Comprare e vendere auto senza partita iva

Nessun obbligo di rilascio di fattura n� di apertura Partita Iva: adempimenti e regole da seguire per vendite occasionali regolari secondo leggi 2022 attualmente in vigore

Cosa si deve fare in caso di vendita occasionale secondo leggi 2022 per non correre rischi fiscali?

Quando si decide di effettuare una vendita occasionale, per esempio per vendere un bene usato, un oggetto particolare, un’auto, un prodotto tecnologico, giocattoli in disuso, ecc , se si tratta effettivamente di una vendita occasionale e mai continuativa come attività, il venditore non deve rilasciare una fattura, perché il rilascio di una fattura è un adempimento fiscale previsto solo per i titolari di partita Iva, ma deve comunque rilasciare un documento che attesti l'incasso della vendita, come una ricevuta di pagamento occasionale o una nota di debito. 
 

Cosa fare in caso di vendita occasionale secondo leggi 2022 per non correre rischi fiscali? Le leggi 2022 in vigore permettono di effettuare vendite occasionali anche online secondo regole specifiche da rispettare in modo da non avere problemi da un punto di vista fiscale. La vendita occasionale non è, infatti, inusuale oggi e proprio per disciplinare tali attività sono state definite norme precise. Vediamo quali sono.

  • Vendita occasionale cosa fare per evitare rischi fiscali
  • Per una vendita occasionale è obbligatorio avere Partita Iva? 

Vendita occasionale cosa fare per evitare rischi fiscali

Quando si decide di effettuare una vendita occasionale, per esempio per vendere un bene usato, un oggetto particolare, un’auto, un prodotto tecnologico, giocattoli in disuso, ecc spesso ci si chiede quale sia la trafila da fare e se la vendita debba essere dichiarata obbligatoriamente al Fisco per non correre rischi.

Se la vendita è occasionale, il venditore non deve rilasciare una fattura, perché il rilascio di una fattura è un adempimento fiscale previsto solo per i titolari di partita Iva, ma deve comunque rilasciare un documento che attesti l'incasso della vendita, come una ricevuta di pagamento occasionale o una nota di debito. 

La ricevuta di pagamento deve per legge riportare:

  • tutti i dati del venditore, come nome, cognome, codice fiscale ed eventuale indirizzo;
  • dati dell’acquirente, come nome e cognome se l’acquirente è un soggetto privato o ragione sociale nel caso di società;
  • descrizione del bene venduto;
  • importo percepito;
  • indicazione che si tratta di ‘corrispettivo relativo alla cessione di beni compiuta quale attività commerciale occasionale di cui all’art. 67 lett. i) del D.P.R. n. 917/1986’;
  • data e firma del cedente che rilascia la ricevuta.

Se l’importo della ricevuta è maggiore o uguale a 77,47 euro bisogna poi apporre all’originale del documento una marca da bollo da 2 euro.

Chi effettua una vendita occasionale deve, inoltre, dichiarare i redditi percepiti nel corso dell’anno da tali attività compilando il quadro RL (rigo RL14) del modello Unico Persone fisiche o, in caso di presentazione del modello 730 il quadro D (rigo D5).

Sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi coloro che effettuano vendite occasionali e hanno redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi per cui è prevista una detrazione non rapportata al periodo di lavoro ma solo se l’importo percepito è pari o inferiore a 4.800 euro annui.

Per una vendita occasionale è obbligatorio avere Partita Iva? 

Secondo quanto previsto dalle leggi 2022, per vendite esercitate in maniera occasionale non è obbligatorio aprire una partita Iva. Per essere considerata occasionale, un’attività deve essere effettuata in maniera sporadica, senza alcuna regolarità nè con continuità nel tempo, a prescindere dall’importo che si consegue.

Il carattere di occasionalità di una vendita non è dato, infatti, dal guadagno percepito quanto dalla cadenza temporale di esercizio delle vendite stesse. Quando, infatti, un’attività risulta abituale, il reddito percepito deve rientrare nella categoria dei redditi d’impresa ed è in tal caso sempre previsto l’obbligo di apertura della Partita Iva e se non si apre una Partita Iva sono diversi i rischi fiscali che in questo caso si corrono, tra multe e sanzioni anche pesanti.
 

Home \ Comprare & Vendere \ Acquisto Auto \ Acquisto auto da privati: tutti i metodi di pagamento e i consigli

Tutti i suggerimenti per capire come comprare un’auto usata e indicazioni utili per effettuare in tutta sicurezza il pagamento dell’auto usata.

Il mercato dell’usato rimane vivace anche nei momenti di crisi. Proprio quando i prezzi diventano proibitivi sul listino del nuovo, gli automobilisti tendono maggiormente ad optare per l’acquisto un’auto usata che spesso può essere conveniente comprare da un privato. Per evitare spiacevoli sorprese, occorre però fare attenzione ai vantaggi e agli svantaggi delle diverse tipologie di pagamento. Vediamo quali sono.

 INDICE
Procedura acquisto auto da privato
Contratto di vendita auto tra privati
Acquisto auto da privati: quali sono i rischi?
Acconto per acquisto auto usata
Metodi di pagamento più sicuri
Comprare l’auto in contanti
Compravendita auto tra privati: pagamento con bonifico
Acquisto auto con assegno circolare

Su automobile.it sono presenti centinaia di annunci di auto usate messe in vendita da privati. La convenienza, in questo caso, è data tutta dalla possibilità di trattare sul prezzo e portarsi a casa la vettura desiderata alle migliori condizioni possibili. Dal sito sarà possibile contattare il venditore, iniziare la trattativa e programmare un’incontro per valutare lo stato della vettura.

ACQUISTO AUTO USATE: SCARICA LA CHECKLIST

Effettivamente, nella compravendita di un’auto tra privati non c’è obbligo di redazione del contratto per finalizzare l’acquisto. Tuttavia, la redazione di questo documento si rivela fondamentale quando ci si trovi a far valere le proprie ragioni in caso di inadempienza di una delle parti. Non sarà necessario un avvocato, ad ogni modo, per la redazione del contratto: basta rivolgersi ad un’agenzia di disbrigo pratiche e scaricare il modello presente sul web.

Nel caso di acquisto auto da privato il rischio maggiore è rappresentato dall’incertezza su alcune fondamentali informazioni sulla condizione dell’auto. Di conseguenza, è sempre opportuno valutare in maniera accurata la meccanica della vettura e la documentazione allegata, nonché le condizioni delle varie funzionalità in dotazione.

La presenza di tutte le ricevute dei tagliandi e delle riparazioni effettuate in officina può, d’altra parte, rappresentare un vantaggio contrattuale il venditore. Potrà evitare di scendere sul prezzo e offrire una garanzia ulteriore all’acquirente.

Qualora si sia trovata la giusta auto usata, ma non si abbia nell’immediato la disponibilità della somma richiesta, si potrà concordare col venditore il versamento di un acconto. Così facendo si eviterà che il mezzo venga venduto ad un altro soggetto. Al momento del versamento dell’acconto è fondamentale registrare la somma corrisposta nel contratto di vendita tra privati, o in una scrittura privata.

Arriviamo al momento più importante dell’acquisto auto da privato: il pagamento. In questo caso è sempre buona regola diffidare da chi pretende forme di pagamento poco trasparenti. Si potrà corrispondere l’importo pattuito tramite contanti, bonifico o assegno. Ma attenzione, le ultime due modalità sono quelle che garantiscono di fatto una maggiore sicurezza.

Allo stesso modo, i pagamenti elettronici rappresentano una soluzione altrettanto sicura per comprare un’auto usata da privato. Tramite Paypal, ad esempio, potrai effettuare transazioni tramite il tuo smartphone o altro device mobile. Così, non dovrai portare con te una ingente somma di denaro, e potrai allo stesso tempo tracciare facilmente il pagamento. Precauzione utile in caso dovesse sorgere una controversia dopo qualche tempo.

Inoltre i servizi di pagamento elettronico offrono spesso una garanzia per il pagamento acquisto auto usata. Il provider del sito potrà infatti aiutarti ad ottenere rapidamente indietro i tuoi soldi qualora tu voglia cancellare la transazione per frode o appropriazione indebita.

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Si può pagare un’auto usata in contanti, ma il valore della stessa non deve essere superiore a 2.000 euro. Le normative antiriciclaggio attualmente in vigore nel nostro Paese, infatti, fanno divieto il pagamento in contanti di somme superiori a tale soglia. Inoltre, è sempre fondamentale che il pagamento venga registrato nel contratto o in altra scrittura privata. Così facendo  si eviteranno controversie riguardanti l’effettiva corresponsione dell’importo già versato.

Probabilmente il sistema più sicuro per procedere all’acquisto auto tra privati è quello di pagare tramite bonifico. Il vantaggio è in questo caso rappresentato dalla tracciabilità del versamento effettuato. Solo aspettando  i tempi tecnici per l’accredito sul conto del venditore, ci si potrà mettere al volante della vettura usata.

Usare un assegno circolare è un ulteriore modo per pagare l’auto usata. In questo caso, prima di potersi mettere al volante del mezzo acquistato, si dovrà attendere che l’acquirente si rechi presso la banca che lo ha emesso per versare l’assegno, così da  assicurarsi della presenza del denaro richiesto. L’assegno circolare trova ancora utilizzo nel campo del mercato automobilistico per via della sua maggiore sicurezza. La banca, infatti, si impegna a pagare al portatore una cifra già presente presso l’istituto.

Cose da sapere

Nel caso di compravendita auto tra privati, è necessario stilare un contratto?

Nella compravendita di un’auto tra privati non c’è obbligo di redazione del contratto per finalizzare l’acquisto, ma la redazione di questo documento si rivela importante per far valere le proprie ragioni qualora una delle due parti si riveli inadempiente.

Si può lasciare l’acconto per l’acquisto auto da privati?

Qualora si sia trovata l’auto usata di proprio gradimento, ma non si abbia al momento la disponibilità della somma richiesta, si potrà concordare col venditore il versamento di un acconto così da evitare che il mezzo venga venduto ad un altro soggetto. In tal caso è fondamentale indicare la somma corrisposta nel contratto di vendita tra privati o in una scrittura privata.

Si può pagare un’auto usata in contanti?

È possibile pagare un’auto usata in contanti, ma il valore della stessa non deve essere superiore a 2.000 euro. In ogni caso è sempre fondamentale che il pagamento venga indicato nel contratto o in altra scrittura privata per evitare che il venditore possa vantare la mancata corresponsione dell’importo già versato.

Qual è il metodo più sicuro per pagare un’auto usata da un privato?

Il sistema più sicuro per finalizzare l’acquisto auto tra privati è quello di pagare il prezzo pattuito tramite bonifico. In questo caso resterà traccia del versamento effettuato ed una volta trascorsi i tempi tecnici per l’accredito sul conto del venditore ci si potrà mettere al volante della vettura usata.

È possibile comprare un’auto usata pagando con assegno circolare?

Si, ma prima di potersi mettere al volante del mezzo acquistato, si dovrà attendere che l’acquirente si rechi presso la banca che lo ha emesso per versare l’assegno ed assicurarsi così della presenza del denaro richiesto.

Cosa si rischia se si vende senza Partita IVA?

Se si intraprende un'attività commerciale professionale e continuativa senza Partita IVA si incorre nel reato di esercizio abusivo di attività commerciale che prevede una multa non inferiore a 103€ e la reclusione fino a 2 anni.

Cosa si intende per vendita occasionale?

Con il termine vendita occasionale facciamo riferimento a quella che viene fatta in modo non stabile e non continuativo. Tale tipologia di vendita non rende necessaria l'apertura della Partita IVA. È possibile vendere online senza Partita IVA a patto che l'attività sia: Svolta in modo occasionale e sporadico.

Quanto si può vendere online senza Partita IVA?

Non ci sono limiti su quanto si può vendere online senza Partita IVA a patto che questa attività venga svolta solo nei marketplace che prevedono la vendita occasionale, come eBay, Subito o Facebook Marketplace.

Come vendere senza fattura?

È possibile vendere senza fattura a patto che l'attività presenti i seguenti requisiti: Sia svolta in modo occasionale e sporadico su marketplace come eBay o Vinted. Non vi sia l'acquisto di oggetti finalizzato alla vendita.