Cattedrale di santa maria del fiore firenze

Cattedrale di santa maria del fiore firenze

Nicola ForenzaGetty Images

La Cattedrale di Santa Maria del Fiore più nota semplicemente come Duomo di Firenze è il simbolo della città nonché uno dei monumenti più celebri d’Italia. Quando venne terminata nel Quattrocento, aveva il primato di essere la più grande cattedrale del mondo, mentre oggi è la terza in Europa dopo San Pietro a Roma e il Duomo di Milano. È stata edificata sulle fondamenta della vecchia chiesa di Santa Reparata, in un luogo che già aveva ospitato in passato diversi edifici religiosi. Scopriamone le sue origini e la sua storia.

Santa Maria del Fiore, il simbolo della storia di Firenze

La realizzazione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore è stata ordinata dalla Signoria di Firenze nel 1296, ma la costruzione ebbe fine solo nel 1436. Inizialmente i lavori furono affidati al celebre architetto e urbanista italiano, Arnolfo di Cambio, ma durante gli anni furono più volte interrotti e nuovamente ripresi da Giotto, Francesco Talenti e Giovanni di Lapo Ghini, fino al completamento della stessa con la famosa cupola a opera del Brunelleschi. La pianta del duomo consta di un corpo di tre navate che è stato saldato a una grandissima rotonda triconca per sorreggere la maestosa cupola, la più grande mai realizzata in muratura. Al suo interno è possibile ammirare un’enorme superficie mai decorata ad affresco: si tratta di ben tremilaseicento metri quadri di decorazioni eseguite tra il 1572 e il 1579 sia dal Vasariche da Federico Zuccari. Alla base della lanterna della cupola è stata realizzata anche una terrazza panoramica che permette di ammirare la vista sulla città da un’altezza di novantuno metri da terra. Di sicuro impatto è anche la facciata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, risalente al 1887 ed eretta in marmi policromi per mano di Emilio de Fabris, che rappresenta un celebre esempio di stile neogotico italiano.

L’inizio dei lavori della Cattedrale di Santa Maria del Fiore

Come accennato, il posto in cui è stata eretta la cattedrale era già stato interessato da altri edifici religiosi: la prima cattedrale di Firenze fu la chiesa di San Lorenzo e in seguito tale appellativo passò a Santa Reparata, la chiesa originaria che si trova sotto Santa Maria del Fiore. La piazza che ospita l’odierna cattedrale in epoca carolingia vedeva la residenza del margravio affianco alla sede vescovile e alla cattedrale, e rappresentava un fervore di potere civile e religioso insieme. Nel 1078 Matilde di Canossa promosse la costruzione delle mura cittadine facendovi inglobare anche Santa Reparata e quello che era un primitivo Battistero di San Giovanni. Fu solo nel XIV secolo quando la città visse uno dei suoi periodi più floridi, che la piazza divenne oggetto di diversi progetti urbanistici come la creazione di piazza della Signoria, l’ampliamento delle mura e la costruzione della nuova cattedrale, che doveva essere di una grandezza e importanza tali da rispecchiare il nuovo contesto cittadino. La chiesa di Santa Reparata, infatti, non poteva più prestarsi alle nuove esigenze della Signoria fiorentina, nonché all’espansione che Firenze stava subendo in quel tempo, ecco perché la Cattedrale di Santa Maria del Fiore fu pensata proprio per esaltare la nuova Firenze e superare in dimensioni quelle già presenti nelle città rivali come Siena e Pisa.

Santa Maria del Fiore, dalla prima pietra al nome

Il primo architetto a lavorare alla fabbrica della Cattedrale di Santa Maria del Fiore fu Arnolfo di Cambio, che era già stato coinvolto nel rinnovo e nella costruzione di edifici quali la Basilica di Santa Croce e il Palazzo della Signoria. La prima pietra del duomo fu posta dall’incaricato di Papa Bonifacio VIII, il cardinale Pietro Duraguerra, in occasione della festa della Madonna l’8 settembre 1296, e per questo l’edificio venne dedicato alla Madonna del fiore, anche se il vecchio titolo di Santa Reparata venne usato fino al XV secolo anche dagli stessi fino al 1412, quando un decreto della stessa Signoria impose l’uso del nuovo nome. Effettivamente risulta ancora oggi un po’ ambigua la denominazione di Santa Maria del Fiore: si pensa possa essere un riferimento al giglio dell’annunciazione dell’angelo alla Madonna o anche allo stesso stemma di Firenze o al nome latino della città, Fiorenza. A tutt’oggi resta poco chiaro tale riferimento.

Il primo architetto di Santa Maria del Fiore: Arnolfo di Cambio

I lavori partirono con lo scavo delle fondamenta e l’elevazione delle mura delle navate laterali; quindi, si continuò in maniera tale da lasciare funzionante il più a lungo possibile la chiesa di Santa Reparata almeno per i riti religiosi. Non tutti gli storici concordano che ci fosse un progetto di Arnolfo di Cambio relativo alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, però vista nella sua interezza, è innegabile che alcuni elementi siano di forte matrice arnolfiana anche se potrebbero essere stati eseguiti da altri capomastri, ma ciò non preclude l’esistenza di un progetto iniziale dell’architetto. Le prime fondamenta di Santa Maria del Fiore si trovano sotto l’odierna facciata e sotto le mura laterali, a conferma che di Cambio avesse pensato di realizzarla secondo l’attuale perimetro. Anche la facciata della chiesa venne iniziata subito, e sarebbe proprio il grande ballatoio sporgente a confermare la firma arnolfiana. Firma che cambiò dal 1302, con la morte dello stesso architetto, e per la quale la costruzione subì dei rallentamenti e addirittura una sospensione per quasi trent’anni.

Il campanile di Giotto e la fine dei lavori

A dare nuovo vigore all’edificazione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore fu il ritrovamento delle reliquie del venerato vescovo san Zanobi. E così la corporazione dell’Arte della Lana nel 1334 decise di affidare i lavori a Giotto insieme ad Andrea Pisano. Giotto si concentrò in modo particolare sul Campanile e riuscì a dare inizio alla sua costruzione, ma a continuarla alla sua morte fu il Pisano. Con la dipartita di quest’ultimo, l’edificio subì un nuovo arresto. Fortunatamente non si dovette attendere molto in quanto Francesco Talenti nel 1349 completò il campanile e riprese la costruzione della basilica dal 1356: prendendo spunto dal progetto arnolfiano, ne ingrandì le dimensioni e pensò di ridurre il numero delle campate realizzandole a pianta quadrata anziché rettangolare. In questo modo riuscì a realizzare le prime tre per poi essere escluso dai lavori a causa di diversi dibattiti avuti con gli operai dell’Opera del duomo. Nel 1364 si approvò il progetto relativo alla parte absidale aumentando il diametro della cupola e prevedendo l’installazione di un tamburo con grandi occhi. A prendersi carico di tutto fu Giovanni di Lapo Ghini che divenne il nuovo responsabile dell’opera: richiamando a sé il Talenti come capomastro, Ghini riuscì a completare le absidi, le navate con tanto di rispettiva copertura e nel 1421 terminò anche le tribune e il tamburo, cosicché mancava solo la cupola.

Cupola Santa Maria del Fiore: Brunelleschi e la sua sfida

Nel 1418 per la costruzione della cupola venne indetto un concorso pubblico dedicato alla progettazione della cupola o anche solo delle macchine che avrebbero dovuto essere impiegate per il sollevamento dei materiali di costruzione. Grazie a tale concorso si distinsero due artisti che già si erano scontrati per la realizzazione della porta nord del Battistero, ovvero Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti. Brunelleschi presentò il suo modello e fece una prova per la costruzione della cupola senza l’utilizzo della tradizionale centina predisponendo piuttosto una doppia calotta autoportante: la sua era una soluzione altamente moderna e innovativa per i tempi. Riuscì a risolvere così tutte le difficoltà che gli si presentarono durante il progetto, dalla costruzione di carrucole e gru all’organizzazione del cantiere fino alla decorazione esterna della cupola per la quale furono costruiti otto costoloni in marmo. Internamente lo spessore era di ben due metro e mezzo alla base, mentre esternamente risultò più sottile, meno di un metro, in quanto la copertura esterna aveva l’unico scopo di proteggere la cupola dalla pioggia e farla sembrare più magnifica all’esterno. Disporre i mattoni a spina di pesce fu un valido espediente che servì a impedirne lo scivolamento fino alla presa della malta. Per la difficoltà dell’impresa e il magnifico risultato finale, la realizzazione della cupola è stata considerata la prima grande opera dell’architettura rinascimentale.

Cattedrale Santa Maria del Fiore e i consigli di Michelangelo

Anche per la lanterna venne bandito un concorso, sempre vinto dal Brunelleschi, grazie a un progetto basato sulla forma ottagonale della cupola. L’edificazione della lanterna iniziò nel 1446 qualche mese prima della morte dell’architetto, e per questo durante il periodo di stasi vennero avanzate nuove proposte e alla fine venne conclusa da Michelozzo nel 1461. In cima alla copertura a cono venne posta la sfera dorata del Verrocchio, la cui croce fu aggiunta nel 1471. Proprio tale sfera non ebbe molta fortuna: cadde una prima volta nel 1492 e di nuovo nel 1600 durante una brutta tempesta. Oggi un disco di marmo presente sul retro di Piazza del duomo ricorda il punto in cui la sfera si arrestò. Quella del Verrocchio fu sostituita nel 1602 dalla sfera che tutt’oggi si può ammirare in cima alla cupola. Curiosità vuole che anche Michelangelodisse la sua a proposito del ballatoio visibile sulla parte sud-est della cupola realizzato da Baccio d’Agnolo e Antonio da Sangallo il vecchio: i due artisti prima di continuare nella loro opera, chiesero l’opinione del maestro che li fece ravvedere dichiarando che il ballatoio faceva sembrare la cupola una gabbia per grilli.

Santa Maria del Fiore e i suoi eventi storici

Finalmente nel 1436 i lavori della Cattedrale di Santa Maria del Fiore si conclusero e la chiesa venne dedicata a Papa Eugenio IV nel giorno del Capodanno fiorentino, il 25 marzo. Da allora la cattedrale è stata protagonista delle letture pubbliche della Divina Commedia, del Concilio di Firenze del 1438 che sancì l’unione della chiesa latina e di quella bizantina, e sempre in duomo Leon Battista Alberti tenne il Certame Coronario in difesa della letteratura volgare. All’interno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore si assistette alla Congiura dei Pazzi che finì con l’assassinio di Giuliano de’ Medici, e sempre qui Savonarola pronunciò le sue celebri prediche con cui espresse tutta la sua disapprovazione per la decadenza dei costumi, il paganesimo rinato e l’ostentazione della ricchezza.

Redazione Elle Decor Italia Come Elle Decor Italia e Hearst Italia, promuoviamo da oltre 30 anni il design e la cultura del progetto, raccontando i nuovi modi dell’abitare contemporaneo, le tendenze e gli stili di vita.

Quanto costa entrare alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore?

CattedraleSanta Maria del Fiore L'ingresso alla Cattedrale è gratuito. Dal 3 agosto non è più necessaria la prenotazione. Devi solo entrare dalla porta destra della facciata principale tra le 10:15 e le 16:15.

Quanto ci vuole a visitare la cattedrale di Santa Maria del Fiore?

1,5/2 ore direi, come media. Come in ogni museo dipende da quanto ci si sofferma sui capolavori. Anche 15 min di relax sulla terrazza, osservando la cupola di S. Maria del Fiore a due passi.

Dove si acquistano i biglietti per il Duomo di Firenze?

1 – presso la biglietteria del museo dell'opera del Duomo di Firenze, che si trova dietro il Duomo, ma la fila per l'acquisto può essere lunga.

Cosa vedere nella Basilica di Santa Maria del Fiore?

Sommario.
I busti degli artisti: Giotto, Brunelleschi, Arnolfo e Emilio de Fabris..
Lo strano orologio in controfacciata..
I monumenti equestri..
Il ritratto di Dante..
Le vetrate..
Le statue degli Apostoli e il Coro..
Gli affreschi della Cupola..
Gli scavi archeologici di Santa Reparata..