Quanti giorni di preavviso per un contratto a tempo determinato

L’indicazione di un periodo di preavviso all’interno di un contratto a tempo determinato non è previsto da alcuna norma di Legge, né generalmente dai CCNL. Il Codice Civile, all’art.2118, inserisce l’obbligo del preavviso per i soli contratti a tempo indeterminato.

La motivazione, intuitiva, consiste nella possibilità, da parte di chi riceve un recesso inaspettato (e questo dovrebbe avvenire solo se il contratto è stipulato a tempo indeterminato), di organizzarsi al meglio. Sulla stessa linea logica si sviluppa il ragionamento per cui nessun preavviso deve essere dato se due parti hanno già individuato quale sarà la data finale della loro collaborazione.

Si potrebbe sostenere che nel contratto a tempo determinato il preavviso non sia necessario perché, di fatto, già stato comunicato all’assunzione (pre-avviso = avviso che viene dato in anticipo; nel contratto a termine le parti si avvisano reciprocamente già alla firma del contratto).

=> Licenziamenti, recesso e indennità sostitutiva del preavviso

Attenzione però: si è sempre tenuti a rispettare la scadenza pattuita; in caso contrario ci si imbatte in un inadempimento contrattuale a cui può seguire una richiesta di risarcimento del danno, così quantificabile:

  • nel caso sia il datore di lavoro ad interrompere unilateralmente la collaborazione, è pari alle retribuzioni che sarebbero spettate per tutto il periodo intercorrente dalla data del recesso fino alla data di scadenza del contratto originariamente pattuita,
  • nel caso sia imputabile al lavoratore, il danno non sarà calcolabile automaticamente ma richiederà la prova delle ripercussioni economiche causate dal comportamento illecito del dipendente.

Tutto ciò premesso, cosa significa apporre un periodo di preavviso ad un contratto che per Legge non lo prevedrebbe? Dal punto di vista aziendale significa apporre al contratto una clausola suscettibile di illegittimità, se esercitata. Per il dipendente vale lo stesso (clausola invalida) a meno che non si dimostri che è a lui più favorevole.

Nei rapporti di lavoro, infatti, le clausole del contratto individuale, in deroga a quelle del CCNL applicato o alla Legge, hanno validità solamente se migliorative per la parte cosiddetta “debole”, che è il lavoratore.

A cura di Michele Bolpagni – Consulente del Lavoro       

Risposta di Redazione PMI.it

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Anche le più belle storie possono finire. Se per la tua vita professionale hai deciso che è il momento di lasciare una strada per intraprendere un nuovo inizio, sappi che ci sono dei tempi da rispettare.

Non sempre può essere chiaro di quanto è il famoso preavviso: dipende dal contratto, dal settore o da che cosa? Noi che lavoriamo ogni giorno a stretto contatto con i lavoratori conosciamo bene queste perplessità e siamo qui per aiutare anche te!

Per dare le dimissioni e accettare una nuova proposta, è bene che tu faccia i dovuti conti con il preavviso che devi fornire al datore di lavoro. In questo modo potrai fare un passaggio di consegne, lasciare il tuo vecchio lavoro con serenità e dedicarti al nuovo impiego senza altri pensieri.

Approfondiamo allora come conoscere il preavviso di dimissioni, da quando inizia e come puoi gestire al meglio gli ultimi giorni di lavoro.

Il preavviso di dimissioni è obbligatorio?

Se hai una buona considerazione del tuo contributo nelle attività aziendali per cui hai lavorato finora, crediamo tu comprenda il perché di un periodo di preavviso. Il lavoro di ogni collaboratore è un tassello importante all’interno di ogni realtà produttiva, perciò se decidi di non prestare più servizio dovrai dare al tuo datore di lavoro il tempo necessario a trovare un valido sostituto e a te di concludere i progetti su cui stavi lavorando.

Il preavviso, in ogni caso, è richiesto obbligatoriamente a tutti gli assunti a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato, secondo l’articolo 2118 del Codice Civile.

Se invece stai lavorando a tempo determinato, sappi che non sei tenuto a dare uno specifico preavviso, ma dovrai comunque concordare con il tuo datore di lavoro i tempi per lasciare il tuo attuale impiego.

Ci sono anche altri limitati casi in cui le dimissioni non prevedono un periodo di preavviso: se stai lavorando in prova, se rientri nei casi per cui c’è un divieto di licenziamento, oppure se ti licenzi per giusta causa come previsto dall’articolo 2119 del Codice Civile. Per questi casi, il nostro consiglio è di consegnare una lettera di licenziamento, perché la tua decisione diventi ufficiale.

Quanto dura il preavviso per le dimissioni?

Questa è una delle domande più ricorrenti, ma purtroppo non esiste una risposta univoca. Proviamo insieme a vagliare tutte le diverse possibilità.

Se sei fortunato, la risposta potrebbe essere molto vicina a te, ovvero nel tuo contratto di lavoro firmato al momento dell’assunzione. Alcuni accordi di lavoro lo prevedono e lo esplicitano proprio tra le clausole contrattuali.

Anche se potresti trovarlo già scritto, è bene che tu verifichi il periodo di preavviso secondo il tuo CCNL di riferimento.

Torniamo però alla durata del preavviso. Questa dipende da molte variabili determinate dall’INPS e, appunto, dai CCNL (Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro), come ad esempio l’anzianità, il livello, il tipo di contratto e l’inquadramento. Di certo la variabile più determinante tra tutte è l’anzianità lavorativa e già con questo dato puoi farti un’idea del tempo che ti può essere richiesto:

  • 2 anni con contratto part-time: 4 giorni di preavviso;
  • più di 2 anni con contratto part-time: 8 giorni di preavviso;
  • fino a 5 anni con contratto full-time: 8 giorni di preavviso;
  • più di 5 anni con contratto full-time: 15 giorni di preavviso.

Per un conteggio corretto, inoltre, tieni sempre in considerazione che non si parla solo di giorni lavorativi, ma vengono considerati tutti i giorni del calendario. Quindi i giorni effettivi di lavoro potrebbero essere meno di quanti richiesti.

Come devo gestire le mie dimissioni?

Dopo esserti accertato dei tempi di preavviso, è arrivato il momento di decidere quando dare le dimissioni e come farlo.

Il tempo di preavviso determina i giorni in cui dovrai presentarti all’attuale posto di lavoro prima di assentarti o cambiare impiego. Per questo motivo, se hai stabilito dei tempi precisi per iniziare un nuovo lavoro, è importante che tu consegni le tue dimissioni entro i tempi richiesti per il preavviso.

Per farlo, oggi esiste un’unica modalità, cioè l’invio telematico. Dal 12 marzo 2016, in seguito al Jobs Act, infatti, l’invio dei moduli di dimissione può essere effettuato solamente online e con posta elettronica certificata. La richiesta può essere inoltrata in autonomia se possiedi lo SPID, oppure recandoti presso un CAF o patronato di zona.

Una volta fatto l’invio, comincia il conto alla rovescia fino allo scadere del preavviso obbligatorio. Questo vale per la maggior parte dei casi, ma consulta bene le regole del tuo CCNL di appartenenza perché per alcuni settori le dimissioni iniziano dal primo o quindicesimo giorno del mese.

E se cambiassi idea? Nessuna paura: fino al settimo giorno dopo l’invio, puoi annullare le tue dimissioni.

Ti senti pronto a dare una svolta alla tua vita professionale? Se sei alla ricerca di una nuova opportunità lavorativa, informarti per conoscere i tempi per il preavviso di dimissioni è la mossa corretta.

Nel nostro lavoro selezioniamo ogni mese diversi profili professionali per le nostre aziende clienti. Ti piacerebbe saperne di più? Scopri subito le offerte di lavoro attualmente disponibili oppure carica qui il tuo CV per non perderti i nuovi annunci di tuo interesse.

Quanti giorni di preavviso per un contratto a tempo determinato
Quanti giorni di preavviso per un contratto a tempo determinato


Come licenziarsi con un contratto a tempo determinato?

Comunicazioni dimissioni contratto a tempo determinato Le dimissioni devono essere formalizzate, a pena di inefficacia, esclusivamente con modalità telematica, utilizzando appositi moduli resi disponibili dal ministero del Lavoro e trasmessi al datore di lavoro e all'ITL competente.

Cosa succede se mi dimetto prima della scadenza del contratto a tempo determinato?

Anche il datore di lavoro che licenzi il dipendente prima della scadenza del termine sarà tenuto a risarcire quest'ultimo versandogli tutte le mensilità che questi avrebbe altrimenti incassato in caso di prosecuzione del contratto. Il lavoratore non ha però diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro.

Quanti giorni di preavviso per dimissioni contratto tempo determinato stagionale?

15 giorni per lavoratori inquadrati nel Livello 1; 12 giorni per lavoratori inquadrati nel Livello 2; 10 giorni per lavoratori inquadrati nei Livelli 3 e 4; 6 giorni per lavoratori inquadrati nei Livelli 5 e 6.

Quanto è il tempo di preavviso per dimissioni?

Minimo 8 giorni di preavviso per lavoratori a tempo indeterminato full-time e un massimo di 5 anni di anzianità. Minimo 8 giorni di preavviso per lavoratori a tempo indeterminato part-time e più di 2 anni di anzianità.