Non mi viene il ciclo ma non sono incinta

La mancanza di mestruazioni è chiamata amenorrea.

L’amenorrea è normale nelle seguenti circostanze:

  • prima della pubertà

  • Durante la gravidanza

  • durante l’allattamento al seno

  • dopo la menopausa

In altri momenti, potrebbe essere il primo sintomo di un disturbo grave.

Nella maggior parte delle donne con amenorrea, le ovaie non rilasciano l’ovulo e la gravidanza non è possibile.

Se l’amenorrea dura a lungo, possono svilupparsi problemi simili a quelli associati alla menopausa Menopausa Per menopausa si intende l’interruzione definitiva delle mestruazioni e, pertanto, della fertilità. Anche per parecchi anni prima e subito dopo la menopausa, i livelli di estrogeno oscillano... maggiori informazioni

Non mi viene il ciclo ma non sono incinta
, come vampate di calore, secchezza vaginale, riduzione della densità ossea (osteoporosi Osteoporosi L’osteoporosi è una condizione in cui una riduzione della densità indebolisce l’osso, che diventa più facilmente soggetto alle fratture (rottura). L’età, la carenza di estrogeni, l’apporto insufficiente... maggiori informazioni
Non mi viene il ciclo ma non sono incinta
) e maggior rischio di disturbi cardiaci e vascolari, che insorgono a causa del basso livello di estrogeni.

Esistono due tipi principali di amenorrea:

  • Primaria: le mestruazioni non iniziano.

  • Secondaria: i cicli cominciano ma poi si interrompono.

Di solito, se il ciclo non ha inizio, le ragazze non hanno la pubertà e quindi i caratteri sessuali secondari come i seni e i peli pubici non si sviluppano in modo normale.

Se le donne hanno avuto le mestruazioni, ma poi non le hanno più, si può trattare di amenorrea secondaria. L’amenorrea secondaria è molto più comune di quella primaria.

  • Ipotalamo (parte del cervello che aiuta a controllare l’ipofisi)

  • Ipofisi, che produce l’ormone luteinizzante e l’ormone follicolo-stimolante

  • Le ovaie, che producono estrogeno e progesterone

Il ciclo mestruale può essere influenzato anche da altri ormoni, come gli ormoni tiroidei e la prolattina (prodotta dall’ipofisi).

La causa più comune di assenza di cicli mestruali nelle donne che non sono in gravidanza o che allattano è

  • Un malfunzionamento di qualsiasi parte del sistema ormonale

Se il sistema non funziona bene, le ovaie non rilasciano un ovulo. Il tipo di amenorrea risultante viene chiamato amenorrea anovulatoria.

Meno comune è il caso in cui, nonostante il sistema ormonale funzioni regolarmente, altri problemi impediscono il verificarsi della mestruazione. Ad esempio, il sanguinamento mestruale può essere impedito da cicatrici all’interno dell’utero o perché un difetto genetico, un fibroma o un polipo bloccano il flusso di sangue mestruale dalla vagina.

Anche un livello elevato di prolattina, che stimola la produzione di latte nelle mammelle, può causare l’assenza del ciclo.

L’amenorrea può dipendere da condizioni che interessano l’ipotalamo, l’ipofisi, le ovaie, l’utero, la cervice o la vagina, fra cui disturbi ormonali, difetti congeniti, patologie genetiche e farmaci.

Per stabilire qual è la causa più comune bisogna distinguere dapprima fra amenorrea primaria e secondaria.

I disturbi che causano l’amenorrea primaria sono relativamente rari; fra i più comuni ricordiamo:

  • una patologia genetica

I disturbi genetici includono

  • Disturbi che determinano la presenza di un cromosoma Y (presente normalmente solo nei maschi).

Le patologie genetiche e i difetti congeniti che causano l’amenorrea primaria possono rimanere inosservati fino alla pubertà, ma causano solo amenorrea primaria e non quella secondaria.

Talvolta la pubertà risulta ritardata in ragazze che non manifestano alcun disturbo, ma il ciclo normale ha inizio a un’età più avanzata. Si tratta di una pubertà ritardata che può essere ereditaria.

Le cause più comuni sono rappresentate da:

  • Gravidanza

  • Allattamento al seno

  • Malfunzionamento dell’ipotalamo

  • Malfunzionamento dell’ipofisi o della tiroide

  • Uso di alcuni farmaci, come la pillola anticoncezionale (contraccettivi orali), antidepressivi o antipsicotici.

La gravidanza è la causa più comune di amenorrea fra le donne in età fertile.

L’ipotalamo può malfunzionare per vari motivi:

  • Lo stress o l’eccessivo esercizio fisico (come nelle atlete a livello agonistico, in particolare le donne che praticano sport che richiedono di mantenere un peso corporeo basso)

  • Radioterapia o una lesione

L’ipofisi può non funzionare correttamente perché

  • È danneggiata.

  • I livelli di prolattina sono elevati.

Gli antidepressivi, gli antipsicotici, i contraccettivi orali (talvolta) o certi altri farmaci possono far aumentare i livelli di prolattina, al pari dei tumori ipofisari e di alcuni altri disturbi.

Cause meno comuni di amenorrea secondaria comprendono i disturbi cronici (in particolare quelli che interessano polmoni, tratto digerente, sangue, reni o fegato), alcune malattie autoimmuni, tumori, infezione da HIV, radioterapia, traumi cranici, mola idatiforme (crescita eccessiva di tessuto placentare), sindrome di Cushing e malfunzionamento delle ghiandole surrenali. Anche la presenza di cicatrici nell’utero (di solito a seguito di un’infezione o di un intervento chirurgico), di polipi e fibromi può essere causa di amenorrea secondaria.

I medici determinano se l’amenorrea è primaria o secondaria, un’informazione che li aiuta a identificare la causa.

Alcuni sintomi possono essere fonte di preoccupazione:

  • Ritardo della pubertà

  • Sviluppo di caratteristiche maschili, come eccesso di peluria sul corpo, voce più profonda e aumento delle dimensioni dei muscoli

  • Disturbi alla vista

  • Una variazione ponderale significativa

È opportuno che le ragazze si rivolgano al medico se

  • non evidenziano segni di pubertà (sviluppo del seno o uno sviluppo rapido) entro i 13 anni di età.

  • Il ciclo mestruale non è iniziato a 15 anni in ragazze che crescono normalmente e hanno sviluppato le caratteristiche sessuali secondarie.

In questi casi può trattarsi di amenorrea primaria.

Se le donne in età fertile hanno un’interruzione delle mestruazioni, devono consultare un medico se

  • Non hanno avuto 3 cicli mestruali

  • Hanno meno di 9 cicli l’anno

  • La frequenza dei cicli cambia improvvisamente.

In questi casi può trattarsi di amenorrea secondaria. I medici eseguono sempre un test di gravidanza quando valutano le donne per amenorrea secondaria. Le donne possono decidere di eseguire un test di gravidanza a casa prima di consultare il medico.

Per l’anamnesi mestruale il medico determina se l’amenorrea è primaria o secondaria chiedendo alla paziente se in precedenza ha mai avuto un ciclo mestruale. In caso positivo, il medico si informa sull’età e sull’inizio delle mestruazioni oltre che sulla data dell’ultimo ciclo. Chiede poi alla donna di descrivere i cicli in termini di:

  • durata

  • frequenza

  • regolarità

  • abbondanza del flusso

  • sensibilità dei seni erano o eventuali cambiamenti di umore collegati al ciclo

Se una ragazza non ha ancora avuto il menarca, il medico chiede

  • Se si stiano sviluppando i seni

  • Se abbia avuto un picco di crescita

  • Se siano comparsi i peli pubici e ascellari (segno di pubertà)

  • Se altri componenti familiari abbiano avuto anomalie mestruali

Queste informazioni consentono al medico di escludere alcune cause. Le informazioni sul ritardo della pubertà e sulle patologie genetiche nei membri della famiglia possono aiutare il medico a comprendere se la causa dipende da una patologia genetica.

Il medico si informa sui sintomi che possono indicare una certa causa e sull’uso di farmaci, sullo svolgimento di attività fisiche, sulle abitudini alimentari e altre condizioni che possono provocare amenorrea.

Durante l’esame obiettivo il medico determina se si sono sviluppati i caratteri sessuali secondari. Quindi procede alla valutazione dei seni, mentre un esame pelvico consente di determinare se gli organi genitali si stanno sviluppando normalmente e di individuare eventuali anomalie degli organi riproduttivi.

Il medico s’informa anche su altri sintomi che potrebbero essere indicativi di una certa causa, quali:

  • Secrezione di latte dai capezzoli: fra le cause possibili ricordiamo disturbi dell’ipofisi e farmaci che aumentano i livelli di prolattina (un ormone che stimola la produzione di latte).

  • Cefalee, perdita dell’udito e parziale perdita o sdoppiamento della vista: fra le possibili cause, i tumori dell’ipofisi o dell’ipotalamo.

  • Sviluppo di caratteristiche maschili, come eccesso di peluria sul corpo, voce più profonda e aumento delle dimensioni dei muscoli: le cause possibili sono la sindrome dell’ovaio policistico, tumori che favoriscono la secrezione di ormoni maschili e uso di farmaci come gli ormoni maschili sintetici (androgeni), antidepressivi o elevate dosi di ormoni femminili sintetici detti progestinici.

  • Vampate di calore, secchezza vaginale e iperidrosi notturna: fra le possibili cause vi sono la menopausa precoce, un disturbo che provoca disfunzione ovarica, radioterapia e uso di farmaci chemioterapici.

  • Tremori con calo ponderale o letargia con aumento ponderale: Questi sintomi suggeriscono un disturbo tiroideo.

Non mi viene il ciclo ma non sono incinta

Non mi viene il ciclo ma non sono incinta

Nelle ragazze o nelle donne in età fertile, il primo esame è

  • Test di gravidanza

Una volta esclusa questa possibilità, si procede con altri esami in base ai risultati delle osservazioni e della causa sospetta.

Se le ragazze non hanno ancora avuto il menarca (amenorrea primaria) e presentano caratteristiche sessuali secondarie normali, gli esami iniziano con un’ecografia per controllare difetti congeniti che potrebbero bloccare l’uscita del sangue mestruale dall’utero. Se i difetti congeniti sono insoliti o difficili da identificare, può essere eseguita una risonanza magnetica per immagini (RMI).

Solitamente per gli esami si procede secondo un certo ordine identificando o eliminando le cause man mano che si procede. La necessità e il tipo di esami ulteriori dipende dai risultati degli esami precedenti. Gli esami più comuni sono

  • Esami del sangue per misurare i livelli di prolattina (per individuare le condizioni che causano tali livelli alti), degli ormoni tiroidei (per eventuali disturbi della tiroide), dell’ormone follicolo stimolante (per le disfunzioni dell’ipofisi o dell’ipotalamo) e degli ormoni maschili (per i disturbi che provocano lo sviluppo di caratteri maschili)

  • Esami di diagnostica per immagini dell’addome e della pelvi mediante tomografia computerizzata (TAC), RMI o ecografia per individuare eventuali tumori nelle ovaie o nelle ghiandole surrenali

  • Esame cromosomico su un campione di tessuto (ad esempio sangue) per eventuali patologie genetiche

  • Uso di ormoni (estrogeni e un progestinico o progesterone) per cercare di stimolare il sanguinamento mestruale

Nell’isteroscopia, il medico inserisce una sottile sonda di visualizzazione attraverso la vagina e la cervice per esaminare l’interno dell’utero. Questa procedura può essere eseguita nello studio del medico o in ospedale in regime ambulatoriale.

Nell’isterosalpingografia, le radiografie sono eseguite dopo aver iniettato una sostanza visibile ai raggi X (agente di contrasto radiopaco) nell’utero attraverso la cervice, per esaminare l’interno dell’utero e le tube di Falloppio. L’isterosalpingografia è solitamente eseguita in regime ambulatoriale in un ambulatorio di radiologia ospedaliero.

Se il sanguinamento mestruale è indotto dagli ormoni, la causa può essere un malfunzionamento del sistema ormonale che controlla il ciclo mestruale o menopausa precoce. Se il sanguinamento mestruale non ha una causa ormonale, la causa può essere un disturbo dell’utero o un’anomalia strutturale che impedisce la fuoriuscita del sangue mestruale.

Se i sintomi suggeriscono un disturbo preciso, si procede innanzitutto con gli esami relativi a tale disturbo. Ad esempio, se la donna manifesta cefalee e problemi della vista, si procede a una RMI cranica per individuare un eventuale tumore ipofisario.

Se l’amenorrea ha origine da un disturbo diverso, è opportuno trattare quest’ultimo se possibile. Talvolta il trattamento stimola le mestruazioni. Ad esempio, se il flusso mestruale è bloccato da un’anomalia, generalmente si può intervenire chirurgicamente e il ciclo riprende. Per alcune patologie, tra cui la sindrome di Turner o altre patologie genetiche, non esiste un trattamento risolutivo.

Se le donne presentano un cromosoma Y, viene raccomandata la rimozione chirurgica di entrambe le ovaie, perché avere un cromosoma Y aumenta il rischio di tumore a cellule germinali dell’ovaio Tumore ovarico . Il tumore a cellule germinali dell’ovaio inizia nelle cellule che producono ovuli (cellule germinali) nelle ovaie.

Se una ragazza non ha ancora avuto la prima mestruazione e tutti gli esami rientrano nella norma, viene sottoposta a controlli periodici, ogni 3-6 mesi, per monitorare la progressione della pubertà. È possibile somministrare un progestinico e, talvolta, estrogeni per favorire la comparsa delle mestruazioni e lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, come le mammelle.

I problemi collegati all’amenorrea possono essere curati con trattamenti come

  • Il trattamento dei sintomi e degli effetti a lungo termine di una carenza di estrogeni (per esempio, assunzione di vitamina D, aumento del consumo di calcio nella dieta o mediante integratori oppure assunzione di farmaci, compresi terapia ormonale e farmaci che prevengono la perdita ossea come i bifosfonati Farmaci

    Non mi viene il ciclo ma non sono incinta
    o denosumab per le fratture causate dall’osteoporosi)

  • Il complesso sistema ormonale che regola il ciclo mestruale si può spezzare per varie cause che provocano il blocco delle mestruazioni.

  • I medici distinguono fra amenorrea primaria (le mestruazioni non sono mai comparse) e amenorrea secondaria (le mestruazioni sono iniziate e poi si sono interrotte).

  • Il primo esame da effettuare è il test di gravidanza.

  • Salvo il caso di gravidanza, di solito sono necessari altri esami per determinare la causa dell’amenorrea.

  • Per i problemi legati all’amenorrea (come un basso livello di estrogeni) possono essere necessari dei trattamenti per prevenire problemi di salute successivi.

Quando iniziare a preoccuparsi per un ritardo?

Se si tratta di irregolarità ricorrenti e accompagnate da sintomi inusuali, è sempre bene rivolgersi a un ginecologico, per accertarsi che gli episodi non siano legati a particolari problematiche o patologie sottostanti. Quando la mancata regolarità è soltanto occasionale invece non c'è generalmente da preoccuparsi.

Quanto può ritardare il ciclo senza essere incinta?

Variazioni in più o in meno di qualche giorno sono considerati normali e un ritardo fino a sei giorni è ancora nella norma anche in donne che hanno cicli regolari. L'ovulazione si verifica al 14° giorno del ciclo, ma può oscillare dal 12° al 16°.

Come sbloccare il ciclo che non arriva?

Una dieta ricca di alimenti contenenti vitamina C, come agrumi, verdure a foglia verde, pomodori, peperoni, broccoli e kiwi, può essere di aiuto per stimolare il ciclo. La vitamina C, infatti, ha proprietà emmenagoghe che stimolano l'afflusso di sangue nell'area pelvica e nell'utero.

Quando ti salta il ciclo per un mese?

Se salta un ciclo mestruale, è bene contattare il ginecologo per indagarne le cause, tenendo conto che piccoli ritardi possono occasionalmente capitare ad ogni donna. Se il ciclo mestruale in precedenza era regolare o se esiste la possibilità di una gravidanza, consultare il medico con tempestività.