Corpo umano dove si trova il fegato

Fegato…tutti nominano di continuo questo organo tanto importante del nostro corpo, eppure in tanti non sanno neppure dov’è!
Se a qualcuno si pone la domanda “ma il fegato dove si trova? A destra o a sinistra?”, la risposta è tutt’altro che scontata.

Dove è posizionato l’organo epatico?
Le principali funzioni del fegato
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Il fegato nei cani e nei gatti
I principali problemi epatici
La migliore depurazione intestinale

Provare per credere.
Vediamo allora di capirci qualcosa di più su dove è posizionato questo organo vitale.
Dare una definizione precisa di cosa sia il fegato non è facilissimo, in quanto si tratta dell’organo non solo più grande, ma anche del più complesso del corpo umano sia per quantità che per varietà di funzioni. Non è un caso se spesso un risentimento in questa zona venga scambiata per un principio di colite.
In realtà è una ghiandola, il cui nome italiano ha un’origine bizzarra: esso deriva infatti dall’espressione latina “ietur ficatum“, ovvero “fegato con i fichi”, una ricetta culinaria di grande successo nell’Antica Roma.

Dove si trova l’organo epatico?

Corpo umano dove si trova il fegato

La sua collocazione nel corpo è nella parte destra superiore dell’addome e precisamente al di sotto del diaframma, localizzato tra quest’ultimo, il colon trasverso e lo stomaco. Ha una forma grossolanamente triangolare con angoli smussati e la sua parte più voluminosa si estende all’interno lungo il fianco destro.

Dalla parte opposta, è collocato a sinistra, vicino a stomaco e pancreas e sempre sotto il diaframma, ha sede la milza.
Sembra facile, invece la maggior parte delle persone, quando si tratta di dare la giusta collocazione agli organi del corpo umano, cade dalle nuvole.
Per il fegato poi, questo vale ancora di più !
Chissà perché, ma sembra che la maggior parte della gente sia molto più informata sul fegato che si trova in frigorifero, visto che in tanti sono ghiotti di quello di alcuni animali.
Non a caso in Toscana è una vera prelibatezza in cucina, quello “alla veneziana” è una delle specialità gastronomiche italiane e non sono pochi coloro che amano consumarlo accompagnato da un bel contorno di cipolle.

Scherzi a parte, è un organo da cui dipende gran parte del nostro stato di salute generale, per cui una sua conoscenza più approfondita è indispensabile per mantenerlo forte e vitale il più a lungo possibile e non come cantava Vasco Rossi nel famoso brano “fegato spappolato”…..

Tanto per cominciare, a cosa serve il fegato?

Quali funzioni svolge all’interno del nostro organismo?
Definito come il più grande “laboratorio chimico” del nostro corpo, il fegato ci è indispensabile: senza altri organi possiamo vivere, ma se non funziona bene l’intero organismo ne risente, anche pesantemente.

Innanzitutto il fegato interviene nel metabolismo dei glucidi, fungendo da deposito di glicogeno che poi può essere usato come sorgente di glucosio plasmatico. L’organo principale del plesso epatico controlla direttamente la mobilizzazione del glucosio da questi depositi in base alle richieste dell’organismo, il che significa che riveste un ruolo di fondamentale importanza nel controllo della glicemia.

E ancora:

  • interviene nella sintesi di acidi grassi;
  • distrugge e metabolizza i globuli rossi ormai a fine ciclo, recuperando il ferro legato all’emoglobina;
  • funge da deposito di vitamine e ferro intervenendo nel loro metabolismo;
  • metabolizza l’alcol etilico (o etanolo);
  • interviene nel catabolismo delle proteine (produzione di ammoniaca ed urea);
  • converte l’acido lattico in glucosio;
  • interviene nella sintesi degli aminoacidi non essenziali e delle proteine plasmatiche come l’albumina ed i vari fattori della coagulazione (protrombina, fibrinogeno ecc.);
  • riveste un ruolo importante nella detossificazione di scorie e tossine introdotte attraverso l’alimentazione, i farmaci e l’inquinamento; favorisce il corretto equilibrio idrosalino;
  • interviene nella sintesi di alcuni ormoni, come il GH.

Come è evidente, la molteplicità e soprattutto l’entità delle funzioni alle quali è deputato, fanno del fegato un organo insostituibile…o quasi.
Esiste infatti una terapia ancora sperimentale, ma sembra di successo, attraverso la quale è possibile mettere a riposo questo organo quando non funziona come dovrebbe, spesso per una insufficienza strutturale acuta o per intossicazione da funghi, paracetamolo, eccesso di Ganoderma Reishi ecc.. Si tratta della dialisi epatica, che serve a favorire l’eliminazione di sostanze tossiche dal fegato attraverso una rigenerazione delle cellule che lo compongono, con conseguente miglioramento della sua funzionalità.

Il trattamento è temporaneo, perché permette la sopravvivenza del paziente malato per un periodo limitato di tempo, ma spesso sufficiente affinché esso trovi un donatore compatibile per potersi sottoporre ad un trapianto di fegato, intervento complesso ma risolutivo.

Sicuramente avrete sentito parlare dell’olio di fegato di merluzzo e spero non solo per via della parodia di Checco Zalone, ai tempi in cui imitava Carmen Consoli. Fino a qualche tempo fa veniva considerato un rimedio d’elezione, dal sapore discutibile, utile per prevenire e curare il rachitismo nei bambini, una patologia oggi per fortuna molto rara, ma un tempo alquanto diffusa, di cui fu affetto ad esempio il grande poeta Giacomo Leopardi.

L’olio di fegato di merluzzo, attualmente disponibile in forme farmaceutiche che ne facilitano l’assunzione (capsule, perle, compresse ecc.), ha in effetti la capacità di apportare numerosi benefici al nostro organismo, ma non è esente da controindicazioni.
Questo estratto ottenuto dai pesci stimola gli ormoni tiroidei, rafforza il sistema immunitario, aiuta le funzioni cerebrali, abbassa il colesterolo, rallenta l’osteoporosi.
Inoltre svolge una potente e positiva azione antiossidante che aiuta a contrastare i danni provocati dai radicali liberi, principali responsabili dell’invecchiamento cellulare.

Il segreto di questo olio è racchiuso nell’alta concentrazione di Omega 3 e nell’elevata quantità di iodio, ma essendo altrettanto ricco di Vitamine A e D, è bene non eccedere nell’uso, poiché queste ultime, se assunte in dosi abbondanti, possono causare problemi di labbra screpolate, fragilità dei capelli, calcoli renali ed ingrossamento dell’apparato epatico.

Anche se tante persone tendono a confonderli, fegato, milza e pancreas sono organi con funzioni specifiche e tra di loro completamente diverse.
I compiti principali della milza consistono nel produrre globuli bianchi, ripulire il sangue dai globuli rossi ormai vecchi e controllare l’eventuale presenza di agenti patogeni e particelle estranee.
A differenza del fegato, la milza, che pure potrebbe incorrere in diverse patologie, non è un organo indispensabile alla vita.

Il pancreas invece è una ghiandola di colore grigio-rosa approssimativamente a forma di martello, la cui funzione principale è quella di produrre insulina, sostanza che riveste un’importanza fondamentale nel processo di digestione.
Il pancreas è una ghiandola a secrezione mista, ovvero endocrina (ormonale) ed esocrina, che consiste nella produzione del succo pancreatico, indispensabile alla digestione; il succo pancreatico contiene infatti enzimi che scindono proteine, grassi, zuccheri e acidi nucleici.

Fegati addomesticati

E’ un organo vitale anche per cani e gatti e per questo, se ci sta a cuore la salute dei nostri amici pelosi, dobbiamo fare attenzione affinchè esso funzioni correttamente.
Le malattie epatiche che possono colpire gli animali sono numerose, scopriamo come affrontare quelle principali e più pericolose qualora i nostri quadrupedi domestici ne mostrino i sintomi.
Un avvelenamento (si ricordi come le sostanze tossiche per cani e gatti sono moltissime) può offrire segnali come febbre improvvisa, abbattimento fisico e, in alcuni casi, persino svenimento.

Quando il vostro cane o gatto presenta questi comportamenti anomali sarebbe corretto portarlo immediatamente dal veterinario.
Fibrosi e cirrosi non colpiscono solo gli umani, in particolar modo coloro che abusano di sostanze alcoliche, ma anche gli esseri del mondo animale. Di solito possono essere considerate la conseguenza diretta dell’ingestione di sostanze tossiche che, anche quando assunte in minime dosi, nel lungo periodo potrebbero portare ad una insufficienza epatica che si presenta con dimagrimento, abbattimento, vomito e ittero.

I sintomi dell’ittero sono abbastanza evidenti ed è possibile riconoscerli anche da soli e senza essere degli esperti. Sarà sufficiente sollevare il labbro del cane o del gatto per avere un responso abbastanza sicuro. Qualora la mucosa risultasse giallastra e non rosea, come accade normalmente, questo vorrebbe significare che il fegato non funziona come dovrebbe e che l’animaletto necessita di cure specialistiche.

La steatosi epatica, dovuta principalmente ad una alimentazione sbagliata (esageratamente ricca di grassi), può comportare, nei casi più gravi, una rottura del fegato e quindi la morte dell’animale. Questa patologia colpisce maggiormente i gatti rispetto ai cani e si manifesta con una obesità evidente che dovrà necessariamente essere corretta per arginare il problema.
Portate il vostro amico da un medico veterinario e fatevi consigliare un regime dietetico in grado di aiutare la sua condizione. Sarà questa la migliore cosa che potrete fare per salvargli la vita.

Problemi di fegato

Tornando al fegato umano, anch’esso purtroppo può ammalarsi.
L’organo epatico ingrossato, di cui non è sempre facilissimo accorgersi in quanto occorrerebbe una speciale palpazione, effettuata da un dottore specializzato e quindi di esami strumentali, potrebbe scaturire da diverse cause, di cui la più comune risulta l’abuso di alcool.

L’aumento volumetrico della ghiandola può altresì dipendere dalla steatosi, ovvero da un accumulo di grasso dovuto, in genere, ad una dieta sregolata. In tal caso sarà necessario ripristinare una corretta alimentazione, prima di iniziare la cura di base, perchè trattasi di uno strumento imprescindibile per giungere ad una completa guarigione.
A volte, il fegato può ingrandirsi ed indurirsi nelle fasi piuttosto avanzate di un tumore al colon. Solitamente tale sintomo è accompagnato da ittero (colorazione giallastra di pelle e mucose).

Le “cisti semplici” al fegato sono formazioni presenti nel tessuto epatico contenenti un fluido prodotto dalla loro stessa parete.
La parete delle cisti è un epitelio che produce di continuo un liquido dalla composizione simile a quella del plasma. Le loro dimensioni superano raramente i due centimetri di diametro e quasi mai si rompono. I rischi maggiori legati a queste cisti sono quelli di un’infezione o di ascesso epatico. Quello delle cisti semplici è un problema piuttosto comune, soprattutto quando si diventa più anziani.

Le cisti, che presumibilmente sembrano avere origine congenita, non richiedono alcun tipo di trattamento, ad eccezione di quando diventano troppo voluminose e recano fastidio, ragion per cui si interverrà chirurgicamente per rimuoverle.
Piuttosto diffusi tra la popolazione, soprattutto femminile, sono i calcoli al fegato (più propriamente alla colecisti), che possono essere asintomatici, anche nel corso di molti anni, sino a manifestarsi sotto forma di coliche di varia entità.
Solo uno specialista epatico potrà decidere quando i calcoli, che sono formazioni dure simili a sassolini, debbano essere operati oppure no. In ogni caso essi potranno essere perfettamente affrontati, utilizzando le terapie più comuni, attualmente a disposizione.


Angioma al fegato

La patologia più grave che può colpire il fegato umano è il tumore (epatocarcinoma).
Dolore diffuso, nausea, stanchezza, ittero, febbre e ascite (ingrossamento del ventre) sono i sintomi più comuni con cui di norma si manifesta il cancro. Va precisato però come nel 70% circa dei casi, il tumore del fegato consegue a epatiti croniche, specie se degenerate in cirrosi, mentre il restante 30% è dovuto all’esposizione a sostanze oncogene, tra cui fumo, alcool e droga, in grado di far proliferare le metastasi.
Chirurgia e chemioterapia sono, a tutt’oggi, le armi principali utilizzate contro il tumore al fegato.

Il trapianto di fegato è una soluzione drastica, ma il più delle volte risolutiva. Si tratta del miglior sistema per soccorrere i pazienti che si trovano in pericolo di vita, a causa di una malattia che ha indebolito enormemente il fegato (cirrosi, tumore ecc.).

Un’operazione di trapianto epatico potrà essere effettuata da donatori viventi o deceduti, purché gruppo sanguigno e dimensioni corporee siano equivalenti.
In genere, tra i donatori viventi, vengono privilegiati i familiari, una condizione che riduce al minimo possibili problemi di rigetto dopo l’intervento, che comunque possono essere aggirati con l’uso di farmaci specifici.
Con le dovute precauzioni, un trapiantato di fegato potrà condurre un’esistenza quasi normale, senza eccessive limitazioni o proibizioni.

Da quanto detto finora, si evince chiaramente quanto sia importante mantenere il fegato “pulito” affinché esso possa svolgere ottimamente le funzioni che gli competono.

Pulirsi dentro
Ma si può depurare il fegato?

Corpo umano dove si trova il fegato

Innanzitutto seguendo un regime alimentare sano, equilibrato e vario, quindi privilegiando cibi ricchi di fibre, vitamine e sali minerali, a discapito di quelli grassi, dolci, salati, bruciacchiati.

Ricordate di bere sempre molta acqua, ogni singolo giorno della vostra vita ed evitate le bevande alcoliche, un vero e proprio “veleno” per il fegato.
Una regolare attività fisica e il mantenimento del giusto peso corporeo sono anch’esse buone strategie da adottare per il benessere del fegato e di tutto l’organismo. Evitate quindi di inalare sostanze nocive come gli insetticidi, poiché possono nuocere gravemente alla salute.
Il consiglio è quello di non imbottitevi farmaci e medicinali, ma di ricorrere ad essi soltanto quando ne avete un effettivo bisogno.

Da tenere presenti infine, i vantaggi che si possono ottenere in termini di depurazione e salute, attraverso l’Idrocolonterapia, un metodo delicato ed efficace di lavaggio dell’intestino che consiste nell’introdurre nel retto e colon acqua dolce filtrata. Nota ed utilizzata fin dall’antichità, questa pratica, oggi, può usufruire di una moderna tecnologia in grado di garantire al paziente una perfetta igiene ed un buon comfort.

Centri specializzati in IdroColonTerapia sono ormai diffusi su tutto il territorio nazionale e non è difficile, anche solo cercando in rete, conoscere quelli situati nella propria regione.
Molti non praticano questo trattamento per futili timori. Vi assicuriamo però che non occorre avere fegato per ripulire il proprio fegato…

Dove si sente il dolore al fegato?

Dolore al fegato e alle vie biliari Il dolore al fegato è dovuto alla distensione del rivestimento epatico, chiamato capsula glissoniana (o capsula di Glisson), che produce una sintomatologia dolorosa cupa, profonda, irradiata verso destra e su in alto dietro lo sterno, sino a livello della sesta vertebra toracica.

Quali sono i sintomi del dolore al fegato?

Problemi al fegato.
pelle e occhi gialli, questa condizione è nota come ittero, comune nei neonati ma meno frequente negli adulti..
Urina scura..
Prurito alla pelle..
Comparsa di lividi non dovuti a traumi sulle braccia e sulle gambe..
Stanchezza cronica..
Oscillazione del peso corporeo..
Febbre alta..

Dove si trova il fegato e lo stomaco?

Osservando questa immagine, possiamo visualizzare la posizione del fegato rispetto agli altri organi. Si trova, quindi, nella parte alta dell'addome, sotto al petto (e ai polmoni), sul lato destro, accanto allo stomaco, che è posto invece a sinistra, e sopra il rene destro.