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Balle di rifiuti di plastica destinate al riciclo. Il riciclaggio della plastica (o riciclo della plastica[1]) è un settore specifico del riciclaggio dei rifiuti, e consiste in un insieme di operazioni che vengono svolte sui rifiuti costituiti da plastica per ottenere un nuovo materiale da reimmettere nei processi produttivi. Tipologia della materia plastica[modifica | modifica wikitesto]Vari oggetti in plastica utilizzati in ambito domestico. Le materie plastiche più diffuse sul mercato dei prodotti di consumo sono:
La raccolta differenziata delle materie plastiche riguarda in particolare gli imballaggi, che costituiscono una percentuale rilevante della plastica contenuta nei rifiuti urbani (oltre il 50%). All'inizio, tale raccolta riguardava solo le bottiglie e i flaconi. Attualmente, si sta allargando la possibilità di riciclaggio anche di imballaggi in plastica utilizzati per gli alimenti, come sacchetti, scatole, vaschette e pellicole per imballaggi. Gli stessi sacchi in polietilene utilizzati per la raccolta differenziata vengono a loro volta riciclati. Procedimenti[modifica | modifica wikitesto]Granuli ottenuti da plastica riciclata, utilizzati per produrre nuovi oggetti. Dopo la fase di raccolta differenziata, la plastica viene portata negli impianti di prima selezione e trattamento; viene quindi separata da altre frazioni e impurità, quindi suddivisa per tipi di polimero. In particolare si selezionano PET e PE, a bassa e alta densità. Il procedimento di riciclo può essere:
Applicazioni[modifica | modifica wikitesto]Una panchina realizzata con plastica riciclata. Il riciclo si presta particolarmente alle materie plastiche degli imballaggi. I polimeri che permettono i migliori risultati in termini di recupero sono: PET, PVC, PE. Nel caso si suddividano i diversi tipi in modo omogeneo, si ottiene materia prima secondaria, cioè con caratteristiche tecniche e chimiche del riciclato molto simili a quelle iniziali. Alcuni esempi di prodotti:
Per acque minerali e bevande analcoliche il riciclo del PET avviene con le modalità stabilite dal Dm 113/2010 che consente l'impiego di polietilentereftalato (Pet) riciclato nella produzione di bottiglie per uso alimentare (con un contenuto massimo del 50 % sul totale), in deroga all'articolo 13 del Dm 21 marzo 1973. Nel caso di trattamento di diversi tipi di plastica insieme, si ottiene plastica riciclata eterogenea, impiegata ad esempio per produzione di panchine, parchi giochi, recinzioni, arredi per la città, cartellonistica stradale. Trattamenti alternativi[modifica | modifica wikitesto]La plastica non avviata al recupero può essere destinata all'incenerimento, sfruttando la possibilità di recupero energetico. Se sottoposta invece ad un apposito trattamento, può dare origine a combustibili alternativi, utilizzabili nei forni dei cementifici e per la produzione di energia termoelettrica. Secondo una fonte del 2021, questa frazione costituisce quasi la metà della plastica raccolta, e ha una composizione variabile che comprende plastica, carta e cartone, legno, tessuti, inerti ed altri polimeri come PVC e ABS inadatti ai processi di riciclo.[2] Una proposta di legge presentata il 18 maggio 2017 da Stefano Vignaroli ha introdotto sul panorama legislativo il termine plasmix ossia un insieme di plastiche eterogenee incluse negli imballaggi post-consumo e non recuperate come singoli polimeri utilizzabile per produrre granuli da riciclo a base poliolefinica. [3]. A livello nazionale, esistono opportuni consorzi di filiera, nati con il Decreto Ronchi, che si occupano del recupero di differenti frazioni merceologiche. Per le materie plastiche, tale entità è il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica (Corepla). Sul territorio nazionale sono operativi 35 centri di selezione di rifiuti di imballaggi in plastica. Il servizio di raccolta differenziata di rifiuti di imballaggi in plastica è stato avviato in oltre 6.500 comuni, la popolazione coinvolta sfiora il 90%. Cosa conferire nella plastica[modifica | modifica wikitesto]Bottiglie di plastica raccolte in un impianto di riciclaggio Generalmente sono accettati nella raccolta della plastica, a titolo di esempio, le tipologie di oggetti elencate a seguire.[4] Tuttavia ogni entità amministrativa territoriale, nel caso dell'Italia ogni comune, dispone in materia di raccolta rifiuti, definendo le tipologie accettate e le indicazioni per la loro differenziazione.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Quali oggetti in plastica si possono riciclare?TIPI DI PLASTICA RICICLABILE -DA CONFERIRE NELL'APPOSITO CONTENITORE PER LA PLASTICA. Bottiglie dell'acqua e delle bibite.. Bottiglie di detersivi e prodotti per l'igiene personale.. Barattoli per creme di bellezza.. Confezioni tipo Ferrero Rocher.. Confezioni alimenti tipo affettati.. Confezioni alimenti tipo biscotti/brioches.. Cosa si può fare con il riciclo della plastica?Oltre alle bottiglie e ai flaconi, facilmente riciclabili in casa, con la plastica riciclata dalla raccolta differenziata si possono realizzare tanti nuovi oggetti.. Tessuti. ... . Imbottiture. ... . Componenti per veicoli. ... . Cassette per frutta e ortaggi. ... . Polistirolo. ... . Tubi idraulici. ... . Shopper. ... . Secchi e pattumiere.. Quali sono le cose che si possono riciclare?Quali sono i materiali riciclabili?. legno;. vetro;. carta e cartone;. tessuti;. pneumatici;. alluminio;. acciaio;. plastica;. Cosa si può riciclare e cosa no?Cosa si può riciclare in cucina:
Carta: giornali, riviste, posta o volantini. Evitare la carta da imballaggio (meglio conservarla per riutilizzarla o cerca una tipologia riciclabile). Bottiglie di plastica: comprese quelle del detersivo per piatti ecc. Latta: scatole o lattine.
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