A che età si può aprire un conto bancario

A che età si può aprire un conto bancario

Esistono bambini che non sanno ancora parlare ma hanno già un conto corrente in banca, i genitori o i tutori infatti possono aprire un conto corrente intestato ad un minore.

A che età si può aprire un conto bancario

Le soluzioni proposte dagli istituti sono suddivise per fasce d’età, con la divisione tra i conti under 13 e quelli invece pensati per i giovani adolescenti. Una seconda differenza importante è quella tra conti deposito e conti correnti veri e proprio.

Gli under 18 sono una clientela per cui le banche hanno studiato dei prodotti specifici e con le nuove tecnologie è stato anche possibile digitalizzare alcune operazioni molto comuni. Ad esempio, alcuni istituti hanno attivato la funzione paghetta che ricarica automaticamente il conto del minore dal conto corrente dei genitori.

I conti per i minorenni sono in genere strutturati in modo semplice, sono flessibili e nella maggior parte dei casi a zero spese, sia per quanto riguarda il canone che l’apertura del conto. Si possono stabilire delle soglie di spesa mensili o giornaliere e ci sono diverse soluzioni di parental control, in alcuni casi associabili alle App della banca in modo da poter sempre tener sotto controllo entrate ed uscite sul conto.

Le operazioni associate a questi prodotti finanziari sono spesso gratuite e al conto viene spesso abbinata anche una carta di debito.

In generale quando si valuta di aprire un conto per un minore è bene tener presente:

  1. Per i minori di 13 anni le banche propongono dei conti deposito o libretti con interessi attivi

  2. Dai 13 anni fino ai 17 esistono dei veri e propri conti correnti

  3. Al compimento dei 18 anni il conto si scioglie in automatico

  4. Al momento della sottoscrizione sono necessari i documenti dei genitori o del tutore, un estratto di nascita o una prova della custodia del bambino, i documenti anagrafici del minore

  5. Canone gratuito

  6. Parental control, le opzioni di cui parlavamo per monitorare il conto e l’uso che ne fa il minore

  7. I risparmi versati sono tutelati dal Fondo interbancario sui depositi fino a 100 mila euro in caso di fallimento della banca

  8. Limiti di giacenza e di spesa giornalieri e mensili

  9. Associazione carte di debito o di credito

  10. Non occorre il consenso del minore

Dove trovare le informazioni utili da conoscere

Il comparatore di SosTariffe.it mostra le migliori soluzioni proposte al momento dagli istituti attivi in Italia e mette in evidenza alcune di queste voci. Nella tabella riassuntiva di ciascun conto corrente è infatti presente nella griglia la voce canone annuo, costo prelievo in Italia e all’estero, canone prepagata, possibilità di trading, prezzo dei bonifici online o in filiale.

Da notare è il link a ciascuno dei fogli informativi delle banche, questi sono i documenti che dovrete leggere con attenzione prima di decidere. In questo allegato infatti sono contenute molte delle risposte ai dubbi che possono sorgere sul prodotto che si analizza, sui vincoli e sugli eventuali rendimenti.

Tra le informazioni che potrete selezionare prima di avviare la ricerca oltre all’età dell’intestatario del conto potrete anche scegliere il numero di bonifici o prelievi medi da effettuare o anche la giacenza media del conto. Questi dati possono sembrare ininfluenti e banali, in realtà però comportano delle differenze per il correntista.

Nel foglio informativo Widiba è riportata una tabella dell’Indicatore sintetico di costo in cui è contenuta una stima approssimativa dei prezzi annui del conto in base al tipo di utilizzo. Il profilo Giovane ad esempio prevede che si effettuino meno di 165 operazioni in un anno e ipotizza un costo di 10 €. Per Tinaba una bassa operatività è considerata quando l’utente non compie più di 112 bonifici, prelievi, e versamenti in un anno.

Come si apre un conto corrente per minorenni?

Come accennato al momento della sottoscrizione del contratto al genitore saranno richiesti dei documenti per l’apertura del conto corrente. All’atto della stipula il genitore, il minore infatti non potrà agire da solo, dovrà presentare:

  • documenti di identità propri e del bambino

  • documento che attesti la genitorialità

  • nel caso in cui si tratti del tutore dovrà portare la documentazione che lo provi

Il minore potrà disporre in autonomia del denaro da maggiorenne, sarà comunque il legittimo proprietario delle somme che verranno versate sul conto e potrà prelevare e utilizzare le carte associate al conto corrente. I genitori o tutori non saranno cointestatari del conto e il minore non dovrà dare alcun consenso all’apertura del contratto a suo nome.

Conto corrente, conto deposito o conti vincolati

È meglio forse precisare alcune differenze di base tra le possibili alternative che le banche offrono ai propri clienti per mettere da parte i propri risparmi, e in questo caso quelli dei propri figli. Il conto corrente classico è uno strumento su cui versare e da cui prelevare i propri soldi, non ha interessi e le spese di gestione, secondo le ultime rilevazioni della Banca d’Italia effettuate nel 2018 sui conti del 2017, sono state in media di 79.40 € l’anno (in crescita di 1.80€ rispetto all’anno precedente).

Con questo tipo di soluzione si può richiedere la domiciliazione delle utenze e del mutuo, l’accredito dello stipendio, si può ottenere un fido, carte di credito, debito e assegni.

I conti deposito sono dei salvadanai in cui si versano i soldi, hanno delle funzionalità più limitate del conto corrente classico. E sono divisi in conti deposito liberi e vincolati. Nel primo caso le somme versate sono sempre disponibili, nel secondo invece il cliente si impegna a non ritirare il deposito per un certo periodo di tempo in cambio di interessi più vantaggiosi.

Se si dovesse disattendere il vincolo e quindi richiedere l’estinzione anticipata del deposito si perderebbero gli interessi e si rischierebbe anche di incorrere in qualche penale. Per non correre il rischio si possono però scegliere delle soluzioni che includano l’opzione estinzione senza spese.

Le funzionalità dei conti per minori

I conti studiati per i minorenni come detto sono differenti in base all’età del minore. Il primo tipo, quello che viene aperto per i bambini fino a 12 anni è più uno strumento di deposito delle somme versate da genitori e parenti che un vero e proprio. È quindi un conto a scarsa operatività.

I conti per i minori tra i 13 e i 17 anni invece sono quasi come dei normali conti che consentono di:

  • versare

  • prelevare contante

  • ricevere bonifici in entrata;

  • effettuare bonifici in uscita;

  • emettere di assegni;

  • incassare assegni bancari;

  • pagare utenze, Mav

  • ricaricare carte prepagate

  • pagare il bollo per l’Auto o la Moto

  • pagare l’Eco pass nelle città in cui vigono limiti e se la banca e l’ente hanno sottoscritto un accordo

  • abbinare una carta prepagata o una carta di debito

  • piani di accumulo

Le funzioni online e il controllo con l’app

Come potete vedere dalle proposte elaborate dal comparatore si tratta quasi sempre di soluzioni attivabili direttamente online sui siti dei diversi istituti e che sono collegati alle funzioni di internet banking.

Il rapporto tra l’online e questi conti è diventato sempre più stretto viste le importanti innovazioni su sicurezza e controllo che garantisce ai genitori. Come accennato infatti sono sempre maggiori le funzionalità che mirano ad aumentare il controllo a distanza su come i figli gestiscono i prodotti messi a loro disposizione dai genitori.

Si può ad esempio attivare dei sistemi di alert che inviino un sms al cliente quando svolge un’operazione, il messaggio sarà però inviato anche al genitore o al tutore per permettergli di seguire i movimenti sul conto corrente. Oppure si può chiedere di impostare i livelli massimi di spesa anche giornalieri personalizzandoli.

Se si vuole responsabilizzare i giovani alla gestione del risparmio però non è sufficiente solo aprire il conto e gestire la paghetta 4.0 tramite app, è necessario anche iniziare l’educazione finanziaria dei propri figli facendo magari anche un ripasso per sé stessi.

Una breve guida sui termini tecnici

Quando si sceglie il conto corrente o un conto deposito è importante conoscere lo stato di salute della banca presso cui lo si vuole aprire. Voi sapreste quale indicatore controllare e quali informazioni sono più importanti per l’utente rispetto agli interessi e ai costi da sostenere per stipulare un contratto per un c/c?

Ecco una breve lista delle informazioni più importanti che non potete ignorare per fare scelte consapevoli e responsabili.

1. CET1 Ratio

È un indice che aiuta a stabilire la solidità patrimoniale delle banche. Senza scendere in dettaglio, la Banca Centrale Europea ha stabilito che se un istituto ha un CET 1 ratio inferiore all’8% è in cattiva salute e la BCE può arrivare anche a commissariarla. Il valore che invece è stato stabilito come positivo è pari o superiore a 10,5%. Si trovano spesso online delle classifiche che riportano questi dati e che stilano elenchi degli istituti più affidabili rispetto a questo indicatore.

2. Fondo deposito Interbancario

È un consorzio a tutela dei correntisti nato nel 1987, le banche italiane sono obbligate ad aderirvi. In precedenza, la partecipazione era volontaria ma le recenti crisi finanziarie e i disastrosi tracolli delle banche popolari hanno portato alla modifica. Dal 2011, ed esattamente dopo l’approvazione del DL n.49 del 24/03/2011, il consorzio riconosciuto dalla Banca d’Italia garantisce una copertura dei depositi dei risparmiatori fino al massimo di 100 mila € per ciascun risparmiatore. La partecipazione al Fondo e quindi la copertura in caso di fallimento è obbligatoria per gli istituti italiani, mentre le banche straniere che operano in Italia si devono adeguare alla direttiva 2014/49/UE.

3. Imposta di bollo

È una delle spese di cui tener conto quanto si apre un conto corrente o un conto deposito. Se si hanno in giacenza più di 5000 € infatti si deve pagare questa tassa annuale introdotta dal Decreto Salva Italia. Per le persone fisiche la cifra da versare è di poco più di 34 €. Spesso per incentivare i correntisti le banche includono queste spese nel canone annuo, quindi la versano al posto del cliente.

4. Tasse sul conto deposito

Se optate per l’apertura di un conto deposito oltre al bollo dovrete considerare anche la tassazione sul capitale investito, in questo caso di tratta del 26% sugli interessi.

5.Rendicontazione

È un obbligo legato ai conti deposito perché è in base al periodo di rendicontazione che viene poi calcolata l’imposta di bollo del vincolo. La banca è obbligata a inviare gli estratti conto periodicamente, alcune lo fanno ogni 3 mesi o ogni 6 mesi.

Il comparatore contiene in modo sintetico alcuni dei principali indici di spesa per ciascun conto ma in genere è bene controllare con attenzione tutti i dettagli di costi per apertura e chiusura del conto corrente e le spese relative alle carte e ai servizi accessori offerti, nonché quelli legati all’operatività di base del conto proposto dall’istituto.  

Come avere un conto corrente a 16 anni?

APRIRE UN CONTO CORRENTE BANCARIO PER GIOVANI IN MODO FACILE Aprire un conto bancario giovani a 18 anni è una delle operazioni più semplici che possano esistere. È sufficiente recarsi in banca con la propria carta d'identità, il codice fiscale e chiedere di essere intenzionati ad aprire un conto corrente giovani.

Quale conto per minorenni?

Quali sono i migliori conti corrente per minorenni? I migliori conti correnti per minorenni in Italia sono Revolut Junior (Revolut), HYPE Minori (HYPE), Tinaba Under 18 (Tinaba) e XME Conto UP! (Intesa Sanpaolo). Tutti e quattro sono a zero spese e offrono tante interessanti funzionalità sia ai minori che ai genitori.

Come aprire un conto a 14 anni?

Per poter aprire un conto corrente ai bambini bisogna presentare: un documento di riconoscimento del genitore e del bambino. un documento che attesti il legame di parentela o la patria potestà

Quale conto conviene aprire a 18 anni?

Conveniente per un 18enne anche il Conto Webank. Tanti i vantaggi di questo conto corrente online: zero canone, zero spese e zero canone carte. Gli interessi netti sono pari a zero, il tasso a regime è pari allo 0,10%. Il Conto Webank permette al titolare di beneficiare di un deposito di risparmio libero.