:
Provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivoIl giudice può concedere la provvisoria esecuzione nei casi indicati dalla legge (ad esempio, in materia di riscossione dei crediti condominiali o in materia di recupero dei contributi da parte dell’Inps oppure per i crediti di mantenimento dei figli) oppure in presenza dei seguenti presupposti:
L’elenco è da considerarsi esemplificativo e non tassativo [1]. La provvisoria esecuzione può essere revocata nel corso dell’eventuale giudizio di opposizione. Formula esecutiva sul decreto ingiuntivo non oppostoNell’ipotesi di decreto ingiuntivo non opposto nel termine di 40 giorni, il creditore può chiedere la definitiva formula esecutiva alla cancelleria dello stesso giudice che ha emesso il provvedimento in questione. È necessario quindi fornire la prova dell’avvenuta notifica e del ricevimento del decreto ingiuntivo da parte del debitore affinché il giudice possa verificare che, da quel giorno, sono decorsi i 40 giorni. La formula esecutiva sul decreto ingiuntivo è la definitiva consacrazione della inoppugnabilità dello stesso, con il conseguente diritto del creditore ad agire in via esecutiva per recuperare il proprio diritto. Il creditore, una volta ottenuta la formula esecutiva, notifica al debitore l’atto di precetto, ossia un ultimo invito a pagare entro 10 giorni le somme ingiunte con avvertimento che, in caso contrario, si procederà a pignoramento. Entro 90 giorni dalla notifica del precetto, il creditore deve avviare il pignoramento rivolgendosi all’ufficiale giudiziario. Se dovessero scadere i 90 giorni, il creditore può sempre notificare un nuovo atto di precetto. Ciascuna di queste notifiche interrompe i termini di prescrizione (prescrizione che, per il decreto ingiuntivo così come per tutti gli atti giudiziari, è di 10 anni). note[1] Cass. 20 luglio 1965 n. 1647, Cass. 25 gennaio 1949 n. 48 Quando non serve la formula esecutiva?(1) La formula esecutiva non viene apposta sull'originale del provvedimento, fatta eccezione per il caso dell'ordinanza con cui il giudice convalida la licenza o lo sfratto o dell'atto che rimane in cancelleria o presso il pubblico ufficio, ma su una copia conforme all'originale.
Cosa fare con un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo?Se il decreto è provvisoriamente esecutivo, il giudice ingiunge al debitore di pagare senza dilazione, fermo restando il diritto di proporre opposizione nel termine di 40 giorni dalla notifica.
Quando scade un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo?40 giorni dalla ricezione del Decreto ingiuntivo: è il limite di tempo massimo per il debitore di provvedere al pagamento di quanto dovuto ; 10 anni dall'emissione del Decreto: è la durata di validità del procedimento.
Come capire se decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo?Un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo non è altro che un decreto emesso da un giudice su richiesta di un creditore per intimare ad un debitore, un pagamento o la consegna di un bene, senza che il termine non sia subordinato al decorso di 40 giorni dalla ricezione del precetto.
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