Riassunto di giuseppe il re dei sogni

Giuseppe il re dei sogni  è un film d’animazione che è stato prodotto nel 2000. È ispirato, con alcune licenze, al racconto biblico di Giuseppe narrato nella Genesi. È il prequel del film Il principe d’Egitto ed è il terzo film in animazione tradizionale fatto dalla DreamWorks Pictures.

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https://www.imdb.com/title/tt0264734/

Giuseppe venduto dai fratelli, il film completo:

Giuseppe venduto dai fratelli
Paese di produzioneItalia
Anno1960
Durata102 min
Generestorico
RegiaLuciano Ricci
SceneggiaturaOreste Biancoli
Ennio De Concini
Guglielmo Santangelo
ProduttoreErmanno Donati
FotografiaRiccardo Pallottini
MontaggioMario Serandrei
MusicheMario Nascimbene
ScenografiaOscar D’Amico
CostumiMaria De Matteis
TruccoSergio Angeloni, Piero Mecacci

Questo film di animazione, realizzato come un musical, propone una rilettura della vicenda biblica di Giuseppe, in maniera sostanzialmente fedele al testo del libro della Genesi. 

Riassunto di giuseppe il re dei sogni

TRAMA BREVE

La famiglia di Giacobbe, pastore nomade, è numerosa: dieci figli già grandi, avuti dalla prima moglie, Lia. Quando ormai nessuno ci sperava più, anche Rachele, la seconda moglie, dà alla luce Giuseppe. Per il padre egli è il prediletto, lo considera il “figlio del miracolo”, colui che il Signore ha destinato a grandi imprese.

<<Oh Dio che sei padre di tutti noi,

    mi hai benedetto con un dono che

    da più tempo imploro…>>

Riassunto di giuseppe il re dei sogni

Per questo ha per lui attenzioni speciali, che scatenano ben presto la gelosia dei fratelli maggiori. Mentre questi portano al pascolo le pecore e si occupano degli animali, Giuseppe studia, impara a leggere e scrivere, ed è trattato con particolare affetto dal padre, ma anche dalla madre. Segno di questa predilezione è una preziosissima tunica che Rachele ha intessuto per il figlio. L’orgoglio del ragazzo Giuseppe e i sogni straordinari che abitano le sue notti non migliorano certo i rapporti con i fratelli. Così, gli altri dieci decidono di sbarazzarsi di lui in una maniera raggelante: lo buttano in una buca al freddo, lo lasciano lì per diverse ore e lo vendono ai mercanti di schiavi, facendo credere a Giacobbe che il figlio sia stato sbranato dalle belve.

<<Padre… 

    non abbiamo trovato altro.>>

Giuseppe giunge in Egitto, come schiavo del grande primo ministro Potifar: è volenteroso e benvoluto, anche per le tante cose che ha imparato alla scuola di suo padre. La moglie di Potifar si incapriccia di Giuseppe, ma lui si nega alla donna che inscena un tentativo di violenza e lo fa gettare in carcere, dove starà diversi giorni. Il dono di interpretare i sogni, che il Signore gli ha concesso, cambierà il suo destino.

…Dopo aver visto il film…

ATTENZIONE

SPOILER

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Il film è praticamente realizzato a immagine e somiglianza di un musical, colpisce la cura nei dettagli soprattutto nelle scene in cui sono rappresentati i sogni di Giuseppe e delle altre due persone che spiegano i loro, tra cui il coppiere del faraone, con lui prigioniero che lo salverà.  Per ciascuno di essi è stato scelto un riferimento artistico preciso, perciò Giuseppe sogna immergendosi in una pittura che richiama Van Gogh, i sogni dei due prigionieri sono rappresentati in maniera più naif, mentre quelli del faraone evocano il futurismo e il surrealismo. Centrale, nella narrazione, è il rapporto di Giuseppe con i fratelli. I dieci più grandi sono visibilmente gelosi e la continua preferenza che Giacobbe manifesta verso il figlio minore, giustifica il loro risentimento. Sono tanti i dettagli con cui il regista permette di cogliere il loro stato d’animo: gesti, sguardi, battute… Come esempio lampante, può valere per tutti la canzone iniziale di Giacobbe mentre ha fra le braccia il piccolo Giuseppe: anche i fratelli vogliono vederlo, prendersi cura di lui, ed esprimono nel canto tutto questo. In maniera eloquente, Giacobbe tira sistematicamente tutte le tende, impedendo ai figli di avvicinarsi, lasciandoli fuori dalla gioia e dalla festa. Ad esacerbare la situazione c’è anche l’orgoglio di Giuseppe:

<<Perché c’è un miracolo in me.

E non mi vedrete piegato, soffrendo

umiliato da chi mi ha voluto lacchè.

Mi vedrete volare ed il cielo infiammare

perché c’è un miracolo in me.>>

Riassunto di giuseppe il re dei sogni

E’ fiero della sua bella tunica e dell’affetto del padre. Per questo Rachele cerca di mediare e lo invita a non lasciarsi dominare dalle sue passioni. Il giovane desidera essere uguale ai fratelli:

<<Non voglio essere diverso: voglio essere come tutti loro!>>

grida a Giacobbe.

Al tempo stesso, reagisce alla distanza che sente crescere fra sé e i fratelli, ribadendo sprezzante che essi sono solo “fratellastri”. Quando i mercanti di schiavi lo stanno portando via e lui invoca l’aiuto di Giuda e degli altri, ricordando loro:

<<Sono vostro fratello, sono vostro fratello…!>>

Essi rispondo amari:

<<Fratellastro.>>

Richiamando la sua stessa espressione. Giuseppe cambia lentamente: gli sono necessari molti successi e molte cadute perché il suo orgoglio ferito si plachi, e pian piano nasca in lui un sentimento nuovo, quello del perdono. Un perdono che non è dato ad occhi chiusi: Giuseppe vuol vedere cosa c’è nel cuore dei fratelli, per questo li mette alla prova.  Li vedrà dopo anni quando i sette anni di abbondanza in Egitto portano persone a comprare il grano.  Potifar che serve al banco li classifica per non egiziani.

<<Io e i miei fratelli veniamo da molto lontano,

    da Canaan.

    Siamo dodici in tutto, qui siamo dieci,

    a casa c’è nostro padre e un fratello minore.>>

Giuseppe sarà molto duro con loro, arresterà uno dei fratelli, Simeone e chiederà loro di tornare e portare il fratello minore, Beniamino.

Riassunto di giuseppe il re dei sogni

Da qui  il dialogo con la moglie attraverso cui si sviluppa il finale:

<<Giuseppe… che cosa hai fatto?

    Vogliono solo dar da mangiare ai loro cari!

    Sono ladri, venuti a rubare il nostro grano…!

    Avevano bisogno di cibo ed erano disposti a pagare…

    Come puoi chiamarli ladri?! A te non hanno fatto niente Giuseppe…!

    Niente?!

    …Sono i miei fratelli…!

    Cosa?

    Mi hanno venduto… si mi hanno venduto come schiavo,

    mi hanno strappato dalla mia casa,

   non ho potuto dire addio a mia madre, 

   non ho potuto vedere mio padre invecchiare…!

   Giuseppe io… io non lo sapevo,

   ma ora sei qui.  Hai una casa, una sposa che ti ama… tutto ciò che desideravi…!

   No, non tutto!>>

Sarà un perdono faticoso, combattuto… com’è sempre, quando si perdona autenticamente. La ferita che Giuseppe ha subito è vera e profonda, per questo il perdono non è automatico, immediato.  Gli fa ancora portare con sé quell’ira che non lo fa gioire.  Creerà un finto furto perché il fratello piccolo, Beniamino venga incastrato.  I fratelli si offrono volontari al posto suo:

<<Prendi pure chiunque di noi…

   ma ti prego, lascia andare il ragazzo!

   Così vi sacrifichereste per un fratellastro

   che vostro padre ha viziato.

   Sì.

  Perché cosa vi importa se lo prendo, lo bastono e lo faccio schiavo?!

  Non vogliamo essere causa di sofferenza per nostro padre, di nuovo…

  Di nuovo? Perché dici di nuovo?

  Perché nostro fratello non fu ucciso dai lupi…!

  Eravamo accecati dalla gelosia e lo vendemmo come schiavo,

  Abbiamo vissuto vent’anni con questa colpa…!

  Mio padre non lo sopporterebbe un altra volta, noi neppure.

  Se qualcuno dev’essere pulito, quelli siamo noi!

  Non farò del male a nessuno di voi, né a NOSTRO PADRE…

  Sono vostro fratello Giuseppe…!>>

Perdona, finalmente, riconoscendo che sono tutti cambiati: lui e loro.

Riassunto di giuseppe il re dei sogni

Riassunto di giuseppe il re dei sogni

PARTE PROFONDAMENTE PERSONALE

Riassunto di giuseppe il re dei sogni

Vi sono percorsi della nostra storia che fatichiamo a comprendere, tappe che non vorremmo mai attraversare, e ci sentiamo lacerati dalla domanda più amara:

<<Perché?>>

Anche Giuseppe sperimenta tutto questo, in particolare nella lunga prigionia, ed è lì che impara la preghiera della fiducia e dell’abbandono nelle mani di Qualcuno più grande:

<<Non voglio sapere il perché: Tu vedi più lontano di me!>>

È bella la scelta del simbolo della piantina secca che ha ancora la forza per una foglia verde: un piccolo segno di speranza, che Giuseppe cura amorevolmente, fino a farla fiorire e dar frutto. Anche quando sembra che non vi siano possibilità, vale la pena coltivare la pianticella fragile della speranza. Nella fiducia verso il Padre che non smette di aver cura di noi, anche quando lo sentiamo lontano e lo incolpiamo arrabbiandoci.  Un’attenzione speciale meritano i sogni. Giuseppe ha il dono di interpretarli, di leggere la strada del futuro attraverso i pezzi apparentemente illogici di un sogno. Il sogno diventa il linguaggio dell’anima per esprimere le sue paure, le sue aspirazioni, le sue speranze: Giuseppe conosce le persone grazie ai loro sogni. Ma c’è di più, perché il sogno è visto come il momento propizio in cui Dio può parlare al cuore dell’uomo: quando tutto di noi tace, abbandonati nel sonno, Dio parla. Giuseppe sa riallacciare i fili che legano i messaggi di Dio, con il quotidiano. Poiché si mantiene in comunione con Lui e vive saldamente con i piedi per terra, riesce a cogliere il significato dei sogni. È un mediatore, non un indovino. Ci invita ad essere persone attente ai nostri sogni, a quello che ci fa vibrare, che mette le ali al nostro cuore, facendoci sognare. Sognatori immersi nella realtà, nella concretezza, facendo diventare impegno costante (sette anni di lavoro per riempire i granai!) quello che riusciamo a scorgere nei sogni.

PENSIERO FINALE

Si pensava che dopo il Principe d’Egitto, la DreamWorks non sarebbe riuscita a raggiungere nuovamente quegli altissimi livelli. Grazie all’impiego della maggior parte dei ragazzi del Team responsabile della creazione del Principe d’Egitto evidentemente però, se questo prodotto non è riuscito ad oscurare il successo del suo predecessore, vi assicuriamo che ci si è avvicinato moltissimo. Il Character Design è ovviamente molto simile a quello del il Principe d’Egitto e la storia che viene raccontata risulta essere molto interessante e avvincente sia per i più grandi che per i più piccini. Per questo motivo mi sento di raccomandarvene caldamente la visione, magari tutti insieme.

VOTO 9-

 

Chi è Giuseppe il re dei sogni?

Giuseppe: è il figlio prediletto di Giacobbe e Rachele, venduto dai fratellastri gelosi a dei mercanti di schiavi in viaggio per l'Egitto. Diventa poi viceré d'Egitto e lo salva dalla carestia in arrivo.

Che sogno fece Giuseppe?

Il faraone, saputo che Giuseppe sapeva interpretare i sogni, lo chiamò perché aveva fatto uno strano sogno. Giuseppe, dal sogno del faraone capì che ci sarebbe stata una grande abbondanza di grano per sette anni e in seguito, per altri sette anni, ci sarebbe stata una grande carestia.

Cosa diventa Giuseppe in Egitto?

Genesi 39—Giuseppe, che era stato venduto in Egitto, diventa servo di Potifar, è accusato falsamente e gettato in prigione. Genesi 40—Giuseppe interpreta i sogni del coppiere e del panettiere di Faraone. Genesi 41—Giuseppe interpreta i sogni di Faraone, prepara il paese a resistere alla carestia e governa l'Egitto.

Per quale motivo Giuseppe viene venduto dai fratelli?

Genesi 37:5–11—Giuseppe sogna che i suoi genitori e i suoi fratelli si inchinano dinanzi a lui. Genesi 37:12–36—I fratelli vendono Giuseppe come schiavo in Egitto. 1 Nefi 5:14—Giuseppe fu venduto in Egitto per salvare la sua famiglia.