Cosa sono le fonti di energia non rinnovabili

novembre 17, 2021

Negli ultimi anni i fenomeni climatici inconsueti hanno portato ad evidenti conseguenze per il nostro Pianeta. Per contenere le cause di queste anomalie ambientali esistono delle soluzioni che si orientano verso l’utilizzo delle energie rinnovabili. Molti paesi stanno cercando di investire sempre di più nell’energia green per mettere un freno allo sfruttamento delle risorse fossili che comporta elevate emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Quando si parla di energie rinnovabili si fa riferimento all’energia pulita, ossia a quelle fonti energetiche non soggette ad esaurimento e il cui utilizzo non reca pregiudizio alle risorse naturali, in quanto l’energia si rigenera alla stessa velocità con cui viene utilizzata. Le energie rinnovabili sono fonti alternative che intendono sostituire le energie derivanti dai cosiddetti “combustibili fossili”, ovvero il petrolio, il carbone e il gas naturale, e sono considerate la vera soluzione per il futuro legato ad una maggiore sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente. Questo tipo di energia sostenibile è indispensabile e lo sarà sempre di più, sia per il benessere del nostro ecosistema, sia per la salute degli esseri umani.

Cosa sono le fonti di energia non rinnovabili

Energie rinnovabili: le fonti di energia che rispettano le risorse naturali

Scopriamo nel dettaglio le principali fonti di energia rinnovabile utilizzate per la produzione di elettricità e la loro applicazione sul territorio.

Energia solare è la fonte di energia rinnovabile per eccellenza, da cui si genera non solo calore, ma anche elettricità e dove i raggi del sole vengono convertiti in energia con dei pannelli solari. Esistono due tipi di pannelli solari: il solare termico che si basa su collettori per garantire acqua calda e riscaldamento nelle case; il fotovoltaico, dove i raggi solari vengono convertiti in energia elettrica tramite dei pannelli fotovoltaici. Questo tipo di energia pulita viene spesso impiegata nelle abitazioni.

Energia eolica è la fonte di energia generata dal vento, grazie alle pale eoliche, imponenti strutture inserite in zone molto ventose, che sfruttano la forza delle masse d’aria per produrre energia meccanica, da cui si genera poi quella elettrica. Il processo meccanico delle pale eoliche è simile a quello dei mulini a vento.

Energia geotermica utilizza il calore e l’energia della Terra. Per utilizzare l’energia terrestre che arriva dal sottosuolo, esistono le centrali geotermiche che trasformano l’energia. Il calore generato dalla Terra fa muovere le turbine della centrale e l’energia meccanica viene così trasformata in elettricità per vari usi industriali.

Energia marina è prodotta dalle maree e dal moto ondoso del mare. Viene anche chiamata energia oceanica perché sfrutta il moto delle onde e il movimento degli oceani per produrre energia elettrica.

Energia idroelettrica sfrutta la forza dell’acqua in caduta che produce energia cinetica, poi trasformata in energia elettrica. Viene prodotta da onde, maree, cascate e fiumi, e per essere prodotta ha bisogno di centrali idroelettriche, che vengono costruite in luoghi elevati, nei pressi dei corsi d’acqua, per sfruttare l’unione tra la forza di gravità e l’energia cinetica.

Energia da biomasse è l’energia derivante dalle materie organiche che diventeranno rifiuti, come i residui delle attività agricole, dei boschi, gli scarti delle industrie agroalimentari, i rifiuti degli allevamenti. Questi elementi possono essere riutilizzati per ricavare combustibili o energia elettrica. Seppur una fonte rinnovabile, l’energia ricavata dalle biomasse non è inesauribile perché non si affida alle risorse naturali, ma agli scarti prodotti dall’uomo.

Le fonti non rinnovabili: le fonti destinate ad esaurirsi

Se è indubbio che l’energia rinnovabile è l’energia del futuro, è altrettanto vero che le principali fonti di energia del mondo contemporaneo restano le fonti non rinnovabili, risorse limitate che possono essere utilizzate solo una volta e che nel breve periodo non si riproducono naturalmente. Devono ricondursi a queste forme di energia non rinnovabili i combustibili fossili (petrolio, carbone e gas naturale) e le fonti nucleari (uranio e plutonio). Con una produzione di circa 3,5 miliardi di tonnellate annue, il petrolio è la principale fonte d’energia, ma l’oro nero non è inesauribile tant’è vero che si prevede l’esaurimento dei giacimenti intorno al 2050.

Seconda fonte d’energia, il carbone è il combustibile fossile più diffuso con una produzione che supera ogni anno i 4 milioni di tonnellate. Caratterizzato da bassi costi energetici e dalla possibilità di essere convertito in combustibili liquidi e gassosi ad alto rendimento energetico, il carbone presenta elevati tassi d’inquinamento riconducibili alle emissioni di anidride carbonica e di ossidi di zolfo derivanti dalla sua combustione.

Terza fonte d’energia, i gas naturali vantano una produzione annua che oltrepassa di buona misura i 2300 miliardi di metri cubi: il gas naturale presenta elevati costi di trasporto, in considerazione del fatto che può essere distribuito a pressione attraverso gasdotti oppure trasferito liquido a basse temperature attraverso navi metaniere.

Passando alle fonti nucleari, la fissione è la modalità di produzione energetica attualmente utilizzata: partendo dagli atomi di uranio e plutonio, un nucleo pesante viene scisso in due nuclei più leggeri e la differenza di massa viene liberata come energia.

L'impatto ambientale delle fonti rinnovabili

Le fonti rinnovabili sono inesauribili, pulite e sicure. In particolare, le rinnovabili limitano le emissioni di CO2, garantiscono un minore spreco per il trasporto, permettono di ottenere energia rinnovabile per il futuro ad un prezzo competitivo, arginano il problema della crescente richiesta di energia, incrementano il livello occupazione nelle comunità energetiche locali e sono garanzia di una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento.

Di contro, deve evidenziarsi che gli impianti esigono estese aree di installazione. Emblematico è il caso dell’energia solare tra vantaggi e svantaggi. Per quanto riguarda i pro, l’utilizzo degli impianti solari permette di produrre energia a basso impatto ambientale senza immettere sostanze nocive nell’atmosfera, non essendo necessarie materie prime fossili per innescare i processi di combustione.

Tra gli svantaggi, le centrali solari sono insediate su vaste estensioni di terreno, che inevitabilmente vengono sottratte ad altre attività, in particolare alla produzione agricola.

Cosa sono le fonti di energia non rinnovabili

Le energie rinnovabili in Italia: ecco cosa c’è da sapere

Gli ultimi studi del Gestore dei servizi energetici (GSE), la società pubblica per la promozione delle fonti rinnovabili, collegata al Ministero degli Interni, parlano chiaro. È interessante scoprire che nel 2020, nel settore elettrico, il 37% dei consumi italiani è stato soddisfatto da fonti rinnovabili. La produzione di energia green è stata di circa 116 TWh, grazie ai nuovi impianti installati e all’incremento della produzione fotovoltaica. La copertura da fonti rinnovabili è stata del 20% nei consumi energetici complessivi, nei settori elettrico, termico e dei trasporti, e l’Italia ha così superato gli obiettivi fissati dall’Unione europea che erano del 17% nel 2020.

A fine 2020, nel nostro Paese, si contavano circa 950.000 impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per una potenza complessiva di oltre 56 GW. Di questi impianti, quasi 936.000 sono fotovoltaici, circa 5.700 eolici, mentre i restanti sono alimentati dalle altre fonti (idraulica, geotermica, bioenergie). Sempre nel 2020, l’energia elettrica generata da fonti rinnovabili ha evitato l’emissione nell’atmosfera di ben 42 milioni di tonnellate di CO2, pari al consumo di 109 milioni di barili di petrolio.

Alla base di questa crescita si pone la maggiore consapevolezza dei vantaggi ambientali ed economici, soprattutto a lungo termine, che fanno da cornice alle fonti di energia rinnovabile. Basti pensare che un impianto fotovoltaico assicura non solo l’indipendenza dai gestori nazionali di rete elettrica conseguente alla produzione in autonomia dell’energia, ma anche un aumento del valore commerciale dell’immobile. Sempre più presenti, anche in ambito domestico, i pannelli solari e le tegole fotovoltaiche hanno un ottimo rendimento in tutti i mesi dell’anno e sono adatti ad essere installati anche in condizioni climatiche molto rigide. In particolare, i pannelli solari termici producono acqua calda disponibile per gli usi finali ad una temperatura tra i 38 e i 45°C, mentre i pannelli solari fotovoltaici producono energia elettrica, con un contestuale azzeramento o riduzione delle bollette elettriche in relazione all’energia prodotta e auto-consumata.

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Chi desidera iniziare a utilizzare l’energia pulita per ridurre i costi in bolletta difendendo l’ambiente, si trova spesso di fronte a un eccesso di offerta, sia in termini di fornitori che di prodotti disponibili. Non trascurabili sono anche gli incentivi per il fotovoltaico introdotti dal legislatore che permettono di detrarre dalle imposte le spese relative agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Nell’ambito dell’energia solare, wekiwi solar offre ai suoi clienti un servizio completo di installazione dell’impianto fotovoltaico, consulenza e tariffe altamente convenienti e trasparenti. In quanto primo operatore online di luce e gas,  wekiwi si caratterizza per un’offerta competitiva e funzionale caratterizzata da un completo controllo sulle proprie bollette e sui consumi e da un impegno concreto nell’erogazione di energia verde.

In evidenza

Cosa si intende per fonti non rinnovabili?

Sono dette risorse non rinnovabili quelle fonti di energia che, in seguito a un loro utilizzo, non possono essere sostituite in un tempo utile da permettere alla natura di far fronte al loro consumo da parte dell'uomo.

Quante sono le fonti non rinnovabili?

Appartengono a questo gruppo i combustibili fossili, il carbone, il gas naturale, il petrolio e l'uranio.

Come si dividono le fonti non rinnovabili?

Si dividono sostanzialmente in due categorie: i combustibili fossili (petrolio, carbone e gas naturale) e le fonti nucleari (l'uranio e il plutonio). Derivano da risorse che si sono formate nel corso di milioni e milioni di anni, mentre noi le utilizziamo da pochi secoli.