IntroduzioneLa cefalea, o più comunemente mal di testa, è una condizione clinica caratterizzata da dolore Show
Rappresenta uno dei dolori di più frequente riscontro nell’uomo, insieme al mal di pancia e al dolore alla schiena. Si stima che circa la metà degli italiani abbia avuto almeno un episodio di cefalea nel corso della propria vita. Riguardo la causa all’origine della cefalea si ipotizza una possibile predisposizione genetica, ma un ruolo importante spetterebbe ai recettori del dolore, cioè a quelle strutture presenti nella testa e nel collo sensibili alle sensazioni algiche, quali
Queste strutture possono, a causa di svariati fattori, andare incontro a stati di infiammazione o subire trazioni, compressioni, aumenti di pressione o contrazioni muscolari, sviluppando clinicamente un quadro di cefalea. iStock.com/millann Il mal di testa non è una entità clinica unica, sarebbe più corretto, quindi, parlare sempre di cefalee, al plurale. Generalmente le cefalee possono essere distinte in due grossi gruppi:
La Società Internazionale sulle Cefalee (IHS), inoltre, ha pubblicato una classificazione delle cefalee, distinguendone ben 14 tipi differenti, ciascuno poi ulteriormente classificabile in differenti entità. Tra i tipi più comuni ricordiamo:
EmicraniaL’emicrania è una forma di cefalea molto diffusa, che interessa circa il 15-18% delle donne ed il 6-12% degli uomini, con un rapporto F:M di 3:1. La maggiore frequenza nel sesso femminile è riconducibile probabilmente ad un coinvolgimento ormonale tra le cause scatenanti, ipotesi corroborata dal fatto che la prevalenza del disturbo aumenta dopo la pubertà e tende a crescere fino ai 40 anni circa, per poi andare incontro ad un progressivo calo. Molte donne, inoltre, riferiscono emicranie violente e frequenti, proprio in concomitanza con il flusso mestruale. SintomiL’emicrania è caratterizzata da:
Il paziente, quando possibile, predilige rimanere a letto, immobile e al buio; può presentarsi con il viso pallido e sudare freddo. L’occhio del lato emicranico può lacrimare ed apparire arrossato, con la pupilla dilatata. Il vomito, spontaneo o provocato dal paziente, può portare ad un certo sollievo dei sintomi. Passata la crisi, segue solitamente un sonno profondo, dopo il quale il paziente mostra un completo recupero. In un 20% dei casi l’emicrania può essere preceduta o accompagnata da sintomi neurologici della durata massima di un’ora, noti come aura emicranica. Parleremo quindi di
I sintomi tipici dell’aura emicranica sono solitamente disturbi visivi, quali
Raramente l’aura emicranica si può manifestare con parestesie (alterazioni della sensibilità cutanea, come il formicolio) ad un lato del viso e del braccio del lato colpito, disturbi del linguaggio (afasia) o paresi di metà corpo. CauseLa predisposizione genetica ha un peso rilevante all’origine dell’emicrania, tanto che spesso si rileva una certa familiarità; recenti studi inoltre hanno permesso di identificare in una regione del sistema nervoso, chiamata tronco encefalico, la presenza di un centro emicranico, una sorta di pace-maker che, una volta attivato, indurrebbe
I più comuni fattori in grado di innescare un attacco di emicrania sono
Cefalea tensivaÈ il tipo di cefalea più comune ed in passata indicata come “muscolo-tensiva” (terminologia caduta in disuso in seguito ad una miglior comprensione dei meccanismi patologici). Circa l’86% della popolazione generale soffre di cefalea di tipo tensivo, soprattutto le donne. In linee generali si distinguono due forme :
SintomiLa cefalea tensiva è caratterizzata da un dolore alla testa
In alcuni casi la cefalea tensiva può evolvere in emicrania. CauseAllo stato attuale non è stata identificata una causa specifica all’origine della cefalea tensiva, ma è probabile che concorrano combinazioni variabili di
in grado di ridurre significativamente la soglia per il dolore dei recettori nocicettivi della testa e del collo, rendendoli più sensibili agli stimoli dolorosi. Cefalea a grappoloLa cefalea a grappolo è una forma di mal di testa più rara rispetto all’emicrania e alla cefalea tensiva, con una diffusione nella popolazione (prevalenza) inferiore all’1% e che interessa soprattutto giovani adulti di sesso maschile, esordendo in genere tra i 30 e i 40 anni. Rara nelle donne (si stima che interessi 7 donne in età fertile ogni 100.000), rappresenta una sfida medica notevole in caso di gravidanza o allattamento, nonostante sia così rara in questa fetta di popolazione. Il nome, che potrebbe apparire curioso, è stato dato nel 1952 da uno studioso americano, il dottor Kunkle, per sottolineare una caratteristica specifica di questo tipo di cefalea: l’andamento temporale, caratterizzato da periodi di crisi frequenti (il grappolo) alternati a periodi di benessere. Si distingue una forma episodica ed una forma cronica (più rara). SintomiIl dolore presenta le seguenti caratteristiche :
A differenza del paziente con emicrania, che cerca rifugio in una stanza buia e tranquilla, il soggetto colpito da cefalea a grappolo appare solitamente agitato ed irrequieto durante la crisi, cercando di trovare sollievo camminando nervosamente avanti e indietro. Gli episodi in genere si verificano ogni giorno per periodi della durata di diverse settimane o mesi; spesso fa seguito una fase di remissione, completa, che arriva a durare mesi o anni prima che i grappoli facciano una nuova comparsa. Mostrano la spiccata tendenza a verificarsi in periodi simili dell’anno, tipicamente in primavera e in autunno. È necessario rassicurare il paziente sulla natura benigna della cefalea che, presentandosi con dolore molto intenso, potrebbe suscitare panico e preoccupazione. CauseLe cause non sono ancora del tutto note, sebbene siano state fatte molte ricerche nell’animale e nell’uomo, anche con l’ausilio di indagini di neuro-immagine quali Risonanza Magnetica e PET. Ciò che gli studiosi hanno potuto osservare è che, durante l’attacco di cefalea, si verifica un’attivazione
che spiegherebbe sia i sintomi sia il loro andamento temporale (cioè il fatto di manifestarsi con cadenza precisa e ciclica). Rara è la presenza di familiarità, ossia la presenza di parenti stretti affetti dallo stesso tipo di cefalea. Solo in un 5% dei casi è francamente ereditaria. DiagnosiIl medico specialista cui fare riferimento per una diagnosi esatta e/o per il trattamento di forme di cefalea resistenti ai rimedi di elezione è il neurologo. Il medico deve prestare particolare attenzione ai sintomi, familiarità, presenza di altre malattie ed abitudini voluttuarie (ad esempio fumo di sigaretta ed alcool) riportate dal paziente. Per agevolare il racconto degli attacchi di mal di testa, al paziente potrebbe essere richiesto di scrivere un diario su cui annotare
Nel caso di emicrania il paziente potrebbe riferire sintomi premonitori, ossia disturbi che si verificano qualche giorno prima dell’emicrania vera e propria, quali
La visita medica e neurologica, così come eventuali esami radiologici, potranno consentire di escludere malattie sistemiche o cerebrali che si presentano con cefalea. La Società Internazionale sulle Cefalee, inoltre, ha elaborato dei criteri diagnostici specifici per ognuna delle comuni cefalee, che aiutano il medico a formulare una diagnosi certa. Nel caso si sospetti una cefalea a grappolo, trattandosi di una cefalea rara e talora confusa, soprattutto in passato quando era meno nota, con altre malattie quali
il medico deve porre attenzione sia sui sintomi riferiti dal paziente, ma soprattutto su come questi sintomi si presentano nel tempo:
Mal di testa e nauseaSe pensiamo che la nausea sia espressamente legata alla cefalea, è in genere l’emicrania che risulta accompagnata anche da questo fastidioso sintomi, più raramente la cefalea tensiva. In altri casi tuttavia i due sintomi sono contemporaneamente presenti, ma legati da una causa comune a monte, come ad esempio:
Norme comportamentaliDa un punto di vista generale il paziente con mal di testa dovrà innanzitutto seguire alcune norme comportamentali, ossia condurre una vita quanto più possibile regolare, che si traduce in
FarmaciLa scelta dei farmaci non può prescindere da una diagnosi esatta della forma di cefalea, tenendo in considerazione che il paziente potrebbe soffrire nell’arco della vita anche di differenti tipi di attacchi; vale poi la pena notare che quasi sempre il tempo può fare un’enorme differenza in termini di risposta, l’assunzione di farmaci nelle fasi d’esordio (quando possibile anche anticipando l’attacco) è spesso associata a risultati più sicuri in termini di sollievo dal dolore. Per quanto riguarda l’attacco di emicrania, non esiste un farmaco di prima scelta ma possono essere utili, a seconda dei casi :
La scelta del miglior farmaco da adottare dipende dalle caratteristiche del paziente (età, stile di vita, altre malattie presenti) e dalle caratteristiche dell’emicrania stessa, ma si tratta in ogni caso di una forma di mal di testa che richiede di essere seguiti dal medico curante o dallo specialista. Per la cefalea tensiva il medico prescriverà :
Le ricerche non hanno ancora fornito dati certi sul possibile utilizzo di sostanze topiche quali eucalipto, olio di menta piperita o balsamo di tigre. Per la cefalea a grappolo, infine, si raccomanda generalmente :
Altri rimediEsistono numerosi trattamenti non convenzionali, che non prevedono l’uso di farmaci e la cui validità non è stata ufficialmente riconosciuta, o lo è solo in parte. Costituiscono un’integrazione o un’alternativa alle medicine, specie in pazienti poco tolleranti all’assunzione di farmaci per lungo tempo a causa dei possibili effetti collaterali. In genere sono rimedi che vengono presi in considerazione in caso di :
Comprendono numerose tecniche, da utilizzare da sole o in associazione in base alle caratteristiche del paziente e del tipo di cefalea, tra cui ricordiamo:
Sono noti, infine, alcuni rimedi “casalinghi”, quali
spesso praticati in ambiente domestico, in associazione alla terapia farmacologica, dei quali nessuno studio scientifico però ha mai verificato la reale efficacia ed indicazione. PrevenzioneL’adozione di terapie efficaci di profilassi è importante
così da migliorare la qualità di vita del paziente. Un paziente con attacchi frequenti di cefalea, infatti, sviluppa facilmente disturbi quale ansia, depressione o insonnia che vanno a minare lo svolgimento delle normali attività quotidiane, di relazione e lavorative. La prevenzione dell’emicrania è indicata nel 20% dei casi, quando assume i caratteri di una malattia cronica, ossia:
Si tratta generalmente di una terapia farmacologica di almeno 6 mesi che, a seconda dei casi, richiede l’uso di:
Per la profilassi della cefalea di tipo tensivo, sono utili, a seconda dei casi,
Di contro, non esistono cure efficaci che possano prevenire la fase attiva della cefalea a grappolo (per altro poco prevedibile, potendosi manifestare a distanza di mesi o anni) ma, alcuni farmaci possono essere utili nel favorire crisi attive più lievi e passeggere, quali
Alcuni pazienti preferiscono adottare i rimedi non farmacologici non solo nella gestione dell’attacco acuto di cefalea ma, anche come profilassi. Cosa fare se il mal di testa è molto forte?Nella maggior parte dei casi la cefalea non è una condizione clinica pericolosa, il paziente sa di soffrirne ed è a conoscenza dei rimedi per poterla trattare, imparati spesso per prove e tentativi dietro una guida medico-specialistica. Può succedere tuttavia che, pur utilizzando i farmaci adeguati ed a volte anche abusando degli stessi proprio per contrastare l’attacco, la cefalea non passi. È buona regola, in questi casi rivolgersi al pronto soccorso, dove
La cefalea potrebbe essere legata a particolari situazioni, come
La cefalea non sempre è una malattia a sé, ma può costituire il sintomo di una malattia sistemica o cerebrale (cefalea secondaria), come ad esempio
Quando preoccuparsiSi raccomanda di rivolgersi rapidamente al Pronto Soccorso in caso di:
Mal di testa e gravidanzaNon è raro il riscontro di cefalea in corso di gravidanza: circa il 30% delle donne lamenta, specie nel I trimestre,
La causa potrebbe essere legata
Solo l’emicrania senza aura in genere migliora in corso di gravidanza. Il problema principale in questa particolare condizione della donna è capire cosa si può, o non si può, assumere per alleviare il dolore alla testa. La maggior parte dei farmaci analgesici di uso comune per trattare la cefalea infatti, sono controindicati perché possono causare gravi disturbi al nascituro, quali
In linee generali, il paracetamolo (Tachipirina®) può essere utilizzato nel controllo del dolore (soprattutto nel I trimestre, con limitazione al II-III trimestre), associato al domperidone in presenza di nausea o vomito (ovviamente sempre previo parere dello specialista). Rimedi naturali che possono dare sollievo, pur non avendo accertate evidenze scientifiche, sono
e durante la crisi
Resta ovviamente fondamentale rivolgersi al medico, che indirizzerà verso la terapia con il miglior rapporto beneficio/rischi. A cura della Dr.ssa Tiziana Bruno, medico chirurgo Articoli ed approfondimenti
Link sponsorizzatiQuando un mal di testa è pericoloso?Il mal di testa non va sottovalutato se: si manifesta con un dolore improvviso e violento, molto più intenso di qualsiasi altro dolore provato in precedenza. il dolore non scompare, anzi si aggrava con il passare del tempo, nonostante l'assunzione di antidolorifici. si presenta in seguito ad un trauma cranico.
A cosa è dovuto un forte mal di testa?Il mal di testa dipende principalmente dall'involontaria e continua contrazione dei muscoli della nuca, della fronte, delle tempie, del collo e delle spalle, associata a condizioni di tensione. Tende a manifestarsi con attacchi di durata variabile tra mezz'ora e la settimana.
Cosa fare in caso di mal di testa fortissimo?Cosa Fare. Assumere un farmaco antidolorifico e andare a letto: molte persone osservano che i sintomi del mal di testa si fanno molto più lievi e sfumati dopo una bella dormita. ... . Dedicarsi ad un'attività sportiva anche durante il mal di testa è un valido consiglio per aiutare a combattere il disturbo.. Quando andare in ospedale per mal di testa?Quando andare al Pronto Soccorso
mal di testa al risveglio e miglioramento con la stazione eretta. associazione con vomito al di fuori delle crisi o vomito a getto. malessere e febbre. mal di testa localizzato in sede frontale o occipitale.
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