Contratto di lavoro a tempo indeterminato part time

Contratto di lavoro a tempo indeterminato part time

Oggi l’inquadramento lavorativo prevede diversi contratti quello che offre maggiori tutele è il contratto a tempo indeterminato. Questo contratto di lavoro ha il vantaggio: di non avere termine, ciò vuol dire che l’azienda si assume l’onere di non licenziarti, se non a fronte di un motivo serio o solo in caso di fallimento dell’azienda.

Il lavoro a tempo indeterminato è l’auspicio di molti di coloro che sono alla ricerca di un lavoro, perché offre molta sicurezza e al contempo permette di accedere a una serie di diritti che possono essere fruiti maggiormente nel momento in cui si ha un contratto senza una specifica scadenza come avviene invece per quelli a tempo determinato o che prevedono comunque una breve collaborazione. Ma vediamo esattamente cos’è e quali sono i vantaggi del contratto a tempo indeterminato. Le agenzia interinali nei loro annunci tendono solitamente ad avere un’ampia descrizione della tipologia di contratto.

Prima di continuare ricordati di dare un’occhiata alle Offerte di Lavoro a tempo indeterminato presenti su Posizioni Aperte.

Indice

  • 1 Cos’è e come funziona il contratto a tempo indeterminato
  • 2 I Vantaggi del contratto a tempo indeterminato
  • 3 Approfondimenti

Cos’è e come funziona il contratto a tempo indeterminato

Il contratto a tempo indeterminato come accennato, serve a delineare un rapporto di lavoro duraturo siglato tra due soggetti quali: azienda (datore di lavoro) e dipendente. Il datore di lavoro è la persona giuridica, fisica o un ente che si impegna a retribuire il lavoratore per le sue prestazioni, gli versa i contributi assistenziali e previdenziali, e determina l’orario di lavoro che dovrà effettuare il lavoratore. Il dipendente invece è il lavoratore che accetta tramite questo contratto un rapporto di lavoro che non presenti alcun vincolo di durata.

E’ regolato dai CCNL ossia dai contratti collettivi nazionali del lavoro. Questi servono a determinare le specifiche contrattuali delle categorie aziendali in Italia. Il contratto nazionale serve anche a stabilire il compenso mensile che ogni figura e livello deve ottenere come paga minima. I contratti nazionali di solito prevedono un accordo tra le associazioni di categoria e i datori di lavoro.

I Vantaggi del contratto a tempo indeterminato

Il contratto di lavoro senza termine o indeterminato, prevede che il singolo lavorato abbia un orario di lavoro specifico che può essere part time (20, 24, 28 o 30 ore settimanali) oppure full time a 40 ore settimanali. In base all’orario di lavoro e alla mansione saranno poi stabiliti l’importo del salario, i turni di lavoro e nel corso di questo verranno versati eventuali straordinari, ossia ore lavorate in più rispetto a quelle previste dal contratto. Ma vediamo adesso insieme quali sono i vantaggi di questo tipo di contratto.

Può durare sino all’età pensionabile

Secondo le statistiche dell’Istat, coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato riescono a raggiungere più facilmente l’età pensionabile contributiva (con 40 anni di contributi) mentre è più difficile per coloro che siglano negli anni tanti contratti a tempo determinato. Un lavoro a tempo indeterminato specie per un’azienda seria o per un ente statale infatti, permette al lavoratore che si comporta sempre bene nel corso degli anni di raggiungere più agilmente i 40 anni di contributi.

Si riesce a ottenere un TFR più cospicuo

Solitamente alla fine di ogni contratto a tempo determinato il TFR viene liquidato al dipendente. Con un contratto indeterminato, il TFR viene rilasciato nel momento in cui termina il rapporto di lavoro (che solitamente dura un buon numero di anni), quindi la somma sarà più cospicua. Non solo, quando si ha un contratto a tempo indeterminato è possibile anche scegliere di devolvere il TFR in un fondo pensionistico complementare.

Permette di avere tredicesima, quattordicesima e quindicesima

Il contratto a tempo indeterminato permette di ottenere durante l’anno minimo la 13esima e 14esima (che danno al lavoratore una mensilità in più oltre allo stipendio corrente). Per alcuni lavori oltre alla tredicesima e quattordicesima, è possibile anche ottenere una quindicesima mensilità. Avere due o tre mensilità in più durante l’anno è davvero molto utile al proprio bilancio familiare: per questo motivo molti auspicano a questo tipo di contratto. Chiaramente il costo del dipendente all’azienda è più alto.

Si può richiedere un mutuo o un finanziamento

Uno dei vantaggi del contratto a tempo indeterminato è la possibilità di accedere facilmente a un mutuo per la prima casa o un finanziamento. Infatti, è noto che il mutuo o il finanziamento non viene concesso dalle banche a coloro che hanno un contratto a tempo determinato, in quanto non avendo un lavoro stabile non possono garantire alla banca la restituzione del prestito. Un contratto a tempo indeterminato invece agevola le procedure bancarie e garantisce all’ente la possibilità di essere rimborsati. Non solo, con un contratto di questo tipo si può chiedere la cessione del quinto o avvallare il prestito sul proprio TFR se si lavora da anni con l’azienda.

Assegni familiari, malattia, ferie pagate

Infine, il contratto a tempo indeterminato offre tutti quei diritti che ogni lavoratore desidera avere mentre svolge un impiego presso un’impresa, azienda, o ente statale. Con questo contratto si ha diritto innanzi tutto agli assegni familiari in caso di moglie/marito, o figli a carico. Non solo, se ci si prende cura di persone con specifiche forme di disabilità è possibile ottenere anche i diritti previsti dalla legge 104/92. Per i lavoratori a tempo indeterminato si possono richiedere tranquillamente dei giorni di malattia con un certificato medico, non solo per le donne si possono ottenere tutti i diritti previsti dalla maternità, quindi ci si potrà assentare dal lavoro per minimo 5 mesi, e poi si avranno a disposizione le ore per l’allattamento. Oltre a malattia, maternità ed eventuali infortuni sul lavoro, uno dei vantaggi del lavoro a tempo indeterminato è la possibilità di accumulare dei giorni di ferie pagate. In linea generale è possibile avere da un minimo di 30 sino a 60 giorni di ferie pagate durante l’anno.

Approfondimenti

  • Contratto Indeterminato con Agenzia Interinale Pro e Contro
  • Si può modificare un contratto di lavoro a tempo indeterminato?
  • Come Licenziarsi da un Contratto a Tempo Indeterminato
  • Periodo di Prova Contratto a Tempo Indeterminato
  • Quanti Giorni di Preavviso per Dimissioni Contratto Tempo Indeterminato
  • Quanto Tempo ci vuole per fare un Contratto di Lavoro

Quante sono le ore minime per un part time?

La differenza principale con il contratto full time risiede nelle ore di lavoro che, nel part time sono ridotte. Infatti le ore di lavoro minime sono di 16 ore la settimana e può essere anche stipulato a 20 o 30 ore settimanali (i più diffusi).

Quante ore si lavora con un contratto part time?

Ogni volta che l'orario di lavoro è inferiore alle 40 ore, il contratto si definisce part time. E' quindi part time non solo il contratto che prevede 20 o 30 ore settimanali, ma anche quello che ne prevede 36 e persino 38.

Quanto guadagna un part time 20 ore?

Stesso discorso vale per chi fa un part time da 20 o 30 ore rispetto alle 40 ore di lavoro settimanale. Se, per esempio, un lavoratore dipendente assunto con contratto full time guadagna uno stipendio minimo di 1.300 euro lorde mensili, chi fa un part time da 20 ore settimanali guadagna 650 euro mensili.

Quanto si paga di contributi per un contratto part time?

La pensione contributiva si ottiene moltiplicando il coefficiente di trasformazione, che varia in funzione dell'età del lavoratore al momento della pensione, con il montante contributivo che per un part-time equivale al 33% della retribuzione, molto inferiore a quella del full-time.