Forniamo alcune indicazioni relative ai compiti e obblighi del medico competente con riferimento alla valutazione dei rischi, ai sopralluoghi, al giudizio di idoneità e alla sorveglianza sanitaria. Show Il medico competente è, come indicato all’articolo 2 del D.Lgs. 81/2008, il medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29 comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto. Nell’intervento “Compiti e obblighi del Medico Competente”, a cura di Vittorio Masier (Medico del Lavoro UOPSAL - AUSL Rimini), ci si sofferma in particolare sul tema della valutazione dei rischi, ricordando che (articolo 29, D.Lgs. 81/2008) il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento di cui all’articolo 17 comma 1 lettera a in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, nei casi di cui all’articolo 41. È l’articolo 25 (obblighi del medico competente) a sottolineare poi che il medico competente collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, all’attività di formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e alla organizzazione del servizio di primo soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del lavoro. Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di “promozione della salute”, secondo i principi della responsabilità sociale. Senza dimenticare che (articolo 18, D.Lgs. 81/2008) il datore di lavoro deve inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria e richiedere al medico competente l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto. Torniamo alla valutazione dei rischi. Come più volte raccontato anche nei nostri articoli,
se la norma ha stabilito una precisa funzione, non ha tuttavia “individuato modalità e procedure attraverso le quali il medico competente possa svolgere tale compito”. Il relatore riguardo alla collaborazione alla valutazione dei rischi del MC descrive una situazione ideale e una situazione reale: - situazione ideale: “il MC si riunisce con il DdL e con il RSPP riesaminando congiuntamente il DVR (in bozza), formula le proprie osservazioni e fornisce le proprie indicazioni che possono essere tenute in considerazione dal DdL che procede a redigere il documento definitivo”; - situazione reale: “il MC si trova ad operare in una realtà fatta da piccole e microimprese e con consulenti in materia di salute e sicurezza (RSPP e non) non sempre di eccelso livello (Dott. Beniamino Deidda)”. Inoltre spesso i MC “dichiarano che: viene proposto a loro il DVR solo per apporre la firma, senza essere stati coinvolti nella valutazione; non conoscono il DVR perché non sono stati coinvolti nella valutazione e non è stato proposto a loro di firmare il documento”. Risulta quindi indispensabile che l’Organo di Vigilanza rivolga la propria attenzione “alla prova della mancata collaborazione fra il DdL ed il MC che potrà essere attribuita al MC allorquando il DdL dimostri di avere richiesto al MC l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel T.U.” ( Sentenza Tribunale di Pisa, Sez. Pen., 27 aprile 2011, n. 399). La relazione dopo aver elencato i documenti che il datore di lavoro
dovrebbe fornire al medico competente, ricorda, sempre in relazione ai compiti del MC, che l’articolo 25 del TU fa riferimento ai sopralluoghi: il medico competente visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno o a cadenza diversa che stabilisce in base alla valutazione dei rischi; la indicazione di una periodicità diversa dall’annuale deve essere comunicata al datore di lavoro ai fini della sua annotazione nel documento di valutazione dei rischi. Veniamo poi alla sorveglianza sanitaria, in questo caso con riferimento al tema del seminario dedicato ai rischi di natura ergonomica. Si indica che (articolo 168, D.Lgs. 81/2008) qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi, tenendo conto dell’ALLEGATO XXXIII, ed in particolare: (...) sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, sulla base della valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all’ALLEGATO XXXIII. Dopo aver parlato del Protocollo Sanitario, che deve “essere allineato con i rischi ritenuti significativi riportati nel DVR”, la relazione ricorda che la sorveglianza sanitaria comprende la visita medica preventiva/preassuntiva “intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica”. In particolare la sorveglianza sanitaria a livello individuale ha “lo scopo di: La sorveglianza sanitaria a livello collettivo ha invece lo “scopo di; Senza dimenticare che la sorveglianza sanitaria comprende anche la: L’intervento termina presentando il giudizio di idoneità e i contenuti minimi che deve avere. Per concludere, riprendiamo il caso segnalato dal relatore relativo al licenziamento, considerato poi illegittimo, di una lavoratrice il 4 luglio del 2012 da una ditta mantovana che dava lavoro a 200 persone. Il motivo addotto era “l’inidoneità alla mansione per cui era stata assunta, ossia
cernita, confezione e cartonatrice delle patate. A stabilirlo una valutazione del medico competente che aveva diagnosticato all’operaia una epicondilite acuta, disturbo meglio conosciuto come ‘gomito del tennista’”. Quando il medico competente collabora alla valutazione dei rischi?Il medico competente è colui che avendone titolo e requisiti professionali (definiti dall'art. 38 del D. lgs 81/08) collabora col datore di lavoro nella valutazione dei rischi di una azienda ed effettua la sorveglianza sanitaria dei lavoratori. A tal fine partecipa alla riunione periodica come definito all'art.
Qual è il ruolo del medico competente?In particolare il medico competente: collabora, con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione, alla valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori e alla redazione del DVR (documento della valutazione dei rischi) collabora all'attuazione di programmi di promozione della salute.
Quale tra le seguenti azioni rientra nei compiti del medico competente?Il medico competente collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi: programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria. predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori.
Chi collabora con il datore di lavoro per la valutazione dei rischi?La valutazione dei rischi è effettuata dal datore di lavoro con la collaborazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione - RSPP e del medico competente.
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