Nacl 0 9 flebo a cosa serve

Una soluzione fisiologica (o soluzione salina) è una soluzione contenente cloruro di sodio (NaCl) disciolto in acqua purificata. Si tratta di un liquido utilizzato comunemente per infusioni endovenose, ma il suo utilizzo è ampio in ambito medico sanitario, basti pensare che la si trova per sciacquare le lenti a contatto, per alcune pratiche di igiene di irrigazione nasale e per riempire le protesi al seno.

Cos’è la soluzione fisiologica

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La soluzione fisiologica contiene lo 0,9% di NaCl

Nella sua concentrazione normale, la soluzione fisiologica è una soluzione contenente il 0,9% di NaCl, ovvero circa 9 g/L. Nonostante venga comunemente chiamata anche soluzione isotonica, il suo livello di osmolarità è leggermente più elevato rispetto al sangue (275 – 295 mOsm/L) in quanto pari a circa 300 mOsm/L. Tecnicamente, dunque, è inesatto affermare che questa soluzione sia isotonica rispetto al sangue.

A questa concentrazione è usata frequentemente per terapie endovenose su pazienti che non possono assumere fluidi oralmente e sono affetti da una disidratazione acuta.

La concentrazione normale di soluzione salina è solitamente il primo fluido utilizzato quando la disidratazione è abbastanza grave da minacciare la corretta circolazione del sangue; la ragione è che è il liquido più sicuro da assumere in grandi quantità.

Questo in quanto, alla concentrazione del 0,9%, la soluzione fisiologica si trova in equilibrio con il flusso sanguigno e non incide sul movimento dei liquidi verso e dalle cellule endoteliali delle vene. Per questo motivo, inoltre, si tratta della soluzione più utilizzata per la diluizione di farmaci.

In commercio esistono anche altre concentrazioni di soluzione che vengono utilizzate per altri scopi, ad esempio per fornire liquidi ad un paziente disidratato o per rispondere ai bisogni quotidiani di acqua e sali di un paziente che non può assumerli per via orale. Un esempio sono le soluzioni ipotoniche, nelle quali la concentrazione di tutti i soluti fluido extracellulare è inferiore a quella del fluido intracellulare.

Queste soluzioni possiedono un’osmolarità inferiore a 250-260 mOsm/l. Poiché le infusioni di una soluzione con bassa osmolarità possono creare problematiche quali citolisi, le soluzioni endovenose con concentrazioni minori sono solitamente accompagnate da glucosio, il quale mantiene un livello adeguato di osmolarità e allo stesso tempo apporta meno cloruro di sodio.

Siccome il peso molecolare del glucosio è maggiore, questo ha la stessa osmolarità della soluzione in concentrazione normale, ma immette meno sodio nella circolazione corporea. Viceversa, al fine di risolvere alcune disionie in commercio esistono anche soluzioni aventi un’osmolarità più elevata rispetto a quella sanguigna.

Queste soluzioni, dette ipertoniche, possiedono un’osmolarità superiore a 300-310 mOsm/l, con valori che raggiungono anche 500-1.000 mOsm/l. In questa classe di soluzioni l’osmolarità del soluto nel liquido extracellulare è maggiore rispetto a quello intracellulare. La pressione osmotica così generata fa sì che l’acqua presente all’interno della cellula passi alla parte extracellulare. In questo caso, l’organismo sarà obbligato a rilasciare acqua dalle cellule verso la circolazione sistemica, con conseguente diluizione degli ioni in eccesso.

SODIO CLORURO FKI*0,9% 500ML


Eccipienti:

Acqua per preparazioni iniettabili, acido cloridrico (regolatore di pH), sodio idrossido (regolatore di pH).


Indicazioni terapeutiche:

Reintegrazione di fluidi e sodio cloruro.


Controindicazioni:

Ipernatremia. Pletore idrosaline.


Posologia:

Il medicinale deve essere somministrato per infusione endovenosa. Trattamento della deplezione di fluidi isotonici (deidratazione extracellulare) Adulti e adolescenti: da 500 ml a 3 litri nelle 24 ore. Neonati e bambini (fino ai 12 anni di età): da 20 a100 ml nelle 24 ore e per kg di peso corporeo, a seconda dell’età e del peso corporeo totale. Il dosaggio dovrà essere opportunamente ridotto in pazienti con insufficienza renale. Trattamento del deficit di sodio La dose è dipendente dall’età, peso, condizioni cliniche, quadro elettrolitico e osmolarità ed è in rapporto al deficit calcolato di sodio. Il deficit teorico di sodio può essere calcolato mediante la seguente formula: DEFICIT (mEq) = (140 – P) x V P = concentrazione plasmatica di sodio (in mEq/l) V = volume di acqua corporea (pari al 60% del peso corporeo per i bambini e per i maschi adulti, 50% per le donne adulte, 50% e 45% rispettivamente per gli uomini e le donne anziane). Utilizzando soluzioni ipertoniche (2%-3%-5%), somministrare metà dose nelle prime 8 ore fino a un massimo di 100 ml/ora; somministrare quindi la dose rimanente fino a raggiungere una concentrazione plasmatica di sodio pari a 130 mEq/l o fino a quando i sintomi non migliorino. In condizioni di grave deplezione sodica e nel trattamento di gravi sintomi legati all’iponatremia cronica, somministrare soluzioni ipertoniche di sodio cloruro in modo da aumentare la concentrazione plasmatica di sodio di 1–2 mmol/l/ora. Porre attenzione che la correzione non ecceda le 10-12 mmol/l nelle 24 ore e le 18 mmol/l nelle 48 ore. Nel caso in cui le soluzioni di sodio cloruro, ed in particolare le soluzioni allo 0,9%, siano utilizzate come soluzioni diluenti per la somministrazione endovenosa di farmaci che devono essere preventivamente diluiti, verificare preventivamente la compatibilità di tali medicinali con sodio cloruro e la sua concentrazione più idonea per la somministrazione nel RCP del medicinale da diluire. Se la concentrazione non è indicata, utilizzare la soluzione allo 0,9%.


Avvertenze e precauzioni:

I sali di sodio devono essere somministrati con cautela in pazienti con ipertensione, insufficienza cardiaca, edema periferico o polmonare, funzionalità renale ridotta, pre-eclampsia o altre condizioni associate alla ritenzione di sodio (vedere par. 4.5). Le soluzioni di concentrazione superiore allo 0,9% (soluzioni ipertoniche) devono essere utilizzate con precauzione, a velocità controllata di infusione e solo nei casi in cui siano specificatamente prescritte. Usare con grande cautela in pazienti con scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave e in stati clinici in cui esiste edema con ritenzione salina; in pazienti in trattamento con farmaci corticosteroidei o corticotropinici. La somministrazione continua senza aggiunta di potassio può causare ipokaliemia. Usare con cautela nei bambini. Durante l’infusione è buona monitorare il bilancio dei fluidi, gli elettroliti, l’osmolarità plasmatica e l’equilibrio acido-base. La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particelle visibili. Usare subito dopo l’apertura del contenitore. Il contenitore serve per una sola ed ininterrotta somministrazione e l’eventuale residuo non può essere utilizzato.


Interazioni:

I corticosteroidi sono associati con la ritenzione di sodio e acqua, con conseguente edema e ipertensione. Pertanto è necessario usare cautela nella somministrazione contemporanea di sali di sodio e corticosteroidi (vedere par. 4.4). Sebbene sodio cloruro sia compatibile con un elevato numero di soluzioni e medicinali, è opportuno verificarne comunque la compatibilità nel RCP del medicinale che si intende cosomministrare.


Effetti indesiderati:

Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del sodio cloruro, organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati. Disordini dell’equilibrio idrico ed elettrolitico: ipernatremia, ipervolemia, ipercloremia (che può causare una perdita di bicarbonati con conseguente acidosi). Patologie del sistema nervoso: cefalea, vertigini, irrequietezza, febbre, irritabilità, debolezza, rigidità muscolare, convulsioni, coma, morte. Disturbi psichiatrici: sonnolenza, stati confusionali. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea, arresto respiratorio. Patologie gastrointestinali: sete, ridotta salivazione, nausea, vomito, diarrea, dolori addominali. Patologie cardiache: tachicardia. Patologie dell’occhio: ridotta lacrimazione. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale. Patologie vascolari: ipotensione, ipertensione, edema polmonare e periferico. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: infezione nel sito di infusione, dolore o reazione locale, irritazione venosa, trombosi o flebite venosa che si estende dal sito di infusione, stravaso.


Gravidanza e allattamento:

Sebbene non si siano evidenziati effetti sullo sviluppo del feto, il medicinale va somministrato solo in caso di effettiva necessità e solo dopo aver valutato il rapporto rischio/beneficio. Il medicinale è compatibile con l’allattamento.


Confezione:

Flacone da 500 ml.

Perché si fanno le flebo di cloruro di sodio?

Perchè si usa? Sodio Cloruro 0,9% per infusione è indicato per il: trattamento della disidratazione isotonica extracellulare. trattamento della deplezione del sodio.

Per cosa si usa NaCl?

Una soluzione fisiologica (o soluzione salina) è una soluzione di cloruro di sodio (NaCl) in acqua pura. La soluzione salina è reperibile in diverse concentrazioni per scopi differenti. È usata comunemente per infusioni endovenose, per sciacquare le lenti a contatto, per alcune pratiche di igiene di irrigazione nasale.

Perché si fanno le flebo di soluzione fisiologica?

Una soluzione fisiologica è una soluzione acquosa mista al cloruro di sodio che va utilizzata, soprattutto per via endovenosa, nell'idratazione di pazienti disidratati o durante condizioni patologiche che richiedono maggiore idratazione.

Come somministrare NaCl?

Il medicinale deve essere somministrato per infusione endovenosa. Adulti ed adolescenti: da 500 ml a 3 litri nelle 24 ore. Neonati e bambini (fino a 12 anni di età): da 20 a 100 ml nelle 24 ore e per kg di peso corporeo, a seconda dell'età e del peso corporeo totale.