La guida della Polsinelli Homebrewing School per produrre birra in casa con il metodo all grain I fermentabili, Luppolo, Lievito, Attrezzatura, Ammostamento, Ricette …. Show
Impara con il nostro corso diI° LIVELLOe affina la tecnica con il corso diII° LIVELLOInfo - 0776 869068 int. 214 I FermentabiliL’orzo maltato l’ingrediente principale che fornisce zuccheri fermentabili alla birra. I malti base: pale ale e pilsener formano di norma tra l’80 e il 100 per cento dell’ammostamento. Ad una birra, salvo alcuni stili, non basta il solo malto base per essere completa, ma occorono malti speciali per conferirle tutte le note organolettiche di cui essa ha bisogno. Quando si parla di malti speciali, la varietà è ancora più ampia: Crystal, munich, vienna, chocolate e black sono solo alcuni delle molteplici tipologie esistenti. Poi ci sono prodotti insoliti come il malto brown, il mild, lo special “B”, il victory, lo special roast, il malto rauch, il peat‐smoked… Si possono provare altri tipi di cereali diversi dall’orzo. Il frumento è talmente comune che molti stili classici non possono essere realizzati senza utilizzarlo. Poi ci sono avena, segale, mais… chi più ne ha più ne metta!! Prima o poi, li proverete tutti. Grazie a questa infinità di ingredienti, il birraio può personalizzare la birra come vuole. La maggior parte degli stili (e tutte le grandi birre commerciali) hanno una lista specifica di grani che bisogna capire per approssimare il sapore di tale birra. Cosa importantissima: prendere un chicco di malto e metteterlo in bocca masticando, ci aiuterà a capire il sapore del malto e le possibili note che rilascerà nella birra. Malti Base
Ulteriori grani
Fermentabili specialiSe si aggiunge del materiale fermentabile diverso dal malto, si deve considerare come utilizzarlo e cosa apporterà nel prodotto finito. Possono essere utilizzati molti ingredienti speciali come frutta, miele e melassa… Zuccheri e SciroppiIl lievito fermenta lo zucchero per produrre alcool e C02; perciò, sembrerebbe che qualsiasi zucchero possa costituire un’aggiunta adatta per la birra. Lo zucchero, però, non è un unico composto chimico, ma molti composti differenti. Inoltre, molti zuccheri di origine comune non includono soltanto zucchero, ma anche quote di composti non fermentabili.
Il LuppoloI luppoli sono le infiorescenze verdi di un rampicante noto come Humulus lupulus. Le piante crescono su tralicci a filo che raggiungono i 6 metri di altezza. Nel mese di agosto e settembre, quando viene raccolto, i tralci vengono tagliati e portati nell’impianto di trattamento del produttore. Delle macchine colgono i coni di luppolo dai tralci e li separano da foglie e altri scarti prima del loro invio ad enormi camere di essiccazione. Lì, dell'aria calda viene fatta passare attraverso i luppoli fino a un massimo di 24 ore per rimuovere la maggior parte dell'umidità. Successivamente i luppoli essiccati vengono imballati e inviati ai commercianti all'ingrosso per la distribuzione. Gli alfa acidi presenti nelle resine morbide del luppolo sono di grande importanza per i produttori di birra, perchè forniscono la maggior parte delle proprietà amaricanti. Durante la bollitura del mosto, questi alfa acidi subiscono un cambiamento strutturale noto come isomerizzazione, che crea i composti amaricanti presenti nelle birre finite. Questi composti amaricanti sono conosciuti in generale come iso-‐alfa acidi. Anche i beta acidi possono subire l'isomerizzazione durante la bollitura e formare dei composti amaricanti, ma in pratica essi conferiscono poco amaro, poiché sono poco solubili nel mosto. Gli alfa acidi si deteriorano durante la conservazione, per questo il luppolo va tenuto sottovuoto ed in congelatore. Il sottovuoto, unito alle temperature di congelamento, diminuisce di molto la perdi di Alpha acido e di aroma nel luppolo. Al momento dell'acquisto del luppolo, probabilmente si può notare che l'etichetta include un’informazione sul tenore di alfa acidi. Se gli alfa acidi non sono riportati in etichetta o se è fornito solo un intervallo, sarebbe bene acquistare il luppolo da un altro fornitore. Il contenuto di alfa acidi è un parametro critico nella produzione di una birra con un carattere definito, è il punto di partenza per formulare una ricetta in grado di soddisfare le proprie aspettative per quanto riguarda l’amaro totale. L'amaro di una birra finita è misurato da un sistema di Unità Internazionali di Amaro, o IBU (International Bitterness Units). Spesso si vedrà semplicemente la dicitura BU. L'IBU è una misura della concentrazione di iso‐alfa acidi in parti per milione nella birra finita. In particolare, un IBU è pari a 1 milligrammo di iso‐alfa acidi per litro di birra. Il Sapore e l’aroma dei luppoli Oltre a fornire l'amaro, i luppoli possono donare alla birra una meravigliosa varietà di aromi e sapori. Scelta e Uso dei Luppoli da Sapore e Aroma. Un birraio può controllare sia il carattere che l’intensità del sapore e dell’aroma che il luppolo dona a una birra. I luppoli caratterizzanti vengono scelti tra le varietà con un basso livello di alfa acidi o tra i luppoli “nobili”. Le opzioni di produzione richiedono generalmente un periodo di bollitura breve nel mosto oppure l’infusione del luppolo nella birra durante la maturazione (Dry hopping). La varietà scelta di luppolo avrà un forte impatto sul sapore della birra prodotta. Generalmente, i luppoli aggiunti negli ultimi 30 minuti di bollitura sono scelti tra le varietà considerate da aroma. Gli esempi tipici sono varietà come: Hallertau, Tettnanger, Saaz, Goldings, Fuggle, Cascade e Willamette… Sebbene quasi tutti questi luppoli siano stati selezionati dai birrai per uso "da aroma" perchè producono sapori e aromi piacevoli nella birra, condividono anche alcuni tratti comuni. Il modo più sicuro per scegliere un luppolo adeguato a una birra è quello di valutare le tradizioni dello stile che si sta producendo. Alcuni stili hanno tradizioni molto specifiche, come l’uso del Saaz nelle Pilsener boeme (ceche) e dell’East Kent Goldings nelle Pale Ale inglesi. In questi casi, l'uso di un'altra varietà di luppolo può produrre una birra che, seppur piacevole, non sarebbe identificabile come un esempio dello stile che si intendeva fare. Altri stili hanno esigenze meno rigorose. In questi casi può essere utilizzato quasi ogni luppolo da aroma che proviene dal paese di origine dello stile. Per esempio, le lager tedesche si possono produrre utilizzando Hallertau, Hersbruck, Tettnanger, o Spalt. Le recensioni di stile nella seconda parte di questo libro trattano le varietà di luppolo comunemente utilizzate per ogni stile. Così, dove esiste una tradizione per guidarci, la scelta del luppolo può essere decisamente facile. Ma quando è tempo di improvvisare o sperimentare, le tradizioni sono prive di significato. Una volta scelto il luppolo da aroma per la birra, si dovrà decidere in che modo esso sarà aggiunto e in che quantità. I birrai hanno tre opzioni per l’aggiunta del luppolo da aroma / sapore:
Generalmente, una cotta di birra da 23 litri richiederà delle aggiunte tardive di luppolo con una quantità che varia da 7 a 30 grammi per ogni aggiunta. La quantità da utilizzare in dry hopping può essere maggiore, da 30 a 60 grammi su 23 litri. Comunque ogni stile richiede diverse luppolature, solo l’esperienzaci porterà a scegliere le quantità. LievitoIl lievito fa la birra. Ancora più importante è che il particolare lievito che si sceglie di aggiungere al mosto sarà determinante nel sapore della birra proprio come qualsiasi altro ingrediente aggiunto. È possibile comprare lievito secco o liquido tra le tante alternative. Lieviti per ale, lager, weizen, lambic, vino, champagne e idromele. L'unico svantaggio è che raramente la quantità di lievito fornito è adeguata alla fermentazione di una produzione casalinga da 23 litri, tanto meno per una produzione commerciale di 10 ettolitri. Le bustine comprese nei kit luppolati (i barattoli) contengono solo 7 gr di lievito, che è insufficiente a far fermentare 23 L, ne occorrerebbero almeno il doppio. Quindi sostituirle con le buste da 11,5 gr che sono specifiche per lo stile e contengono più lievito. Il lievito converte lo zucchero in alcol, anidride carbonica e altri composti che influenzano il gusto di cibi e bevande fermentati. Ma di che lievito abbiamo bisogno? Dipende dall'utilizzo di ceppi specifici che danno il miglior sapore alla tua birra.. vediamo! Caratteristiche e Ceppi dei Lieviti
Se si sta pensando di fermentare in casa a temperatura ambiente, sarebbe meglio sapere se il lievito che si vuole usare lavora al meglio a 17 °C. Lieviti Ale Lieviti Lager Lieviti Weizen AttrezzaturaLa tecnica ideale per fare birra è quella ALL Grain. In Essa non vengono usati più estratti, ma si utilizzano i vari malti d'orzo e i luppoli. La birra prende tutto un altro sapore, corpo e profumo. Bisogna senza dubbio rivedere la nostra attrezzatura, aggiungendo :
Classico impianto "a caduta" serie Easy. Questo tipo di impianto consente di non utilizzare elettropompe durante lo sparge, perchè nella pentola in alto verrà prodotta acqua calda a 78°C che a fine ammostamento (pentola centrale) verrà versata sulle trebbie con l'ausilio del Fly Sparge. Durante lo sparge, il mosto verrà versato nella pentola in basso (di boil) dove verranno aggiunti i luppoli durante la bollitura. Ammostamento o Mash (pentola centrale)L'ammostamento permette di disgregare le eventuali proteine presenti nel malto e produrre zuccheri, maltosio e destrosio. Ammostando a temperature diverse, otterremo risultati leggermente diversi, per esempio : Tra 50° e 52° ( PROTEASI) gradi disgreghiamo le proteine, questo serve per rendere piu' limpida e stabile la birra, eper migliorare la schiuma: di solito questo step si usa in all grain per il malto Pilsner e dura dai 15 ai 30 minuti. Molti birrai negli ultimi anni saltano questo passaggio, perché molti malti pilsner vengono modificati. o saltino la pausa oppure la facciamo breve in 10 minuti. Tra 60° e 65° ( BETA-‐AMILASI) gradi si ottiene piu' maltosio e in pratica si ottiene leggermente piu' alcol rispetto atemperature piu' elevate; il tempo di ammostamento per i malti moderni si aggira tra i 30 e i 60 minuti. Si producono birre secche , beverine e molto attenuate. Tra 66° e 67° Abbiamo un compromesso tra i due enzimi, tipico Step applicato nelle IPA ed APA. Donando cosi un corpo medio e bilanciato alla nostra birra. Tra 68° e 70° (ALPHA-‐AMILASI)gradi si produce piu' destrosio che in concreto si traduce con un maggior corpo nella birra; la pausapuo' variare dai 30 ai 60 minuti. qui otterremo birre corpose. A 78° invece di routine facciamo il Mash-Out (questo passaggio sarebbe meglio farlo sempre, anche quando non viene specificato nella ricetta), questo step serve a finire il processo di mash e di solito dura 15 minuti. Quando si aumenta la temperatura tra uno step e l'altro cerchiamo di far salire la temperatura gradualmente, (1 grado al minuto sarebbe ideale, tranne quando dobbiamo raggiungere la Fase di mashout, li occorre una rapida salita per snellire il mosto e per bloccare gli enzimi) sempre mescolando, evitando di alzare il fuoco. la birranon gradisce aumenti di temperaturabruschi e il malto in grani potrebbe attaccarsi sul fondo della pentola. Sparge o Sparging (pentola in alto)Lo sparge o filtraggio ci permette di filtrare il mosto e quindi lavare le trebbie. Per prima cosa scaldiamo un certo quantitativo di acqua a 78 gradi (che verseremo successivamente sulle trebbie). Di solito si usano 3 litri / kg, quindi per 5 kg di grani si useranno in fase di sparging 15 litri di acqua: questa è una dose di partenza che ognuno con l'esperienza adattera' alproprio impianto. Dopo lo step a 78 gradi (mash-out) lasciare riposare le trebbie una decina di minuti per farle assestare. Trascorsi i 10 minuti iniziare a prelevare dal rubinetto il mosto (usando una caraffa): il liquido iniziale che ricaveremo sara' sporco e torbido, per questo motivo lo riverseremo in cima alle trebbie e continueremo l'operazione sino ad ottenere del liquido pulito. Quando otterremo un mosto pulito possiamo raccogliere il liquido in una pentola che poi metteremo a bollire, in questa fase si presta molto utile un impianto a 3 pentole e soprattutto a gravità. Se avessimo solo 2 pentole, dovremmo trasferire il mosto in un contenitore, pulire la pentola di ammostamento e riversare il mosto nella pentola per bollirlo. Mano a mano che le trebbie inizieranno a scoprirsi, quando sopra di esse pressapoco c’è 1 cm di acqua , aiutandoci con una schiumarola, aggiungeremo gradualmente l'acqua calda sino a che non si raggiunge la densità Pre Bollitura. Se non possiamo calcolarla, allora usiamo tutta l’acqua che abbiamo. L’esperienza ci farà capire l’efficienza del nostro impianto. Portiamo il mosto ottenuto ad ebollizione ed inseriamo i luppoli. L’acqua di sparging non deve essere versatatutta in un punto, ma cercare di essere quanto piu' uniformi possibili su tutta la superficie delle trebbie. Non deve superare gli 80 gradi, un'acqua troppo calda potrebbe infatti causare estrazione di tannini che renderebbero astringente la nostra birra. Volendo possiamo aggiungere nell'acqua di sparging una ventina di gocce di acido lattico, portado il ph dell’acqua allo stesso del mosto. Boil o Bollitura e Luppolatura (pentola in basso)La luppolatura del mosto è necessaria per amaricare la birra e renderla al tempo stesso piu' conservabile, infatti il luppolo nella produzione birraia e' noto anche per le sue proprieta' di conservante naturale. Generalmente nella ricetta ci sono diverse fasi della luppolatura, che possono andare dalla semplice amaricatura richiedente una sola dose di luppolo a 60 minuti oppure due o tre fasi di luppolatura, dove le dosi di luppolovanno inserite in tempi diversi note come gittate da sapore ed aroma. I tempi di bollitura sono calcolati dalla fine della bollitura stessa, quindi i luppoli vanno inseriti in tempi diversi ma non vanno tolti sino a fine bollitura. Il luppolo puo' essere inserito nel mosto direttamente nella pentola e filtrato in fondo alla bollitura, oppure puo' essere inserito nelle calzette apposite in maniera da non doverlo filtrare. Chi usa la serpentina di raffreddamento inserita all'interno del mosto deve ricordarsi di metterla 10-‐15 minuti prima della fine della bollitura affinche' la stessa venga sanificata dal mosto bollente. Il luppolo di norma viene lasciato all'interno della pentola di bollitura sino a raffreddamento completato. Per chi usa il luppolo in pellet una buona soluzione è quella di usare la tecnica del whirlpool: in tale maniera sia luppolo che proteine coagulate rimarranno al centro della pentola. La stessa tecnica puo' essere utilizzata anche da chi usa le calzette per il luppolo dopo averle tolte e prima di travasare nel fermentatore: in maniera tale da avere la separazione del mosto dalle proteine coagulate. Il whirlpool viene praticato nei birrifici e consiste nel mettere in rotazione il mosto tipo mulinello questo fa si che tutta la sporcizia rimane al centro del pentolone.Basta girare con una mestola grande il mosto sino a che non vediamo nella pentola un bel mulinello e poi togliamo il mestolo, aspettiamo una decina di minuti e preleviamo il mosto ai lati della pentola. Il mosto va fatto uscire lentamente e quando il livello si abbassera' vedrete che proteine ed eventuale luppolo sono rimasti al centro. Chi usa lo scambiatore di calore puo' effettuare questa operazione a caldo, chi invece usa la serpentina di raffreddamento deve effettuare questa operazione dopo il raffreddamento e dopo aver tolto la serpentina. Alla fine della nostra fatica possiamo inoculare il lievito adatto alla nostra birra e lasciar fermentare fino a fermentazione terminata. Inoculo LievitoUna volta terminata la bollitura, raffreddiamo più velocemente possibile, con la serpentina, misuriamo la densità con il rifrattometro o densimetro, scriviamolada qualche parte, quella sarà la nostra OG,ovvero la densità del mosto iniziale. Una volta raggiunti i 25 gradi, spostiamo il mosto nel nostro fermentatore OSSIGENANDO bene. Questa è l’unica volta in cui la birra va ossigenata, l’ossigeno è indispensabile per attivare il lievito. E’ importantissimo, reidratare il lievito secco 30 minuti prima dell’inoculo. Per fare questo, ci basta versare in un bicchiere sanificato, un po’ del mosto sterile ad inizio bollitura o acqua sterile, portando a 30 °C e versare il lievito, attendere 15 minuti e mescolare delicatamente. Si formerà una cremina che col passare dei minuti inizierà a gonfiarsi. Inoculiamo nel fermentatore , la fermentazione partirà molto presto. Durante la fermentazione si generano dei fondi costituiti in prevalenza da residui di proteine e lieviti che vanno a depositarsi sul fondo del fermentatore. Durante l'attivita' dei lieviti alcune particelle rimangono in sospensione del mosto le quali, anche se non si vedono, andranno a depositarsi poi sul fondo delle nostre bottiglie durante la maturazione. Con la tecnica della fermentazione in due fasi si ottiene una birra piu' limpida perche' questi depositi si riducono notevolmente, a patto di effettuare correttamente i travasi. La prima operazione da fare una volta preparato il mosto e' ovviamente quella di mettere il mosto a fermentare nel fermentatore insieme con i lieviti; con il trascorrere dei giorni vedremo tutti i sintomi della fermentazione, vale a dire il formarsi della schiuma sul mosto, e il depositarsi dei residui sul fondo del fermentatore. Lasceremo passare qualche giorno e quando il densimetro ci dira' che la densita' e' scesa a circa un quarto di quella iniziale, trasferiamo la birra in un altro fermentatore pulito e sanificato, senza aggiungere null'altro, facendo attenzione a non trasferirci troppi fondi.A questo punto la fermentazione e' quasi terminata e i lieviti residui che erano in sospensione si andranno a depositare sul fondo del fermentatore: lasciamo trascorrere qualche giorno, di solito una settimana. Trascorso il tempo indicato trasferiamo nuovamente la nostra birra in un fermentatore o contenitore perfettamente sanificatoe procediamo immediatamente all'imbottigliamento (non imbottigliare mai prima di 15 giorni) mettendo a nostra discrezione lo zucchero con il misurino bottiglia per bottiglia, o sciogliendo lo zucchero (di solito 5 – 6 grammi/litro) in poca acqua bollente e una volta sciolto e raffreddato lo mescoliamo delicatamente alla birra da imbottigliare. In questa maniera state sicuri che le vostre birre avranno sicuramente meno fondi in bottiglia e nessun sentore di lievito. Priming, carbonazione NaturaleLa carbonazione (naturale) viene ottenuta aggiungendo degli zuccheri fermentabili al momento di imbottigliare. In alternativa (carbonazione forzata) si può aggiungere CO2 ad una birra contenuta in un contenitore stagno (Keg). L'ammontare di C02 (il gas che viene generato dal lievito nella "digestione" degli zuccheri fermentabili) si misura in volumi. Per capirci: un litro di birra contiene x litri di anidride carbonica. La quantità di gas capace di "sciogliersi" nel liquido dipende : dalla pressione del contenitore (più alta e'la pressione più gas, col tempo, riuscirà ad essere "assorbito"dal liquido) e dalla temperatura ( più bassa e'la temperatura più gas sarà solubile). La "regola generale" suggerisce una quantità di 6/7 grammi litro, ma come ogni tipo di birra richiedeil proprio luppolo e la propria miscela di malti, così i diversi tipi di birra nascono in origine con livelli diversi di carbonazione. Per raggiungere il giusto livello di carbonazione dovremo conoscere quanta CO2 e'gia'disciolta nella nostra birra prima dell'imbottigliamento. Poiché la pressione, nel nostro caso di fermentazioni a pressione atmosferica, NON incide, l'unica variabile e'quella della temperatura cui e'avvenuta la fermentazione. SOLUBILITA' CO2 L'aggiunta del giusto quantitavo di zucchero dipende dal fatto che 4 gr litro di zuccheri fermentabili ( canna o barbabietola) producono esattamente 1 volume di CO2. Per complicare le cose, nelle birre ad alta densità e da invecchiamento (Barley Wines, birre belghe etc.) il lievito impiega mesi nella demolizione delle molecole complesse (destrine) e loro successiva fermentazione: questo processo può aumentare la carbonazione finale anche di un volume. Problemi nella fermentazioneIl primo problema che spesso molti riscontrano è il gorgogliatorechenonborbotta!Se ciò accade è perchè il fermentatore la maggior parte delle volte, non è a chiusura ermetica. Basta aprire il coperchio e vedere se si è formata della schiuma in superfice ! La schiuma indica la fermentazione attiva, richiudete e state tranquilli. Se nemmeno la schiuma è presente dopo 24 h sopra il mosto, allora c’è stata una cattiva gestione del lievito, reinoculare lievito fresco reidratandolo. Altra causa potrebbe essere la temperatura del fermentatore troppo bassa. I ceppi ale sotto I 16 °C non lavorano, quindi mettete il fermentatore in un luogo ideale (20°C). Se invece la fermentazione parte e poi si ferma, le cause possono essere diverse. Facendo step troppo altri, si creano zuccheri difficili da digerire per il lievito e quindi una volta consumati quelli semplici, restano I complessi che il lievito non digerisce. Altra causa potrebbe essere il lievito che è stato inoculato in quantità inferior e quindi non è riuscito a completare la fermentazione. Problemi all’imbottigliamentoQuando stappiamo una birra ed essa fuoriesce vigorosamente da essa, abbiamo un problema di eccesso di carbonazione. I motivi possono essere molti:
SanificazioneLa sanitizzazione è importante perché senza di essa il mosto, e anche la birra, rischiano di infettarsi con batteri e lieviti selvaggi, che portano a sapori e aromi indesiderati. Il mosto è un’eccellente fonte di nutrienti utili alla vita di molti organismi, non solo dei lieviti. Data l’opportunità, qualsiasi organismo che finisce nel mosto inizia a crescere e produrre sottoprodotti metabolici che portano aromi e sapori normalmente non associati alla birra. Per questo è molto importante eliminare qualsiasi fonte principale di possibile contaminazione. Non è possibile (e non è necessario) eliminare ogni singolo batterio o cellula di lievito che possa venire a contatto con il nostro prodotto.I batteri e i lieviti selvaggi sono dappertutto nell’ambiente: nell’aria, sulle stoviglie, sul pavimento, sul cane e sul gatto, su di voi e su tutte le attrezzature per birra non pulite e non sanitizzate. Seguendo poche semplici istruzioni per pulire e poi sanitizzare la vostra attrezzatura potrete eliminare la principali cause di contaminazione, e la vostra birra sarà priva di sapori e aromi prodotti dagli organismi indesiderati. La candeggina èun ottimo sanificante se diluita, però corrode l’inox nel tempo. L’acido peracetico è ottimo per le attrezzature inox, soprattutto il fermentatore, esso va diluito con 3 ml di acido in 1 litro di acqua, senza risciacquo. Per lo sporco più tenace la Soda è molto utile, va ben risciacquata Come si fa la birra con il luppolo?Come si prepara la birra
È questa la cosiddetta ammostatura, in cui il malto si trasforma in mosto. Il mosto viene immerso in una caldaia e riscaldato fino a ebollizione: la bollitura lo sterilizza e concentra. A questo punto si aggiunge il luppolo, che dona il caratteristico sapore amarognolo alla birra.
Quanti gr di luppolo per litro?La "regola generale" suggerisce una quantità di 6/7 grammi litro, ma come ogni tipo di birra richiedeil proprio luppolo e la propria miscela di malti, così i diversi tipi di birra nascono in origine con livelli diversi di carbonazione.
Quando si aggiunge il luppolo nella birra?Questi luppoli si mettono nella birra solitamente all'inizio della fase di bollitura (che dura mediamente un'ora) e rilasciando questi oli conferiscono quel particolare retrogusto amaro di cui ti parlavo. Ovviamente funziona il calcolo che più metti con più Alfa Acidi e più amaro avrai alla fine.
Quale parte del luppolo si usa per fare la birra?Si tratta di una specie dioica, ovvero esistono piante maschili e femminili separate, la cui fioritura avviene in estate. L'unica parte della pianta impiegata nella produzione della birra sono i fiori femminili. Tipicamente denominati coni, sono riuniti in infiorescenze simili a grappoli.
|